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Ultima ammaina bandiera di nave Danaide

di Alberto Mattei, IT9MRM
Tratto dal Bollettino dei Marinai 182/2016 non ancora edito ma donato in anteprima a www.lavocedelmarinaio.com

Alberto Mattei per www.lavocedelmarinaio.comBordo 10 marzo, il fatidico giorno è arrivato!
Solo due anni prima (18.01.2014) ci eravamo visti per il primo raduno dell’equipaggio di nave Danaide e ci eravamo promessi di ritornare quando la Marina Militare avrebbe deciso di ammainare la bandiera della “nostra nave”.
 Sono le 09:00 e la giornata non è delle migliori. L’appuntamento con tutti è davanti la porta nord della banchina Tullio Marcon (ex banchina torpediniera), di fronte al bar America (famoso bar di tutti i marinai che sono passati dalla base di Augusta). Dopo gli abbracci e i saluti con tutti gli ex colleghi e un breve resoconto di tutti coloro che hanno dato la propria adesione alla partecipazione della manifestazione, ci accingiamo a oltrepassare il corpo di guardia, dove un sottufficiale in alta uniforme ci preleva e ci accompagna nella nostra posizione di schieramento, sotto un gazebo appositamente preparato.
 Le navi sono tutte schierate e bene in vista, vicine al posto d’ormeggio numero 9 e 10 si trovano loro, il Danaide e l’Urania, due sorelle che, come già effettuato l’anno precedente con Nave Minerva e Nave Sibilla, saranno quanto prima consegnate alla Marina del Bangladesh. Saranno rimorchiate sino a Genova, dove la Fincantieri provvederà ad effettuare brevi lavori di restiliyng per consegnarle definitivamente alla Bangladesh Coast Guard.

navi danaide e urania - www.lavocedelmarinaio.com
La cerimonia inizia alle ore 10:00, si attende l’arrivo del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria offi, atteso dal Contrammiraglio Culcasi, Comandante delle Forze di Pattugliamento Costiero (COMFORPAT). Gli schieramenti sono disposti come di seguito: iniziando dalla porta lato sud c’è la fanfara della Marina, il picchetto d’onore schierato con le tipiche uniformi tradizionali della M.M., a seguire si trova la rappresentanza di tutti gli equipaggi delle navi della M.M. di base ad Augusta, e schierati subito dopo, troviamo il medagliere delle associazioni combattentistiche e d’arma, seguiti dai gazebo di rappresentanza. Negli altri gazebo sono raccolti le rappresentanze militari, civili e religiosi, locali e della provincia. In ne il nostro gazebo con gli ex equipaggi delle navi e familiari a seguito.
Oggi tutti sono in grande uniforme: mostrini, medaglie e spade luccicano al passaggio di un lieve raggio di sole che, trapassando le nubi, fa capolino tra gli uomini schierati in silenzio. Solo il libeccio mormora tra gli alberi ai lati della palazzina Comando. La bandiera della Marina Militare sventola nel suo splendore, nell’asta presso la banchina Tullio Marcon.

Nave Danaide - alcuni marinai componenti il primo equipaggio - www.lavocedelmarinaio.com
L’arrivo del CINCNAV, annunciato dallo speaker, viene sancito dai fischi dei nostromi, dagli onori che la fanfara della Marina suona e dal comandante di picchetto che dà gli ordini di “attenti”. Inizia così la rassegna agli schieramenti da parte del CINC. Quando termina il suo passaggio, si posiziona al centro con alla destra i due attendenti che posizioneranno le singole bandiere negli appositi contenitori che saranno conservate nel museo Sacrario delle bandiere delle Forze Armate, all’interno dell’Altare della Patria a Roma.
Così si dà inizio alla cerimonia….
Lo speaker annuncia l’allocuzione del Comandante delle navi (Danaide e Urania), T.V. (r.s.) Fausto Marletta (uno dei primi equipaggi del Danaide, a quel tempo era un Sottocapo MA) che inizia il suo caloroso discorso, preso da una lieve emozione.
Al termine prende la parola il Comandante in Capo della Squadra Navale.
 Dopo l’allocuzione inizia la vera e propria cerimonia dell’ammaina bandiera, con la preghiera del marinaio e, subito dopo
i fischi dei nostromi e le salve dei cannoni, in automatico vengono ammainate le bandiere di combattimento e le due fiamme delle rispettive navi, con una sincronizzazione perfetta.
In questo clima surreale, si vedono tanti volti tristi ed emozionati, tra i “vecchi” del Danaide, uno sguardo veloce cerca di focalizzare uno ad uno tutti i convenuti a questa manifestazione, capo Bruschi – contabile di macchina (il famoso “bruschibit” il don Giovanni delle belle donne), sergente Leocata – segretario al contabile di macchina (ex motorista e professionista delle quattro ruoti motrici, per lui i camion erano una bazzecola, li conosceva tutti), i sergenti Salerno, Gallucci e Murli (mancava San Marco), in porto erano i centralinisti di bordo, sergente Cardente – il segretario al Comando, capo Marletta (Ete/RDR), capo Coffaro il nostro contabile e il suo sottordine sergente Landi, capo Cantone, sergente Puccio, sergente Porru (uno che il motore di bordo lo conosceva bene), sergente ecogoniometrista Donato, sergente segnalatore Torrisi il mio sottordine in plancia, e tanti altri che adesso non ricordo il nome. Rivederli, mi riporta indietro di tanti anni, dove appena ultimato il corso I.G.P. fui destinato a La Spezia agli allestimenti proprio di Nave Danaide. Il mio primo incarico da capo segnalatore, il primo capo segnali del Danaide (il mio predecessore era sbarcato per esaurimento e la nave non aveva un capo segnali, solo un capo in temporaneo imbarco).

la torta celebrativa - www.la vocedelmarinaio.com
Giorno 06.06.1988 arrivai in banchina, a La Spezia (rimettevo piede dopo 5 anni che avevo lasciato il Vespucci), la nave ferma al molo Lagora, era con le macchine in moto, e da li a poco si accingeva a battere il posto di manovra, la nave doveva uscire per prova motori. Primo battesimo del mare con la nave ancora parzialmente finita. Mi prelevò C° Tranzillo un capo di terza classe segnalatore in temporaneo imbarco e mi portò in locale marescialli a proravia vicino alle docce, mi disse di sistemarmi li per il momento, di cambiarmi e salire su in plancia che tra qualche minuto dovevamo mollare gli ormeggi per dirigerci fuori le ostruzioni. Quello è stato il mio primo battesimo di mare con Nave Danaide…. in plancia conobbi subito il mio capo servizio TLC, Saccenti, i ragazzi segnalatori, Torrisi e Pezzer e altri colleghi. La plancia era ancora come “madre natura” (FINCANTIERI) l’aveva fatta, ovvero senza guaina in gomma, solo con le lamiere e mancava ancora la console del radar ed altri apparati. Come primo impatto non era stato dei migliori, ma da lì a poco avrei subito cambiato idea. Il Danaide divenne lo splendore della classe, tutti ammiravano la bellezza del “salotto” di plancia, così nominato per il colore blue cobalto utilizzato in plancia (colore prelevato tramite uno scambio con il nostromo della nave da crociera DANAE della Costa Crociera a Genova) e dalla colorazione dei posaceneri di plancia con lo stemma della marina dipinto con colori a smalto. Tutto era ornato con stampe a colori (sempre di carattere tecnico) che servivano come promemoria per le attività di plancia e con adesivi riportanti le bandiere del Codice Q. Finiva, infine il tutto, con la console preparata e montata appositamente con il barometro, e l’orologio con il fuso orario. Per tutti i Capi Segnalatori divenne un’ossessione cercare di imitarci in quanto il colore utilizzato non si trovava come NUC nell’inventario della Marina, e quindi non sono mai riusciti ad avere la plancia come la nostra! Piccoli aneddoti, che riaffiorano in questi tristi momenti! L’arrivo del Comandante Marletta e la consegna della bandiere al CINCNAV ci riporta ad oggi, in questo momento al quanto triste. I “vecchi” ragazzi di allora, adesso con qualche grado in più, con meno capelli, sicuramente ingrigiti, e molte rughe che scalfiscono il volto, e già con alcuni di loro in quiescenza, ricordano, ahimè, i tanti anni trascorsi nel bene o nel male, ma sicuramente con tanta esperienza e altrettanta saggezza. L’unica cosa che è rimasta è la goliardia e il sentimento, grande, di amicizia che ci accomuna tutti quanti e che in questo gruppo è sempre esistito e sicuramente continuerà ad esistere! Aver rivisto i tanti ragazzi ventenni di allora, piangere, soffrire, in questo giorno che ci ha nuovamente unito per assistere, come fatto per il primo giorno della consegna della bandiera, all’ultima ammaina bandiera, è veramente unico!
E’ stato piacevole, inoltre rivedere e stringere la mano, ai nostri primi comandanti, che sono arrivati da ogni parte d’Italia, per dare l’ultimo saluto alla nostra nave, Daloiso, Castelli, Gumiero, e agli ufficiali che sono stati con noi, Tedone e Ramacciotti, forse ne ho dimenticato qualcuno, ma nella foga di andare a salutare tutti, qualcuno sarà sfuggito.
Al termine tutto il gruppo, con familiari a seguito, ci siamo trasferiti presso il locale del C.R.D.D. a Punta Izzo (stabilimento elioteraupetico della M.M.) dove era stato organizzato il pranzo.
La proiezione del video, che con maestria certosina il collega Coffaro ha realizzato con tutto il materiale che è riuscito a recuperare del Danaide, nel periodo in cui fu imbarcato (88-91), è stato l’inizio del pranzo curato ad arte dallo che dello stabilimento.

10.3.2016 ad Augusta ultimo ammaina bandiera navi Danaide e Urania - www.lavocedelmarinaio.comLa goliardia non è mancata, ed il karaoke, con l’inno per eccellenza di Lucio Dalla “Ma come fanno i marinai”, cantata a scuarciagola da tutti i componenti, ha dato quella carica in più che mancava!
 Nel frattempo arrivavano ancora altri componenti del primo equipaggio che, per impegni privati non sono stati presenti alla cerimonia: Zuccarello (un ricordo indelebile ci unisce con la sua vecchia alfetta – la licenza ordinaria – con partenza da Genova ed arrivo a Catania – tour de force per tutta Italia con arrivo a Taormina, alle prime luci dell’alba, visita in una discoteca locale e all’albeggiare partenza per Catania, dove alla stazione centrale, un bel panino caldo ci attendeva); Pappalardo, Caschetto, Gandolfo e Spina.
La torta “Danaide” sanciva il termine del pranzo e da li a poco la foto di gruppo a bordo con il Comandante Marletta terminava la giornata! Gli ultimi saluti e l’auspicio di rivederci quanto prima ad un prossimo ritrovo senza la nostra nave.
Agere Non Loqui.
P.s.
Ho voluto indicare il grado che nel 1988 avevano tutti coloro che ho citato!

Nave Danaide agere non loqui - weww.lavocedelmarinaio.com

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