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Capo Matapan

di Marino Miccoli

Marino-Miccoli-2014-per-www.lavoce-delmarinaio.com_2Buongiorno stimatissimo Ezio,
domani 28 marzo ricorre il 75° anniversario di Capo Matapan.
Per commemorare i Caduti e i Dispersi di quella drammatica notte, così come ho fatto negli anni passati, anche  quest’anno ho scritto un mio articolo per il tuo meritevole quanto seguitissimo sito ”La voce del Marinaio”. A corredo iconografico allego due vecchie quanto suggestive fotografie in bianco/nero che ho estratto appositamente dall’album di ricordi di mio padre. In tal modo, di buon grado, onoreremo i nostri Marinai ricordando l’eroico Capitano di Vascello Giorgio Giorgis, ultimo Comandante del Regio Incrociatore Fiume. Era quella la superba Unità su cui era imbarcato anche mio padre Antonio Miccoli, con il collega maresciallo capocannoniere Nazareno Bramante di Siracusa, Virgilio Barucca di Senigallia, Giuseppe Palazzolo di Torino di Sangro e tanti altri valorosi Marina italiani.
Per l’occasione, non senza commozione, ho composto una dedica al Comandante Giorgis (che fu una mente brillante, un valente scrittore in materia navale e tra gli ideatori dei temuti barchini esplosivi utilizzati poi dalla XMAS); si tratta di un condensato di quanto narrava mio padre (che  fu uno dei pochi sopravvissuti all’affondamento dell’incrociatore Fiume) a proposito della figura del Comandante di una nave.

I Divisione in navigazione - www.lavocedelmarinaio.com

Nel ricordare il sacrificio del Capitano di Vascello Giorgio Giorgis e quello di numerosi Marinai italiani, voglio ribadire che non si trattò di una “battaglia” (come affermano ancora tante persone male informate) ma fu una vera e propria strage conseguente all’agguato notturno che fu teso dalla squadra navale inglese e al tiro a segno guidato dai radar che ne seguì sulle ignare Unità della nostra I Divisione Navale mentre stavano recandosi a soccorrere il Regio Incrociatore Pola in avaria.
Riflettiamo non solo sui Caduti e Dispersi di quella tragica notte ma anche sul dolore e sulla disperazione che colpirono le loro famiglie; queste non videro più tornare a casa i loro Cari e ancora oggi ne piangono la perdita. Per tutti, mi sovviene ora il nome della carissima signora Lucia Bramante di Siracusa, figlia di Nazareno, che nella sua bellissima città è riuscita a far intitolare una piazza ai Caduti di Capo Matapan.
In questo giorno rivolgiamo a tutti i nostri Marinai Caduti e Dispersi il nostro deferente pensiero.
E a te mio stimatissimo maresciallo Vinciguerra con un forte abbraccio giunge pure la mia sincera riconoscenza per la sensibilità che dimostri di avere nei confronti di tutti i nostri Marinai che non hanno più fatto ritorno alle basi.
Marino

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com

Capo Matapan nel ricordo del comandante Giorgio Giorgis
di Marino Miccoli

AL COMANDANTE GIORGIO GIORGIS

C.V. GIORGISIn occasione del 75° anniversario di Capo Matapan ho scritto una mia dedica all’eroico e indimenticabile Capitano di Vascello Giorgio Giorgis ultimo Comandante del Regio Incrociatore Fiume. Questa breve raccolta di considerazioni sono estratte dalle narrazioni di mio padre Antonio Miccoli (all’epoca maresciallo capocannoniere stereotelemetrista). Egli fu uno dei pochi sopravvissuti all’affondamento dell’incrociatore pesante Fiume ed ebbe l’onore di conoscere personalmente la Medaglia d’Oro al Valor Militare Giorgio Giorgis.

“Il Comandante e la sua nave sono un tutt’uno; possiamo dire che Egli si identifica con l’Unità che comanda; per questo il “padrone” di una lancia che riconduce a bordo di una nave il suo Comandante, all’intimazione rivoltagli dalla scolta (sentinella) di turno in coperta “CHI VA LA’?” risponde con il nome stesso della nave: “NAVE FIUME!” e non con il grado dell’Ufficiale, come avviene invece negli altri casi. Tutti i componenti dell’Equipaggio ubbidiscono consapevolmente al loro Comandante e lo rispettano innanzitutto come Uomo e poi come primo degli Ufficiali di bordo. Infatti i Marinai sanno che in caso di estremo pericolo Egli si adopererà per la salvezza di tutti i suoi Uomini, dal serpante al suo comandante in seconda. Egli sarà l’ultimo a lasciare la sua nave e non di rado accade che scelga di rimanere a bordo per seguirne onorevolmente il destino”. (Antonio Miccoli)

1937 Capo Miccoli e i suoi amici - www.lavocedelmarinaio.com

E’ la notte del 28 marzo 1941, il destino del Regio Incrociatore Fiume e della gran parte del suo Equipaggio decise di seguire con grande onore il suo valoroso Comandante, il Capitano di Vascello Giorgio Giorgis. Infatti, poco prima dell’affondamento, nonostante fosse ferito alla testa e sanguinante, volle scendere tra i suoi Marinai per rincuorarli; li riunì e ordinò il saluto al Re. Poi diede l’ordine di abbandonare la nave. I Marinai sulle zattere e quelli già in mare, aggrappati a relitti e a galleggianti di fortuna (tra questi vi era anche mio padre) videro tra i bagliori delle fiamme dei numerosi incendi che divampavano a bordo, il loro fiero Comandante che, dopo essere salito a prora, scomparì tra le onde insieme a gran parte del suo valoroso Equipaggio e alla nave che aveva tanto amato.
Oggi, attraverso la meritevole “banca della memoria” creata e sostenuta da Ezio Vinciguerra, io che sono il figlio di uno dei pochi sopravvissuti, ho voluto rievocare a tutti gli stimati visitatori di questo lodevole sito web il sacrificio dei tanti Marinai Italiani Caduti e Dispersi la tragica notte di  75 anni fa a largo di Capo Matapan attraverso il ricordo del valoroso comandante del Regio Incrociatore Fiume M.O.V.M. GIORGIO GIORGIS.
Dinanzi al loro sacrificio chiniamo il nostro capo, rivolgiamo Loro il nostro riverente pensiero e in rispettoso silenzio onoriamone la memoria.

R.I. FIUME decollo idrovolante - www.lavocedelmarinaio.cpm

PER SAPERNE DI PIU’ DIGITA SUL MOTORE DI RICERCA DEL BLOG “CAPO MATAPAN” OPPURE “NOMI” E “NAVI CITATE” NEL COMMOVENTE RICORDO.

75 commenti

  • Giorgio Vicina Mazzaretto

    Onore ai marinai Italiani, valorosi ed indomiti e a chi continua a mantenere vivo il loro ricordo. Disonore invece a chi fa di tutto per cancellare, dimenticare ed offendere la loro memoria…

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno Giacomo Bellucci penso coloro i quali non arrossiscono più alla vergogna

  • Silvio Barone

    Buongiorno Signor Silvio Barone se desidera e può esserle di aiuto prenda contatto con l’autore dell’articolo (e anche con gli altri figli…)

  • Cesare Mori

    Mio suocero era imbarcato sullo Zara, sgt segnalatore Di Giuseppe Raffaele fu tratto in salvo dagli inglesi.

  • Luigi Patruno

    Tutti i morti in quella battaglia sono gli eroi che rappresentano con orgoglio tutti i marinai ItalianiGloria e Onore!

  • Graziano Favilli

    Gloria ed onore ai marinai che combatterono e morirono con Onore senza abbassare mai la testa contro acerrimo nemico

  • Massimo Pastore

    Una tragedia frutto di pressapochismo, incapacità di decidere, inettitudine e, come al solito, inesistente coordinamento con l’arma aeronautica ……..

  • Vito Giannoccaro

    una ferita sempre aperta per chi ama la marina militare duemila vittime in una notte di sangue aviazione radar impreparazione alla guerra notturna che lieve sia il mare per voi vi ricordo a tutti voi con immenso dolore

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie a voi per queste testimonianze, alcuni figli dei sopravvissuti si sono incontrati e si stanno adoperando per non far cadere nell’oblio questa triste pagina di storia della nostra marineria. Tutti loro sono consapevoli di tributare le loro iniziative ai figli che, purtroppo, non hanno visto il loro genitore rientrare alla base.
    Per adesso abbiamo un monumento a Siracusa

  • Raffaele Napolitana

    Una tragica e sfortunata notte x i nostri Marinai. Onori e Gloria a voi tutti RR.II.PP.

  • Pierangelo Tortato

    domenica 3 aprile alle ore 10.00 si svolgerà una messa in suffragio dei caduti a capo matapan organizzata dal gruppo anmi di como che hanno un socio se non ricordo male sopravvisuto alla battaglia……

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Pierangelo Tortato carissimo e stimatissimo, questo rende onore anche a voi che non fate cadere nell’oblio questa tristissima pagina di storia per la nostra marineria. Sarà mia cura comunicare la notizia all’autore dell’articolo e, se riesci ad avere qualche dettaglio in più sulla celebrazione, ti esorto a comunicarcelo.
    Un abbraccio a te e agli associati Anmi Como grande come il mare ma anche come il vostro cuore.

  • Antonio Cimmino

    Questa bellissima testimonianza dei figli dei sopravvissuti che si sono anche incontrati dimostrano, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, che siamo sulla rotta giusta, quella dell’umana solidarietà marinara che coinvolge figli e parenti.

  • Pierangelo Tortato

    Certamente, il ritrovo è organizzato dall’Associazione nazionale marinai d’Italia di Como io appartengo a quello di Monza, e saremo partecipi con una delegazione all’evento,tra qualche minuto copio la lettera con le indicazioni e la posto qui,

  • Mario De Sabato

    Domenica 3 Aprile ricorderemo con una cerimonia conviviale, il nostro eroe a cui abbiamo intitolato la Sede ANMI, Nicola MEULI imbarcato sul POLA.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno Mario De Sabato, complimenti e onore a te e agli associati per non far cadere nell’oblio questa tristissima pagina di storia della nostra marina. Se puoi e desideri ragguagliarci con al tri dettagli della cerimonia te ne saremo infinitamente grati Presidente.

  • Corrado Armerino

    ho navigato in quelle latitudini e stiamo ancora scappando la flotta ellenica credevamo cercassero noi

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao carissimo e stimatissimo Corrado Armerino, marinaio a tutte le latitudini e longitudini, grazie per questa tua preziosissima testimonianza certo che i marinai di oggi, come me e come noi, comprendano la tua sottile ma efficace ironia nel ricordo di questa triste esperienza vissuta. Un abbraccio a te grande come il mare e anche come il tuo cuore.

  • Corrado Armerino

    GRAZIE SIG EZIO FA SEMPRE PIACERE RICEVERE UN COMMENTO POSITIVO DI NUOVO AUGURI A LEI E TUTTO IL GRUPPO X LE FESTE PASQUALI

  • Francesco Rociola

    Oggi ricorre l anniversario della grande sconfitta italiana subita ad opera degli inglesi. Che grande Inc……..ta Capo Matapan.

  • Lucio Campana

    Una tragedia annunciata. Gli Inglesi erano già informati dei movimenti della flotta Italiana. Uno dei tanti episodi di tradimento, che si sono succeduti durante tutta la guerra.

  • Aldo Prosperi

    Tragica fu quella notte per la nostra gloriosa marina, onore ai 2200 che si immolarono per difendere i valori della nostra patria!

  • Aldo Prosperi

    Sono transitato in quelle acque dell’Egeo a settembre dello scorso anno e al passaggio di Capo Matapan, la commozione mi ha assalito!

  • Tommaso Micocci

    Patria e onore….il loro sacrificio vanificato da politici incompetenti….perché corrotti..onore ai nostri fratelli di mare caduti.

  • Salvatore Giomini

    Onore a voi che avete creduto e difeso il tricolore fino alla morte nonostante sapevate i tradimenti dell alto comando purtroppo la storia la fanno i traditori saremmo noi aricordarvi ogni volta perche conosciamo la vera storia io lo racontato ai miei figli loro mi anno pèromeso che lo racconterano ai loro fli

  • Enzo Turco

    28 e 29 marzo 1941 a Sud del Peloponneso la squadra Navale quasi al completo si scontra con la Forza H inglese basata tra Malta, Alessandria e Gibilterra. Come siano andati i fatti lo sappiamo tutti, sappiamo anche che fu la peggiore, o quasi, battaglia navale persa dalla Marina Militare. Le perdite in ordine di uomini e mezzi e la condotta fu talmente disastrosa che per diversi anni si parlò (e si accusò tanto) di tradimento di qualcuno delle alte sfere della Marina. Qualcuno pagò per questo e non solo in termini di immagine. Poi dopo l’armistizio si scoprì che le maggiori unità alleate erano dotate di efficienti radar di scoperta e del tiro che consentirono loro di colpire le navi italiane fin dalle prime bordate. Addirittura a qualche anno dalla fine della guerra si seppe anche che gli Inglesi erano riusciti a ricostruire la cifrante tedesca “enigma” ed a violare i loro codici per cui conoscevano in tempo reale gli ordini che venivano impartiti alle Forze tedesche. Di riflesso, nel momento in cui aerei o navi tedesche operavano in supporto di quelle italiane entravano in possesso dei nostri piani tattici. Nessun tradimento, quindi.
    Le perdite italiane:
    Nave deceduti salvati imbarcati
    Incrociatore Fiume 814 269 1083
    Incrociatore Zara 799 287 1086
    Incrociatore Pola 336 688 1024
    CT Carducci 171 35 206
    CT Alfieri 210 35 245

  • Raffaele Napolitana

    Il radar ebbe la sua importanza, ma secondo me la tragedia di MATAPAN è da attribuirsi alla fatitica ENIGMA

  • Gigi Rossi

    Per ricordare la notte di Matapan : Nelle acque rimasero a lungo rottami di ogni genere, tra cui una bottiglia, ermeticamente tappata da uno strato di cera. Fluttuerà per anni nel Mediterraneo fino a quando, un mattino dell’agosto 1952, venne rinvenuta sulla spiaggia di Villasimius, presso Cagliari. Quando una mano curiosa la osservò, scoprì al suo interno un pezzo di tela, strappato da una copertura di mitragliera, con su scritto:
    «Regia Nave Fiume – Prego signori date mie notizie alla mia cara mamma mentre io muoio per la Patria. Marinaio Chirico Francesco da Futani, via Eremiti 1, Salerno.Italia…. Post di Giampiero Galeotti

  • Giacomo Bellucci

    Intendiamo dalla vergogna di aver condotto il paese e questi ns. fratelli allo sfacelo, solo per le loro mire personal

  • Danilo Prestint

    a proposito: ha qualchuno informazioni su Dario Bonacich, fotografo e segretario del ammiraglio, imbarcato sul Zara, salvato dopo 9 ore in mare… purtroppo non e piu tra di noi, suo figlio vive ad Abbazia (Opatija/Croazia)… spero di recuperare qualche foto

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