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19.2.1917 – 19.2.2016 Carmine Crupi adesso riposa in pace

di Giovanni Tritto – Pancrazio “Ezio” Vinciguerra – Francesco Crupi – politici, cittadini ed ex marinai di Sant’Eramo in Colle e zone viciniori di buona volontà.

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com

Riceviamo e con immenso ed infinito orgoglio pubblichiamo
19 febbraio 2016 alle 08:40

Caro Ezio e amici della vocedelmarinaio.com,
scrivo oggi che ricorre il 99° anno dalla nascita dello zio Carmine Crupi per comunicare che ho visto con piacere che molti siti di cartografia tipo “maps” già riportano il cognome di zio in modo corretto in riferimento alla via a lui intitolata ed anche in altre occasioni, sia pubblicitarie che in una Ordinanza del Comandante della Polizia Urbana di Sant’Eramo, oppure quando è stato trasferito provvisoriamente in quella via l’Ufficio Postale. Tutto questo grazie all’interessamento vostro, dell’Associazione Marinai e di alcuni volenterosi cittadini.
Cordiali saluti, Dott.Francesco Carmelo Crupi

Per far comprendere meglio ai lettori si ripubblica interamente l’articolo a firma Giovanni Tritto pubblicato su questo blog in data 19 marzo 2010

Via Carmine Crupi - www.lavocedelmarinaio.com“Questo articolo vuole rendere i “dovuti onori” alla memoria del marinaio Carmine Crupi” a novant’anni dalla sua nascita.
Carmine Crupi nasce a New York il 19 febbraio 1917  ma  un errore di trascrizione lo identifica come “Carmine Gruppi” (veniva trascritto agli atti del Comune di Catona (RC) il 3 gennaio 1934 risulta figlio di Francesco Crupi e di Grazia Vespia e forse ancora vivente dovrebbe abitare un suo zio, Romolo Crupi, unico parente).
Durante il secondo conflitto mondiale, più esattamente tra il 20 e il 21 settembre 1943, un reparto ben armato dell’esercito tedesco in ritirata, dopo la firma dell’armistizio, circondò e si impadronì della polveriera sita nella periferia del Comune di Santeramo in Colle (Bari). A difesa di questa polveriera, denominata “la parata”, era stato posto un reparto del Battaglione San Marco di cui Carmine Crupi faceva parte in qualità di Sottocapo autista.
I soldati tedeschi, sotto la minaccia delle armi, intimarono la resa ai nostri marinai minacciandoli, in caso contrario, di farli saltare insieme alla polveriera. Sia per la superiorità numerica degli avversari che per la sproporzionata differenza di munizionamento, i nostri marinai si resero subito conto che sarebbe stata vana qualsiasi difesa e resistenza e, consapevolmente, accettarono la resa e la consegna delle armi. Fatti prigionieri furono obbligati a posizionare le cariche esplosive che avrebbero dovuto far saltare anche gli altri depositi di munizioni della zona. Questi depositi erano ubicati a ridosso del centro abitato e lo scoppio di alcuni di essi avrebbe sicuramente provocato una strage di cittadini innocenti.
La sera del 20 settembre 1943 i tedeschi convocarono tutti i marinai per comunicare che il loro compito era esaurito e, poiché avevano svolto il lavoro con bravura e lealtà, li avrebbero lasciati liberi il giorno dopo.
cartolina pubblicitaria del san marco - www.lavocedelmarinaio.comCarmine Crupi intuì il macabro disegno di distruzione che i tedeschi avevano architettato e memorizzò “lo schema” di predisposizione e il “congegno” che avrebbe permesso la simultanea esplosione dei circa 150 depositi della polveriera. Ben conscio del grande pericolo a cui andava incontro, finse di allontanarsi e si nascose in una delle grotte dell’avvallamento della zona, desideroso di fare qualcosa che avrebbe potuto scongiurare esplosione e lutti. Ed infatti riuscì nel suo intento. Alle prime luci dell’alba di quel 21 settembre 1943, appena i soldati tedeschi abbandonarono la polveriera, uscì dal suo nascondiglio e coraggiosamente disattivò tutti i congegni che in precedenza erano stati posti.
I tedeschi azionando a distanza i congegni, fecero crollare, dopo averlo oltrepassato, solo il ponte che collegava il paese di Santeramo a quello di Altamura (cittadina che dista circa 20 chilometri) e si resero conto che qualcosa nel loro diabolico piano non aveva funzionato ma ormai era troppo tardi per ritornare indietro.
Il gesto eroico di Carmine Crupi - www.lavocedelmarinaio.comIl gesto eroico di un animo nobile e generoso come quello di Carmine Crupi che mise a repentaglio la sua stessa vita, fu salutato con gioia dai Santeremesi e dai commilitoni del Battaglione San Marco. Purtroppo, quella stessa mattina, il destino si accanì contro di Lui. Infatti, dopo aver preso la moto di servizio, appena imboccata una strada per il ritorno a Taranto, e consegnare con le sue stesse mani il rapporto dell’accaduto all’Alto Comando Dipartimentale – ironia della sorte – saltò per aria dopo aver urtato una mina anticarro disseminata lungo il tragitto.
Il Sottocapo autista Carmine Crupi morì dilaniato in quel tragico 21 settembre 1943 all’età di 26 anni. Venne sepolto nel cimitero di Santeramo in Colle e aspetta ancora oggi, dalla burocrazia, che i suoi dati anagrafici vengano regolarizzati da Carmine Gruppi a Carmine Crupi.

ADESSO CARMINE PUO’ RIPOSARE IN PACE COCCOLATO DALL’AFFETTO DEI SUOI PARENTI, DEI CONCITTADINI, DEI MARINAI DI UNA VOLTA, DEI POLITICI …DI BUONA VOLONTA’. NULLA E’ DIFFICILE VOLENDO!

Egregio Sig. Ezio, Le invio, come da Lei richiesto, la foto di zio, l’unica che sono riuscito a trovare, rovistando tra le “carte” di papà.
Ci tengo a precisare che qualora dovessi riuscire a reperire un’altra foto che ricordo di aver visto da bambino, dove Carmine era ritratto vestito da marinaio, invierò anche quella.
Cordiali saluti e a risentirci.
Dott. F. C. Crupi
francesco.crupi.55@alice.it
24.2.2016 ore 8:50

Carmine Crupi f.p.g.c. avv. Francesco Crupi per www.lavocedelmarinaio.com copia
Buongiorno dott. Francesco Crupi, grazie.
E’ bello aprire la posta mail è trovare un così bellissimo regalo. Sono felicissimo.
Il tempo è sempre galantuomo dice il detto ed io sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Noi marinai amiamo un detto (che è anche il motto della nave scuola Vespucci attribuito a Leonardo Da Vinci ma che è in verità citato in uno dei Vangeli…) “Non chi comincia ma quel che persevera”.
Mi auguro adesso che gli associati marinai di Gioia del Colle e dei paesi viciniori tributino degnamente e annualmente gli onori al merito che Carmine merita.
Se riesce a trovare la foto in divisa sarebbe il top del top ma già ringraziamo Dio che ci ha permesso di arrivare a questo traguardo terreno.
Un abbraccio a Lei, grande come il mare ma anche come il suo cuore.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

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