La strage di Teverola (13 settembre 1943)
di Antonio Cimmino
…ovvero la conquista della libertà in Campania: la Resistenza dimenticata!
Dopo aver difeso il Palazzo dei Telefoni di Napoli, sito strategico per fornire i collegamenti indispensabili per organizzare le azioni di contrasto e di difesa, i carabinieri si barricarono nella caserma Napoli-Porto da dove opposero una drammatica resistenza. Ma esaurite le munizioni e di fronte al numero dei nemici, si arresero. I quattordici carabinieri furono costretti a camminare a piedi da Napoli a Teverola ove furono barbaramente passati per le armi ai margini di un campo di concentramento nei pressi di Aversa, unitamente a due inermi civili.
Alcuni contadini furono costretti a scavare la fossa.
Era il 13 settembre del 1943, per non dimenticare mai.
– Brig. Egidio Lombardi;
–
App. Emilio Ammaturo;
–
Car. Ciro Alvino;
– Car. Antonio Carbone;
– Car. Giuseppe Covino;
– Car. Michele Covino;
– Car. Nicola Cusatis;
– Car. Domenico Dubini;
– Car. Domenico Franco;
- Car. Martino G. Manzo;
– Car. Giuseppe Pagliuca;
– Car. Giuseppe Ricca;
- Car. Giovanni Russo;
- Car. Emiddio Scola;
- Francesco Fusco;
– Carmine Ciaramella.
3 commenti
Lupo Alberto
Tristi ricordi di altri tempi che per fortuna non abbiamo mai conosciuto e altri valori che per sfortuna oggi non sono comuni. Rip
Francesco Ortega
adoperiamoci affinché non ritornino più!
Celeste
Emiddio Scola ,il mio bisnonno