Curiosità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

Gaeta 15.9.1909, consegna della Bandiera di combattimento alla regia nave Vittorio Emanuele

di Carlo Di Nitto (Presidente gruppo A.N.M.I. Gaeta)
VittorioEmanuele

CRONACA DI UNA CERIMONIA
La Regia Nave da Battaglia “Vittorio Emanuele” era stata varata il 12 aprile 1904 nei Cantieri Navali di Castellammare di Stabia ed era entrata in servizio nella Regia Marina nell’agosto 1908 al comando del Cap. di Vascello Paolo Thaon di Revel.  Dislocava 14192 tonn. a pieno carico ed il suo motto era “In nomine virtus”. Venne subito impiegata in cicli di manovre e immediatamente dopo il disastroso terremoto di Messina – Reggio Calabria del dicembre 1908, trasportò il Re e la Regina d’Italia in visita alle due città. Vi rimase fino al febbraio 1909 contribuendo efficacemente al soccorso delle popolazioni terremotate. Aggregata alla Forza Navale del Mediterraneo, riprese l’attività di squadra partecipando a tutti i cicli di esercitazioni della Flotta.
Nel mese di settembre 1909, dal 5 al 15, si svolsero nelle acque di Gaeta delle grandi manovre navali combinate con esercitazioni terrestri. In questo contesto, lo Stato Maggiore della Marina, ricorrendo il quinto anniversario della nascita del principe ereditario, su indicazione del Re, determinò di celebrare la cerimonia di consegna della Bandiera di Combattimento all’Unità nel giorno della festa.

Reagia nave da battaglia Vittorio Emanuele (f.p.g.c. Carlo Di Nitto a www.lavocedelmarinaio.com - scioriono le brande

La mattina del 15 settembre, scrive un cronista dell’epoca:
anniversario della nascita del principe di Piemonte, alle ore 8 si alza il gran pavese e le navi sparano 21 colpi di cannone. Alle ore 10 il capo di stato maggiore della Marina, il comandante in capo della Squadra, il comandante in capo del secondo Dipartimento venuto per la circostanza, gli ammiragli comandanti le Divisioni, i comandanti e ufficiali delle Navi, il generale comandante la Brigata Modena, con le rappresentanze dei corpi e i reparti del Presidio di Gaeta e gli ufficiali dell’esercito, imbarcati sulle navi per assistere alle esercitazioni, si trovano tutti riuniti a bordo della Vittorio Emanuele per assistere alla cerimonia della consegna al comandante navale, della bandiera di combattimento, graziosamente donata da Sua Maestà alla corazzata che dal nome dell’augusto suo avo viene chiamata. Sulla tuga di poppa prospiciente la torre da 305 è stato costrutto l’altare, ove Monsignor Salvatore Ferraro, assistito dai canonici Notarianni, parroco di San Giacomo di Elena, dal cappellano Mancini, dal sacerdote Leccese, celebrerà la messa. L’equipaggio della nave è schierato a poppa, ugualmente decorata e pavesata. Alle 10 il Re, accompagnato dal Duca di Genova viene a bordo della Vittorio Emanuele: accede alla tuga di poppa, ove prendono posto gli ufficiali, gli ammiragli, il generale Relli e il comandante la nave, ed ivi incomincia immediatamente la sacra funzione.

RN Vittorio Emanuele a Gaeta

Alle ore 10.30 Mons. Ferraro benedice la bandiera e pronuncia un elevato discorso …
che, dopo aver ricordato le glorie di Gaeta e i passati rapporti della Città con Casa Savoia,  termina con le seguenti parole: ”… questa bandiera, nei momenti solenni della sua comparsa, dica, – all’equipaggio della Vittorio Emanuele – l’augurio di Gaeta, in nome d’Italia tutta”.

Arrivo del Re a Bordo 1

Subito dopo, “Sua Maestà si avvicina al cofano contenente la bandiera, e consegnandola al comandante Thaon di Revel, con voce chiara e vibrata dice:
«Signor comandante, approfittando della riunione in questo ridente golfo, di una larga rappresentanza dell’armata, ho voluto scegliere questo giorno della ricorrenza della nascita del mio caro figlio, per donare a questa bella nave la bandiera di combattimento …  la Vittorio Emanuele affidata a lei, signor comandante, e ai suoi ufficiali, solcherà, superba, i mari per la fortuna e per la gloria d’Italia».

Arrivo del Re a Bordo 2

Il comandante Thaon di Revel risponde in questi termini:
«…. Maestà, qualunque siano i destini che attendono questa nostra Vittorio Emanuele, noi, comandante, ufficiali, equipaggio, ci rendiamo garanti … che essa non verrà mai meno al suo dovere … e giuriamo che quando la gloria e l’onore suo lo chiedessero, lieti e sereni immoleremmo le vite nostre al grido di Viva l’Italia, viva il Re! »
Alla fine del discorso del comandante Thaon di Revel tutti i presenti erompono in grida di «Viva il Re!», ripetuto dagli equipaggi delle altre navi.

La bandiera viene allora alzata dai due più giovani guardie-marina della nave, ed è salutata da tutte le artiglierie della forza navale.”

Benedizione Bandiera V.Eman. Gaeta
La Regia Nave da Battaglia Vittorio Emanuele, progettata dal colonnello del genio Navale Vittorio Cuniberti, nonostante le ristrettezze a lui imposte, riuscì una unità dalle ottime qualità nautiche. Fu però ben presto superata da altre unità strategicamente e concettualmente più moderne. Tuttavia ciò non le impedì di partecipare alla guerra Italo – turca ed alla 1ª Guerra Mondiale.
Dal luglio 1922 la nave fu classificata corazzata costiera sino alla radiazione del 1° aprile 1923.La sua Bandiera di Combattimento, con il cofano, è custodita nel Sacrario delle Bandiere presso il Museo del Vittoriano, nell’Altare della Patria a Roma.

consegna della bandiera di combattimento regia nave vittorio emanuele

Foto collezione privata Carlo Di Nitto per gentile concessione a www.lavocedelmarinaio.com

15 commenti

  • Rosario Gullace

    Gaeta mi ricorda…..Io bambino in divisa da marinaio salire a riva della corazzata Andrea Doria…Ricevere gli onori come un Ammiraglio, in quanto il più piccolo marinaio d’ITALIA. Ero un allievo del Glorioso collegio della Marina Italiana, il Francesco Caracciolo di Sabaudia.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Rosario Gullace penso che dovresti raccontarci la tua storia perché sia io che Carlo Di Nitto (Presidente A.N.M.I. Gaeta) ti assicuro che la valorizzeremo Un abbraccio grande come il mare al più piccolo Marinaio d’Italia

  • EZIO VINCIGUERRA

    CIAO PRESIDENTE CHE DIRE?
    SEI GRANDE E IMMENSO COME IL MARE CHE PORTIAMO DENTRO E CHE NESSUNO MAI POTRA’ INQUINARCI.
    E’ UN OMAGGIO A GAETA E MI AUGUR CHE I CAETANI E I MARINAI APPREZZERANNO QUESTO ENCOMIABILE ARTICOLO STORICO.

  • Carlo Di Nitto

    Sempre grazie a te, caro Ezio, per la disponibilità ad ospitarmi sulla “Voce del Marinaio”

  • Francesco Del Pozzone

    E’ LA VERITA’! ARTICOLO CHE CI FA SCOPRIRE UNA PAGINA “GAETANA” NON DA TUTTI CONOSCIUTA MENTRE HO DOVUTO ASSOLUTAMENTE RESPINGERE, CON LARGA INSUFFICIENZA, LO SCRITTO SULLA “PROCESSIONELLA”, OMISSIVO ED ONUSTO DI ERRORI (DILLO AD ADRIANO NUOST). HO SALVATO PURE IL TUO ARTICOLO (TELEFREE) SU GLIU STACCAT, ESAUSTIVO MORE SOLITO, LODE A TE, DI CUORE!

  • Rosario Gullace

    Cari signori del Mare. forse la racconterò qualche giorno,è veramente bella fuori da ogni schema. La mia storia, sono fuori casa e non posso documentarla,quando rientrerò a Roma, mi faro vivo,con la mia piccola storiella del più piccolo marinaio d’Italia, fù la stessa storia con il l’Amerigo Vespucci sempre a Gaeta. Se avete come informarvi sul Caracciolo, presso il Miniustero della marina….Fatelo, ne uscirà una bella storia di gloriosi figli di altrettanto gloriosi Marinai morti per la loro PATRIA.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *