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25 settembre 1943 …Vittorio Emanuele

a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com

M A R I N A I    D’ I T A L I A 

Or sono pochi giorni, e già sembrano secoli, voi avete lasciato in silenzio i nostri porti per obbedire, in perfetta disciplina, alle condizioni dell’Armistizio chiesto ed accettato per il supremo interesse del Paese.

Ho condiviso tutta la profonda amarezza della vostra partenza ed ho offerto con voi alla Patria questa nuova dura prova di dedizione e di sacrificio.

Ora che per leale e generoso riconoscimento del Comando in Capo Anglo – Americano, il mare, testimone e geloso custode del vostro valore, riudrà l’eco possente della vostra fede, vi si giunga la voce grata e commossa del RE.

Nuove prove vi attendono, nuove glorie vi arrideranno.



M A R I N A I    D ’ I T A L I A



Dimostrate a tutti, quanto ogni italiano può e sa dare per la libertà e la salvezza della Patria.


f.to Vittorio Emanuele

25 settembre 1943 copia

24 commenti

  • Tonino Ceccarelli

    forse manca il pezzo dove dice:Intanto Io Badoglio ed altri vertici delle forze armate ci squagliamo;voi continuate a fare il vostro dovere nell’interesse mio e dei generali che per fuggire da Roma si sono dovuti togliere anche le greche alle maniche perchè comandanti che fuggono lasciando i sottoposti nella merda sono buoni anche per un altra volta

  • Egidio Simonini

    L’onore della nostra marina sarebbe stato l’auto affondamento,come fecero i francesi a Tolone nel 42 o i tedeschi nella prima guerra mondiale nello Jutland.. E . non, andarsi a consegnarsi a Malta ,a quello che per tre anin era stato il nostro nemico. E tu Re,dopo essere stato re di Italia e di Albania e Imperatore di Etiopia, avallato l’entrata in guerra dell’Italia, nel 43,visto la disastrosa condizione della guerra, avresti dovuti prendere il trenino, andare a Berlino , da Adolfo, e dir lui,apertamente e onestamente :. Adolfino l’avrebbe messo certamente in un forno e forse oggi in Italia ci poteva essere ancora la monarchia. Invece zitto zitto,, aveva firmato in segreto l’armistizio 15 giorni prima dell’8 settembre,tacendo al< tedesco ", e poi scappando aum, aum, di notte con destinazione Brindisi lasciando senza ordini lo Stato Maggiore e tutti i militari italiani. alla merce della rabbiosa razione teutonica. Io,ancora adolescente,c'ero. Quello che poi è stato scritto, tramandato, magnificato e esaltato , , è un altra storia

  • Federico Ceccarelli

    forse manca il pezzo dove dice:Intanto Io Badoglio ed altri vertici delle forze armate ci squagliamo;voi continuate a fare il vostro dovere nell’interesse mio e dei generali che per fuggire da Roma si sono dovuti togliere anche le greche alle maniche perchè comandanti che fuggono lasciando i sottoposti nella merda sono buoni anche per un altra volta

  • Claudio Zanotti

    Faceva meglio a tacere, sciaboletta incapace che causò così nuove e ancora più tristi sciagure a tutta Italia

  • Sauro Signoretto

    sembrano le parole armiamoci e partite. se sapeva quello che combinava ordinava alla truppa di andare avanti e lui e altre persone se la squgliavano.

  • Sauro Signoretto

    mio padre mi raccontava sempre questo a venezia cera il fuggi fuggi nessuno sapeva cosa fare o ordini di cosa fare gente che passava da una riva altra gente che passava dall’altra. e stata una vergogna.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno a tutti.
    Carissimo Sauro Signoretto la memoria dei padri vale più delle testimonianze degli storici, semplicemente perché vissuta in prima persona e non aggiungo altro perché rischierei di polemizzare con qualcuno. Un abbraccio

  • Vittorio N Guillot

    Sciaboletta si era dimenticato, quando firmò questo retorico proclama, che aveva fatto inutilmente sacrificare i marinai del sommergibile Velella, affondato di fronte a Salerno il 7 settembre del ’43 e laggiù inviato per far finta di contrastare lo sbarco anglo-americano mentre l’armistizio era stato firmato già dal 3 settembre. Si è dimenticato di aver esposto alla fucilazione da parte dei tedeschi i marinai del Da Noli e del Vivaldi che fossero caduti nelle loro mani. Infatti quelle navi ricevettero l’ordine di cannoneggiare i tedeschi che, per accordi concordati con l’esercito italiano, lasciavano pacificamente la Sardegna verso la Corsica. Se quei marinai fossero caduti, putacaso, caduti nelle mani dei tedeschi, sarebbero stati fucilati come ‘franchi tiratori ‘ visto che il re sciaboletta NON aveva ancora dichiarato guerra alla Germania. D’altra parte ciò successe a Cefalonia, a Rodi ed a Lero . C’è chi vuole portare la ‘augusta ‘ salma di sciaboletta al Panteon. Secondo me sta benissimo dove si trova ora!!!!

  • Angelo Bosio

    Non doveva fuggire, doveva rimanere a Roma ,dare l’esempio, comandarne la difesa contro i tedeschi, subirne eventualmente le conseguenze, e forse in Italia ci sarebbe ancora la monarchia.

  • Osvaldo Nardiello

    Di fronte a queste parole del Sovrano che regnò più di tutti gli altri in Italia ovviamente i commenti sono quasi tutti negativi (e non potrebbe essere altrimenti, soprattutto da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle l’8 settembre) però la distanza da quegli avvenimenti ci dovrebbe far esprimere un giudizio più storico che emotivo. Tutte le nazioni invase hanno evacuato prima della capitolazione (a volte solo presunta e poi non verificatasi, come in Gran Bretagna) il Re, simbolo della Patria: il problema è semmai che da noi ciò è avvenuto in modo caotico e improvvisato, ma avere i tedeschi in casa e ritrovarseli da alleati a nemici nel giro di poche ore avrebbe forse spiazzato chiunque. Il problema, visto l’avallo dato al Duce in tutto il Ventennio, non era secondo me risolvibile. Del resto parliamo col “senno di poi”, perché all’epoca sembrò abile e furba quella mossa di entrare in guerra nel 1940, nel momento in cui sembrava che Hitler di lì a poco avrebbe firmato un trattato di pace anche con l’Inghilterra e noi, come alleati, potevamo guadagnarci Nizza, Savoia, Corsica, Tunisia e qualche altra colonia francese (non era forse avvenuta la stessa cosa con la 3a Guerra d’Indipendenza nel 1866? Alleati di Bismarck perdemmo a Lissa e Custoza però i tedeschi, al tavolo della pace, ci fecero acquisire il Veneto! Se la cosa si fosse ripetuta oggi parleremmo di Mussolini come un altro Cavour, ma si sa che solo chi vince resta in sella e ha gli onori della Storia!). Quanto alla Marina essa era l’Arma più legata alla Monarchia (e lo rimase anche dopo; a me pare di vedere nella bandiera inventata dopo l’avvento della Repubblica in quello stemma centrale con torri e scudi delle Repubbliche Marinare una metamorfosi , neanche troppo scoperta, dello scudo sabaudo e della corona che inevitabilmente dovevano essere tolti) e si deve proprio alla sua disciplina d’onore se ingoiò il rospo della resa a Malta. Normale quindi l’appello del Re, che sapeva di poter contare sull’attaccamento dei Marinai d’Italia anche dopo quell’amara prova. Comprensibile però anche l’atteggiamento di chi, come la 10a MAS, lo trovò disonorevole e decise altrimenti. Però non dobbiamo guardare alle pagine di Storia della 2a Guerra Mondiale solo per trasformarle in un’ode disfattista su tutto ciò che ci ha visti sconfitti: nella Storia si sa che poi risuonano solo le parole dei vincitori e se le cose fossero andate diversamente staremmo ora a parlare in tutto un altro modo. A tal proposito aggiungo che anche la 1a Guerra Mondiale era sul punto di essere un altro 8 settembre dopo Caporetto se l’aiuto alleato non ci fosse venuto in soccorso per arginare quella rotta disastrosa: anche allora la nostra impreparazione non era da meno (e sempre per l’arrivismo e l’antagonismo degli alti ranghi delle Forze Armate, non già per il valore estremo dimostrato dai nostri combattenti).

  • Federico Ceccarelli

    Rimane comunque il fatto che il re fuggendo e lasciando in bando tutte le forze armate senza alcuna direttiva ha fatto una meschina figura,anche perchè il principe ereditario sarebbe voluto rimanere a Roma e sciaboletta e la sua consorte non lo hanno permesso.

  • Osvaldo Nardiello

    Certo, dal punto di vista dell’onore e degli ideali il proposito di Umberto (mi da l’idea però che già sapesse in partenza la determinazione del Re a condurlo via e quindi sapeva di far bella figura davanti alla Storia addossando sul padre la responsabilità della fuga) era lodevole ma se l’avesse attuato sarebbe comunque stato un suicidio perché non eravamo in nessun modo in grado di prevalere sui tedeschi, i quali, anche se inferiori di numero, avevano però una disciplina militare e una organizzazione che li vedeva vincenti in partenza ( per non parlare poi dell’armamento vero e proprio, superiore per quantità e qualità con truppe corazzate e motorizzate) quindi il vecchio Re è stato senz’altro più previdente e vedeva già oltre l’episodio pur disonorevole dell’8 settembre. Il problema è però che il carisma perso sul popolo italiano (già delegato comunque ampiamente a Mussolini) a seguito prima delle sconfitte militari (dovute condividere come responsabilità con il Duce) e poi con la fuga non poteva più essere riacquistato e il povero Umberto (pur prodigandosi come Comandante del ricostituito esercito “di liberazione” e pur riuscendo alla fine a far abdicare il padre) non ha potuto capovolgere i destini della Monarchia e scindere la sua figura da quella oramai compromessa dell’ex Re. Penso che se avesse superato lo scoglio del Referendum (su cui, come ben si sa, gravano comunque più che sospetti quasi certezze sulla sua regolarità) sarebbe stato un Sovrano differente (anche per la modernità di vedute della Regina Maria Josè) e il suo Regno avrebbe giovato al Paese, come accaduto in Spagna con Juan Carlos dopo il Franchismo. Non possiamo certo sapere se un Regno del dopoguerra sarebbe stato meglio di una Repubblica rivelatasi subito caotica e basata sul principio vendicativo e negativista di tutto il passato (anche per la presenza di forze politiche massimaliste che spingevano per creare uno Stato totalitario di impronta anti occidentale) ma certo, se Casa Savoia come dinastia non può essere rimpianta (è stata sempre la più chiusa e ostile al progresso storico di tutte le altre monarchie) Umberto ha pagato ingiustamente per il passato.

  • Claudio Zanotti

    L errore è stato il grave comportamento della fuga e sopratutto aver lasciato le forze militari senza un ordine concreto ma con quella fumosa dichiarazione dell armistizio nella quale si diceva più niente di niente…

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