Curiosità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia,  Velieri

31.7.1911 radiazione del regio sambuco armato Capriolo

di Carlo Di Nitto (Presidente gruppo A.N.M.I. di Gaeta)

Carlo Di Nitto per www.lavocedelmarinaio.comIl “sambuco” è una tradizionale imbarcazione a vela araba con una o più vele triangolari, tipica delle coste della penisola Arabica e dell’Africa orientale.
Il regio sambuco armato “Capriolo” dislocava 35 tonnellate.
Non si sono mai conosciuti anno e cantiere di costruzione.
Fu catturato durante l’azione navale di Medy (Yemen), condotta il 28 ottobre 1902 dall’incrociatore corazzato “Piemonte” contro i pirati del Mar Rosso.
Incorporato nella regia Marina Italiana ed armato con due pezzi da 75 mm., entrò in servizio il 01.10.1903.
Venne adibito alla sorveglianza contro la tratta degli schiavi e anti contrabbando lungo le coste eritree.
Fu radiato il 31 luglio 1911.

regio sambuco armato Capriolo f.p.g.c. Carlo Di Nitto a www.lavocedelmarinaio.com
In Somalia ed Eritrea vengono chiamati sambuchi mentre nel Mar Rosso, Golfo Persico ed India vengono chiamati con il nome di dhow. Il cantiere di costruzione del Camoscio dovrebbe essere quello di Aden e l’anno di costruzione intorno al 1900. I nomi di tutti i sambuchi della Reggia Marina erano: Antilope, Camoscio 1, Camoscio2, Capriolo, Cervo 1, Cervo 2, Daino, Gazzella 1, Gazzella 2, Gazzella 3, Zebra.
Erano tutti a vela triangolare (più precisamente latina), salvo il Gazzella 1 che aveva la vela trapezioidale (ovvero vela aurica). Operavano normalmente a gruppi di tre comandati da un Tenente di Vascello.L’armamento prevedeva 1 o 2 pezzi da 75mm e quelli più grandi anche un pezzo da 37mm.

…omissis…..”Vari sono i tipi di sambuchi e diverse le loro origini, ma tutti sono ispirati a queste caratteristiche comuni: vela latina, una o due a seconda del tonnellaggio; alberi inclinati verso prora di circa 30 gradi; forma poppiera quadrata e massiccia in modo da sfruttare al massimo la spinta dell’onda lunga in poppa.”….omissis….
(Sambuchi di Renato Terreni – Rivista Marittima”, n. 8-9 agosto settembre 1951, pp. 252-256).
Il tonnellaggio variava da 15 t. per il più piccolo sino a 90 t. per il più grande e l’equipaggio di conseguenza da 10 uomini sino a 28.
Nella Guerra contro la Turchia i sambuchi ottomani hanno dato parecchi problemi perché con lo scarso pescaggio sfuggivano spesso alla cattura.
Gli ultimi sono stati radiati nel 1914.

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *