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24 maggio 1941, la tragedia del  Conte Rosso

a cura Francesco Carriglio
tratto da: http://www.augusta-framacamo.net/inserti-framacamo/insert22.asp

Il Transatlantico “Conte Rosso”, requisito alla compagnia di navigazione Leoyd Trentino per motivi bellici, era stato adibito insieme ad altri piroscafi italiani al trasporto delle truppe militari e dei loro equipaggiamenti. Le unità mercantili requisite dalla Regia Marina mantenevano lo stesso equipaggio, mentre il comandante della nave veniva affiancato da un ufficiale superiore militare, inoltre venivano imbarcati militari specialisti con il ruolo di segnalatori e radiotelegrafisti.

Regia nave Conte Rosso (f.p.g.c. Francesco Carriglio a www.lavocedelmarinaio.com)
Il Conte Rosso aveva già fatto parte di un convoglio per il trasporto delle truppe e per la sostenuta velocità e un pizzico di fortuna la missione era terminata con successo. Il Canale di Sicilia era costantemente sorvegliato da aerei ricognitori inglesi di base a Malta e in agguato nel quadrante di crocevia tra l’Italia, la Grecia, e l’Africa vi erano i micidiali sommergibili inglesi anch’essi di stanza a Malta. Il 24 maggio 1941 un convoglio, che trasportava armamenti e truppe, composto dalle seguenti navi: Piroscafo Conte Rosso, alzante l’insegna di capo convoglio, Nave Esperia nelle quale vi era imbarcato un numero rilevante di soldati del Regio Esercito, la Motonave Victoria e il Mercantile misto Marco Polo, scortato dalle Unità della III Divisione Navale, da un cacciatorpediniere e da tre torpediniere, partiva da Napoli diretto a Tripoli.

sommergibile britannico Upholder (f.p.g.c. Francesco Carriglio a www.lavocedelmarinaio.com)
Contemporaneamente il sommergibile britannico Upholder salpava dal porto Malta con rotta lo stretto di Messina. Al convoglio, giunto a Messina, si aggiunsero due incrociatori, tre caccia e tre torpediniere per aumentare la vigilanza ed ampliare il raggio di difesa, sapendo che quella zona era battuta dai sommergibili nemici. Le Unità italiane all’imbrunire giunsero all’estremo sud della Sicilia mantenendo la velocità di crociera di 18 nodi con rotta 171° Sud-Est ma il destino del Conte Rosso era segnato.
Alle ore 20:41 circa, in prossimità di Capo Murro di Porco di Capo Passero, l’incontro del convoglio con il sommergibile Upholder fu fatale, il sommergibile colpì il Conte Rosso con un primo siluro che distrusse la zona macchine, rallentandone così la velocità, un siluro successivo colpì la stiva provocando una grande esplosione; il Conte Rosso si inclinò su un fianco, gli uomini sopravvissuti all’esplosione cercarono di mettersi in salvo adoperando mezzi di salvataggio e di fortuna, ma il tempo fu tiranno per alcuni di essi, dopo solo 8 minuti dal secondo siluro il piroscafo si inabissò trascinando con esso molti uomini, adagiandosi su un fondale di 2.000 metri. Le navi di scorta coordinarono subito una azione offensiva nei confronti del sommergibile lanciando delle bombe di profondità, ma ben presto alcune di esse dovettero interrompere l’azione per dare soccorso alle moltissime persone che chiedevano, o meglio imploravano aiuto, il resto del convoglio, scortato da alcune Unità, proseguì per il porto di destinazione.

convoglio in navigazione (f.p.g.c. Francesco  Carriglio a www.lavocedelmarinaio.com)
Il Comando Marina di Augusta in allarme predisponeva l’organizzazione dei soccorsi, il prezzo di vite umane fu altissimo, al momento della tragedia sul piroscafo Conte Rosso vi erano 2.727 persone di cui 1.430 si salvarono e 1.297 morirono, di esse solo 290 salme furono recuperate dai mezzi di soccorso. La notizia non tardò a diffondersi tra la popolazione augustana. Alle ore 05:00 del mattino successivo alcuni superstiti del Conte Rosso giunsero nel porto di Augusta. Le banchine del porto si affollarono improvvisamente di persone che si volevano prodigare nell’aiuto agli sventurati naufraghi sopravvissuti all’immane tragedia. La cittadinanza diede il suo aiuto ai naufraghi offrendo ad essi cure, ospitalità, vestiario, vitto, alloggio ed affetto. Una cittadina che prese a cuore la sventura di questi uomini che nel tempo non hanno mai dimenticato l’affetto e la simpatia per questa città.

coordinate punto affondamento regia nave Conte Rosso (f.p.g.c. Francesco Carriglio a www.lavocedelmarinaio.com)
Nota: COORDINATE PUNTO DELL‘ AFFONDAMENTO.
Notizia tratta dall’Estratto Notiziario Storico di Augusta N° 24 Edizione 2001.
Il volume Navi Mercantili Perdute Edito dall’Ufficio Storico M.M.I. precisa il punto di affondamento in 36°41′ Nord / 15°33′ Est. – Corretto nel 1977 in 37°01′ Nord / 15°33′ Est. Confermato anche dall’individuazione del relitto.

6 commenti

  • Francesco Carriglio

    Grazie Ezio per la pubblicazione dell’inserto che testimonia questa grande tragedia bellica.

  • Antonio Trojjsy

    Mio zio, Antonio Troisi di 19 anni, morì nell’affondamento del Conte Rosso. Il suo corpo non fu recuperato. Il suo nome non compare tra i caduti scritti sul monumento di piazza della Vittoria di Formia. Non è praticamente mai esiastito, ciò mi dà un grande dolore

  • Ezio VINCIGUERRA

    🙁 mi dispiace tantissimo di quanto lei afferma.
    Penso che Lei (discendente diretto) si debba far consigliare da Carlo Di Nitto (Presidente A.N.M.I. Gaeta) per cercare di comprendere cosa sia accaduto storicamente (ONORCADUTI) e poi con i documenti scrivere e convincere il Sindaco di Formia a provvedere alla variante. Rimango in attesa di vostre ulteriori informazioni.

  • Francesco Carriglio

    Grazie Ezio, per la pubblicazione dell’inserto e per il buon festeggiamento del patrono Sam Domernico.

  • Ezio VINCIGUERRA

    ciao Francesco tu ringrazi me? Bellissimo!
    In verità sono io che ringrazio te e come puoi leggere dai commenti i sono già novità su Marinai dimenticati…

  • LUIGI DE LUCIA

    Come affermato dal sig.r Antonio Troisi, effettivamente non risulta il nome del marinaio ANTONIO TROISI sul monumento ai caduti di Formia, a me è stato detto che non risulta perchè disperso e non deceduto. Burocrazia formiana e Italiana! Io sono un nipote del marinaio Antonio Troisi commerciante di pesce e valente nuotatore ma disperso per andare a prendere dei limoni ad un compaesano (comfermatomi dallo stesso di cui non ricordo il nome in quanto ero bambino e salvatosi) io sono il figlio della sorella di Antonio Troisi!

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