Attualità,  Recensioni

Via la Marina da Taranto? Perché siete ignoranti!

di Giampaolo Vietri (consigliere comunale del Comune di Taranto)

… riceviamo e pubblichiamo.

Giampaolo Vietri per www.lavocedelmarinaio.comImbrattare i muri, oltre ad essere un reato previsto dal codice penale, rappresenta un evidente segno di inciviltà e di pochezza umana da parte di chi lo commette. Ancor più grave è quando il messaggio che si intende trasmettere è mirato al discredito delle istituzioni come avvenuto per mano di alcuni ignoti che con viltà, durante le scorse notti, hanno deturpato il muro d’ingresso appena ripulito dell’Arsenale Militare scrivendo “via la Marina da Taranto”.

la scritta via la Marina da Taranto apparsa sul muro del locale Arsenale - www.lavocedelmarinaio.com
Un messaggio riconducibile alle note fazioni della sinistra antagonista che, da sempre, nutrono e cercano di alimentare pregiudizi ideologici nei confronti delle forze armate in particolare e, più in generale, verso tutto ciò che richiama all’appartenenza alla nazione. Un gesto deplorevole che dimostra inoltre l’ignoranza di queste persone che, evidentemente, non conoscono centinaia di anni della storia di Taranto che narrano di un tutt’uno della nostra città con la Marina ed in particolar modo con l’arsenale militare. Oltretutto è oggigiorno impensabile una Taranto senza Marina visto che migliaia di nostri concittadini sono arruolati nella forza armata o assunti, come personale civile, dal Ministero della Difesa. Per tali ragioni il venir meno anche di tali redditi, certi e corrisposti mensilmente con puntualità dallo Stato sul nostro territorio, non potrebbe che produrre la morte definitiva della nostra città che vedrebbe come prime vittime gli operatori del commercio locale. La città di Taranto è però affezionata alla Marina Militare Italiana soprattutto per i valori di cui è depositaria e portatrice anche sul nostro territorio; valori di un modo di sentire, di vivere, di sognare che risultano essere incomprensibili per il peggio umano che si sente rappresentato da quella ignobile scritta. Scritta che non rappresenta il sentimento dei tarantini i quali, se fosse consentito scrivere sui muri, l’unica cosa che scriverebbero col cuore è, senz’altro, “MARO’ LIBERI SUBITO”.

l'intervento

72 commenti

  • Roberto Tento

    Chi ha scritto quella frase e’ un emerito idiota ed ignorante, non sa che la sua citta’ i sacrifici che sta facendo da quando la marina a ridotto la leva e chiusa l’arsenale….e’ troppo giovane per saperlo non ha vissuto i periodi migliori..legati il cervello alla lingua…Ciaooo Gianpaolo…Attendiamo sempre a casa libero il Leone Salvo…

  • Federica e Mimmo

    o Faccio parte della Grande Famiglia Marina,e non essendo di Taranto mi trovo a viaggiare tutti i giorni contribuendo all economia della città dal carburante al semplice caffè allo spesone presso i centri commerciali…che dire non volete la Marina a Taranto ma sappiate che la città si inginocchierà alla crisi !!!

  • Antonio Mura

    La MarIna Militare contribuisce enormemente all’economia della città , sbagliano i Tarantini.

  • Mario Bergamini

    Vabbè, non è che 4 mambri pulciosi e zellosi da centro sociale rappresentino Taranto, grazie a Dio.

  • Carlo Di Nitto

    Tipico esempio di persone che sputano nel piatto dove si mangia da più di un secolo 🙁

  • Roberto Franca

    Io mancavo da Taranto dal 1966,10 anni fa siamo andati in ferie in basilicata e il ricordo di Taranto con tutti i marinai in giro,tutti i negozietti di ricordi,tatuaggi e tanto altro legati alla vita marinara,piazza immacolata con la pizzeria che serviva la birra nel bicchiere a forma di stivale,insomma non ho resistito e ho voluto andarci ma secondo me ho abagliato citta’,sono arrivato in una citta’ deserta e sporca, solo il ponte é uguale.

  • Roberto Tento

    Sono a Taranto tutti gli anni…il lungomare e non solo, e’ un deserto..questo tutto l’anno…ho fatto servizio per anni e mi sono anche sposato …che desolazione…problemi anche nel trovare materiale della Marina….Confermo e condivido lo scritto Di Roberto Franca..

  • Enzo Turco

    Sarebbe bene che chi ha scritto quella frase avesse il coraggio di comporre un numero telefonico a caso di Livorno o di Pisa e chiedesse cosa è successo a quelle due Città quando, dopo una lunga serie di dimostrazioni al grido di Yankees Go Home tese a mandar via le truppe americane da Camp Darby, queste se ne andarono via vermente. Se vuole rimanere in campo regionale chieda anche ai Sanvitesi cosa è successo alla loro economia con la chiusura della base dell’Aeronautica americana. E se poi tutto questo non dovesse bastare lo invito a leggersi un pò di storia della sua Città e considerare cos’era Taranto nell’ottocento prima che lo Stato italiano decidesse di aprire un grandissimo Arsenale e una grande base navale. La presenza della Marina determinò quel forte incremento degli abitanti e del reddito che convinse lo stesso Stato a svincolare Taranto e parte dell’area Jonico-Salentina dalla Provincia di Terra d’Otranto e dalla dipendenza da Lecce capoluogo. Glielo suggerisce un salentino ex Ufficiale di Marina.

  • CARLO D'ORIANO

    una storia vecchia che dura da anni .-Pensavo che col passare degli anni la gente migliora specialmente quando Taranto ci e’ nata con la Marina Militare

  • Enrico Calisto

    Quando mai….ci hanno sempre odiati e questo è un fatto ma una cosa certa che se chiudesse la marina a favore di altre basi più sicure dopo le brutte avventure di ILVA che fine farebbero le famiglie di lavoratori ? Solo un cretino può scrivere certe cose e come cretino NON rappresenta di certo una città.

  • Enrico Calisto

    Roberto Franca quella pizzeria che dici tu in piazza era la Dreher ai miei tempi sempre strapiena di marinai, ai miei tempi guadagnavo 3100 lire al mese eppure facevamo la fila fuori per sedersi li.

  • Enzo Turco

    Non credo che i tarantini ce l’abbiano o ce l’abbiano mai avuta con la Marina se non altro perchè ogni famiglia aveva un marinaio o un arsenalotto o uno che lavorava con ditte collegate alla Marina. In effetti lo squilibrio lo introdusse propio l’italsider quando arrivarono i dirigenti e i tecnici specializzati dal Nord che guadagnavano (e spendevano) di più degli Ammiragli. Ma ben presto questi se ne tornarono da dove erano venuti sostituiti dai locali ed allora la Marina si riprese dalla deflessione. No! No! In cuor suo neanche la nuova generazione odia (parola grossa) la Marina, basta vedre la gente che assiste al passaggio delle navi dal Ponte e …non mi dite che è tutta gente che aspetta per attraversare il Ponte …a piedi?

  • Roberto Franca

    Enrico ti ricordi il bicchiere a stivale che se bevevi non tenendolo nel verso giusto faceva il vuoto d’ari e ti saltava la birra in faccia

  • Luigi Giovannelli

    Durante il mio Servizio di Leva 1982-84 sono stato 2 volte a Taranto ed il clima per noi Marinai era piuttosto difficile……anche qui in Toscana in citta’ come Pisa e Livorno la’ convivenza tra’ i Para’ ed il resto della citta’ è sempre stato di amore ed odio……cosi come a La’ Spezia…..

  • Enrico Calisto

    Roberto Franca che risate quando vedevi qualcuno che iniziava a bere tenendo la punta dello stivale in alto ….

  • Enrico Calisto

    Comunque io avevo una ragazza a Taranto conosciuta prima del militare ma in divisa ero non gradito ed i motevi erano perchè essendo del nord i genitori avevano paura che la lasciassi . Prima andava bene ero marittimo tappa fissa a Taranto quindi buon partito. Hanno fatto tanto dopo che ci siamo lasciati !!!! Pazienza e mi è dispiaciuto stavamo bene insieme

  • Franco Iaccarino

    Sono arrivato a Taranto nel 1947, dove giungevano le diligenze con il mantice nero dai paesi limitrofi (Pulsano, Leporano, ecc..) ricoperte dalla polvere delle strada sterrate. Trasportavano gli operai che lavoravano nel posto che era l’unico che permetteva loro di sfamare le famiglie. Ero presente quando giungevano o uscivano perché andavo alle elementari. Non vi erano scritte ma tante bancherelle che vendevano uva, cozze, pagnottelle o altro che tutti compravano se potevano perché dopo la guerra non vi era tanto da reclamare e le elezioni erano ancora nel futuro. Il tram funzionava lungo il percorso dallo stadio Mazzola – Arsenale – Stazione e non vi erano altri trasporti, tutti andavano a piedi e nessuno reclamava per le distanze…io andavo alle elementari alle scuole Virgilio (lungomare alla quale arrivavo lungo la discesa che fiancheggiava il “monte delle vacche”). Oggi tutti hanno dimenticato come hanno vissuto i loro padri e madri….vive il progresso!

  • Elio Di Ruscio

    Cosa c’è da aggiungere, con i chiari di luna che ci sono, se va via la Marina da Taranto tutta la città e i Tarantini stessi, perderebbero di colpo quelle poche certezze che gli sono rimaste. Io arrivai a Taranto nel 1974 e vi rimasi fino al 1982 e l’astio verso la Marina e i marinai c’era sempre stato, ci ritornai nel 1989 per il Corso P e la situazione era rimasta tale se non peggiorata.

  • Enzo Salvati

    Hanno la memoria corta alcuni tarantini:- Negli anni sessanta hanno cominciato con gli slogan contro la marina quando era in atto la realizzazione dell’italSider,sputando nel piatto dove avevano mangiato fini ad allora, Si è visto com’è finita la storia. Dovrebbero solo che ringraziare Iddio per avere la Marina nella loro città che da loro lavoro,prestigio e per finire orgoglio nazionale.

  • Luciano Donsanti

    sono del parere che ancora ora continuino a sputare contro chi li sfama. Ho dei brutti ricordi di quando appena 16enne ero allievo alle scuole. Proveniente da Maridipart la Spezia per Centrale Operativa venni imbarcato su CT Impetuoso che dopo pochi mesi venne trasferito a taranto per sostituire il suo gemello. Non potendo sbarcare e non volendo assolutamente andare in quella cittadina di m…………….., chiesi il congedo con dieci anni di servizio. Ricordo che l’allora Comandante CV Paolo Solaris temporeggiò ad inoltrare la mia richiesta, ma alla fine dovette trasmetterla. E così fini la mia meravigliosa avventura. Da taranto inizia e a taranto conclusi

  • Enzo Salvati

    Se me lo consenti,il tuo è stato un errore. Non è possibile rinunciare ad un futuro personalmente scelto per un odio contro la città. Nessun marinaio ama Taranto,ma ti assicuro che ci sono tanti tarantini che sono dei ragazzi eccezzionali.Non essere troppo severo verso tutti i cittadini,in ogni luogo ci sono i buoni e i cattivi.

  • Pasquale D'Errico

    Se dopo l’ilva da taranto , va via anche la marina per i tarantini rimane solo la fame……

  • Francesco Intrepido

    Io manco da Taranto dal 1971 e francamente non vorrei trovarmi nella stessa situazione della Spezia, non si vedono più marinai che affollavano i vari locali di divertimento o le pizzerie ecc. oppure la marina americana e la riduzione della nostra marina alla Maddalena? fatevi un giretto e poi fatemi sapere. comunque nel caso che Taranto continuasse a intraprendere queste decisioni mettete una buona parola per trasferire la Marina tutta nel mio paese CASTELSARDO SS.

  • Antonio Mura

    A Castelsardo, dovrebbero costruire un porto in modo da ricevere tutta la nostra flotta, risolleverebbe tutto il Nord sardegna ,compreso la mia Portotorres.

  • Roberto Tento

    La ” birra” fratelli di mare era la Raffo….ancora in vendita e’ una delle migliori..

  • Maurizio Gandolfo

    Taranto non è mai stata molto ospitale nei confronti dei marinai. Nel lontano 1979 arrivato a Taranto destinazione Scuole CEMM ricordo che nessuno ci dava informazioni su quale autobus prendere, quando si andava in franchigia (tre volte a settimana) la città non offriva nulla. Via D’Aquino evia di Palama un susseguirsi di trattorie e pizzerie sempre piene allora c’era laleva e i marinai imbarcati non aveva l’auto perchè la paga era misera. Il sabato e la domenica arrivavamo noi delle CEMM scaricati dai bus a “serpente”. Prima tappa la SIP per telefonare, anche qui disservizi per le poche cabine e i telefoni a gettoni per lo più guasti. Frequentavo la trattoria “bella Bari” a conduzione familiare, si distingueva per la cortesia e i tavoli apparecchiati con le tovaglie e non con i fogli di carta. Ci ritornai nell’84, appena sposato e li mia moglie ha imparto la ricetta delle “orecchiette alla bella Bari”. Sull’affitto delle casa a S.Vito stendo un velo pietoso. Poi finì la leva ,e marinai cominciarono ad avere qualche soldo in più e cosi preferivano fare i pendolari o andare verso al tri “lidi”, in pratica Taranto si svuotò.

  • Antonio Mura

    Quando arrivai a Taranto nel 55 alle scuole CEMM, dopo qualche mese mi accorsi che a Taranto c’era fame, noi marinai non eravamo ben visti, le cose non cambiarono molto nel 61 durante i corso IGP, un cambiamento l’ho visto durante i tre mesi del corso “P” dovuto non so a che cosa.

  • Luciano Calabrò

    dopo che hanno mangiato e bevuto e si sono fatti i soldi ai belli tempi adesso ci sputano nel piatto io direi via i tarantini da taranto

  • Luigi Giovannelli

    Giovanni penso che’ tu’ sbagli…anchio sono stato un Marinaio….politicamente sempre schierato a Sinistra……la’ Marina per me’ è emozione e per quanto mi riguarda’ è stata una grande esperienza di vita.

  • Agatino Capecchi

    I tarantini dopo che si sono abbuffati con i soldi della marina per più di cinquant’anni adesso sputano nel piatto che li ha nutriti. Bella roba

  • Enea Remo

    è il solito COGLIONE……………. DEI CENTRI SOCIALI ……fancazzista e nullafacente

  • Antonino Cianci

    non credo proprio sia questo il pensiero dei tarantini, sono solo quattro cog….ni che non hanno capito che i guai di Taranto derivano proprio dalla loro ignoranza e dalla miiopia di alcuni politici

  • Lamberto De Angelis

    In oltre quarantanni, non è cambiato niente a Taranto, hanno sempre mangiato a quattro ganasce special modo quando c’era il servizio di leva, mi ricordo gli insulti dei giovinastri, anche peggio accoltellamenti, informatevi il perchè il Battaglione San Marco fu trasferito a Brindisi nel 1971, indubbiamente non si può generalizzare, ma non solo io ho un pessimo ricordo di una città ostile. Ci vietavano di andare nella parte vecchia.

  • Nicola Faino

    evidentemente “LORO” sono abituati a sputare nel piatto dove hanno no mangiato ma GOZZOVIGLIATO, gente ingrata

  • Vincenzo Barbara

    Sono ignoranti l’ilva li ha distrutti quante famiglie stanno soffrendo ancora la marina ha fatto tanto x Taranto quando si parla di Taranto si parla di marina altrimenti noi italiani quando si parlerebbe di Taranto decrebbe cose ?

  • Enzo Turco

    E’ sconcertante in quanti marinai hanno un brutto ricordo del periodo passato a Taranto, ma la cosa ci può anche stare se pensiamo a quanti sono passati da questa città in 70 anni. Quello che mi lascia sbigottito è dover costatare quanti pochi sono coloro che hanno spezzato una lancia a favore di Taranto eppure la Marina è piena di Tarantini e sono convinto che molti hanno letto questi brutti ricordi!

  • Francesco Rini

    Questa è gente ingrata. Ricordo che negli anni 60 quando la squadra navale partiva e rimaneva fuori per diverso tempo………i negozi, i cinema, le pizzerie e ristoranti erano vuoti. Taranto deve tanto alla nostra gloriosa Marina. La gente che non riconosce questo è ingrata e ignorante.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera a tutti… quanti commenti.
    Nel ringraziare Giampaolo Vietri (collega in servizio nonché consigliere comunale e tarantino e non so se ancora delegato COCER) per questo audace e spassionato articolo il problema c’è e non solo a Taranto ma in tutte quelle realtà ex industriale che sono state ridimensionate dalla crisi e anche da altri problemi ad essa connessa.
    Nel prendere atto dell’insoddisfazione del/dei graffitari, prendo anche atto che, episodi come questi non sporadici da nord a sud, ma anche europei, sono da prendere in seria considerazione e non solo per l’ordine pubblico ma per una manifestata e palese debacle di chi si assume o si è assunto la responsabilità di “comandare” senza averne la dovuta “vocazione” se non quella dei beceri interessi personali e non mi riferisco solo ai politici ma anche a enti morali e religiosi.
    Cosa aggiungere se non rimbocchiamoci le maniche. A costruire ci vuole tanto a distruggere un attimo (e questo avviene non solo nel nostro cosiddetto progredito mondo globalizzato).
    Grazie a tutti per la compagnia.

  • Salvatore Chiaramida

    non puoi offendere così tutta la città ,come l’hai definita tu,per qualche povero disgraziato che non sa quel che dice e quel che fa e ti posso assicurare inoltre che la maggioranza delle persone che sono stati a TARANTO vorrebbero ritornarci .

  • Luciano Donsanti

    Carissimo Salvatore, non è mia intenzione offendere alcuno anche xchè non fa parte della mia educazione, ma ho una particolare avversione verso il popolo tarantino di allora. Appena sedicenne, mi trovavo in franchigia e come tu sai, si poteva uscire se non eri di servizio o punito solo il mercoledi sabato e domenica. Di rientro da una franchigia, non sapendo l’ora xchè avevo l’orologio a riparare, mi venne l’idea di chiedere che ora fosse ad un passante (uomo per la cronaca) il quale lo stesso, alla mia richiesta, si fermò; mi guardò e mi sputò in pieno viso. Come già detto ero appena un ragazzino, e inizia a piangere proprio come un bambino con un pianto così accorato che giurai a me stesso che di taranto non volevo mai più saperne niente, tantè che poi feci di tutto per andarmene via, ma questa è un’altra storia che ti racconterò prossimamente.

  • Salvatore Chiaramida

    Quello che ti è successo ti poteva capitare in qualsiasi parte del mondo ma non per questo puoi odiare tutto il mondo , si condanna l’individuo per quella abominevole azione ma non il resto della città .

  • Raffaele Laghezza

    Estendere un comportamento abbominevole, fatto sicuramente da un demente ad una intera città, mi limito a dire che non è corretto. Io sono di Taranto ma vivo al nord , il mio ricordo è di una città innamorata della Marina Militare, orgogliosa delle sue navi mentre transitavano nel canale navigabile con il fischio di saluto alla popolazione assiepata sul lungomare . Viva la Marina e la sua Taranto.

  • Enzo Salvati

    Nel 59,quando per la prima volta ho messo piede a Taranto,sono rimasto colpito dall’odore del mare e dai quei incantevoli suoni generati dalla risacca.Alla mia prima uscita mi era parso che si fosse aperta solo la porta della scuola, perchè la città era letteralmente invasa da marinai, a quei tempi rigorosamente in divisa e si aveva l’impressione di non essere mai uscito dalla caserma,nel mio caso la scuola. Questo generava nella popolazione un senso di diffidenza,perfettamente comprensibile. Non mi è piaciuto, ma non ho mai parlato male della città che comunque mi ospitava. Ora le cose sono diverse, visto che tutti possono uscire in borghese sarà quasi impossibile veder circolare per le vie della città dei marinai in divisa. Amiamo una nostra bella e unica città, quelli che allora sembravano tempi brutti con gli anni e l’esperienza si sono rivelati i momenti più belli. Si viveva felici, anche se la paga era di solo 6270 lire al mese, Quel poco che si poteva avere era sufficiente a renderci allegri e sereni.Dimentichiamo il brutto, se c’è stato,ed apprezziamo una città che bene o male ci ha visto crescere da ragazzini ad uomini responsabili. Infine, se siamo diventati uomini, lo dobbiamo ai nostri istruttori,quasi tutti Tarantini. Non dimenticherò mai i vari capo Tommaselli,Di PIerro,Totta e tanti altri che ora non ricordo più.Auguri per il futuro,cittadini di Taranto,speriamo che possiate riavere quella gioia di vivere che l’inquinamento criminale vi ha tolto.

  • Raffaele Laghezza

    Gentile sig. Enzo, lei ha scritto parole corrette ed equilibrate verso la mia città, in ogni luogo ci sono persone perbene o no, io ne ho incontrate così a Modena durante la frequenza dell’Accademia Militare e non ho avuto la fortuna di sentire l’odore del mare ma di essere avvolto da fitta nebbia eppure conservo il ricordo della giovinezza e della spensieratezza, cordiali saluti.

  • Enzo Salvati

    Per Raffaele. Una vita è vissuta se ha dato all’uomo la saggezza,l’umiltà,capacità di giudizio.Purtroppo non tutti hanno queste qualità e molte volte i loro giudizi su determinate questioni sono assolutamente irritanti.Non prendertela troppo se qualcuno palesa l’avversione per la tua città natale,e un giudizio sbagliato ma è una sua opinione e comunque va rispettata. Bisogna adoperarsi per far capire a chi sbaglia che sta commettendo un errore,e si si usano le giuste parole e un tono pacato quasi sempre si ottengono risultati.So benissimo dalle tue parole che hai tutte le qualità per essere un amico leale e sincero, sempre disponibile a dare una mano a chi è in difficoltà ma devi renderti conto che nessuno, o pochi, capiranno e ti saranno grati.D’altra parte quello che si fa non lo si fa per compiacere gli altri,ma solo per essere in pace con se stesso consapevole di aver agito da uomo corretto.A risentirci e un caro saluto.

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