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In ricordo di Franco Papili

…riceviamo e con infinito orgoglio pubblichiamo.
Ciao Ezio,
Antonio Cimmino per www.lavocedelmarinaio.comnon ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere l’Ammiraglio di Squadra Franco Papili ma il  20 marzo 2012 ho avuto il piacere di incontrare la Signora Luciana, sua moglie, e molti marinai che sono stati imbarcati, principalmente sull’incrociatore Vittorio Veneto agli ordini del Comandante Papili.
So che per noi è stata una  giornata indimenticabile! Tutto è iniziato con la deposizione di un fascio di fiori sulla tomba dell’Ammiraglio nel cimitero di Castellammare di Stabia. I suoi vecchi sottoposti mi hanno concesso l’alto onore di recitare la Preghiera del Marinaio. Che emozione! Molti occhi erano lucidi, qualcuno si è messo sull’attenti.
Capo Bassanelli, preso dai ricordi che affioravano a fiotti, ha detto anche, rivolto, alla foto dell’Ammiraglio: ”Comandi!”!
C’erano Mario Sicignano, Antonio Corsi, Pietro Rossi, Capo Buondonno, Pompeo Funzione, Luigi Diana e tanti altri di cui non ricordo il nome. Ero l’unico estraneo del gruppo ma, preso empaticamente, mi sono subito inserito, accolto fraternamente come solo i marinai sanno fare.
Subito dopo abbiamo invaso la casa della Signora Luciana che ci ha accolto amorevolmente. Ognuno ha dato stura a ricordi e aneddoti che mi sono appuntato nella mente. Verso le 12,00 sotto una pioggia dirotta ci siamo recati a visitare la Caserma Cristallina, ovvero ciò che resta dell’edificio posto in Via Duilio presso il cantiere navale stabiese, ove molti di loro hanno soggiornato durante l’allestimento del Veneto.
Da loro ho appreso che l’Ammiraglio era stato severo ma giusto, come un buon pater familias che pensa al futuro dei suoi figli. Per alcuni è stato veramente un padre perché, arruolati a 16-18 anni, hanno trovato in lui una guida e un faro nella vita militare e non solo.
Mario Sicignano ha ricordato scherzosamente il “posto di lavaggio ad oltranza” che il Comandante del Veneto chiedeva al suo equipaggio per mantenere in perfetta efficienza la bella unità o quando, fu sorpreso a leggere un fumetto e gli fu inflitta una punizione perché “ sorpreso a leggere pubblicazioni amene”.
Filippo Bassanelli ricordava a Donna Luciana il caffè che lei offriva “alla napoletana e con tre C”, forte e bollente.
omaggio a Franco Papili - www.lavocedelmarinaio.com - CopiaNei giorni successivi, anche obbedendo al desiderio dei marinai, mi sono recato spesso a casa della Signora Luciana per ritirare libri da donare al Gruppo ANMI di Castellammare e, principalmente, per ascoltare, davanti ad un buon caffè, i ricordi dell’Ammiraglio Franco.
La Signora Luciana aveva conosciuto il suo Franco durante la sua permanenza a Castellammare durante la costruzione e l’allestimento del Veneto, sposandosi nel 1971. L’Ammiraglio ci tenne a precisare che il primo posto nel suo cuore era la Marina ma, poi, fece posto alla sua dolce metà.
In un Capodanno festeggiato bordo del Vittorio Veneto con Ufficiali e loro consorti, l’Ammiraglio Papili disse ad un suo sottoposto:” Vai a chiamare i marinai di comandata e falli salire in quadrato, non è giusto che solo noi stiamo a festeggiare” . I marinai timidi ed impacciati stavano seduti a paratia. Allora il Comandante li invitò a far ballare le signore. Un ragazzo napoletano offrì il suo braccio alla Signora Luciana che gli chiese cosa ne pensasse del Comandante. Il marinaio rispose:” è molto severo ma lo è con tutti, senza preferenze, ma..perché me lo chiedete?” Immaginarsi la meraviglia quando seppe che aveva parlato proprio con la moglie del suo Comandante. Aveva, però,  detto la verità. Tutti erano uguali per Papili, senza distinzione di grado o di categoria, tutti dovevano adoperarsi, ognuno per la parte di propria competenza,  per l’efficienza e l’efficacia della nave.
Franco Papili era un marinaio di altri tempi ma anche un uomo profondamente buono sotto un aspetto burbero.
Si è saputo che per anni aveva aiutato economicamente un operaio dell’Arsenale di  Taranto per mantenere un figlio all’università e solo dopo la sua morte, questo operaio ha raccontato della silenziosa e cristiana generosità dell’Ammiraglio. Mi hanno raccontato che quando si accorgeva che un suo marinaio non usciva in franchigia, g chiedeva il perché e scoprendo che era per motivi economici, spesso gli “ordinava” di accettare dei soldi.
omaggio a Franco Papili - www.lavocedelmarinaio.comDurante l’allestimento del Veneto a Castellammare, la padrona di un vicino ristorante andò a lamentarsi con Papili perché i marinai alloggiati in caserma, andavano dietro alle sue numerose figlie. L’ ammiraglio senza scomporsi le disse:” Io alle diciassette libero i miei tori, alle sue vacche ci pensi lei!”.
Gli aneddoti sono decine e decine, questi solo alcuni di quelli che ho raccolto personalmente e che mi ricordo.
Pochi ufficiali sono stati tanto amati dai loro sottoposti. Quanto è andato in quiescenza, il suo rapporto con la Marina non si è interrotto, si è sempre occupato dell’ANMI ed ha sempre accolto paternamente i suoi marinai quando andavano a fargli visita.
Già da anni ma, principalmente con il senno del poi, i suoi marinai vedevano nel loro Comandante  un vero “ al amir rahl”, un “Signore del mare”  che con mano ferma, giusta e paterna,  ha guidato la rotta della loro nave e della loro vita. Ultimo esemplare di una Marina che ormai non c’è più. Un pezzo di storia che scompare con lui.
Con il Presidente  Aldo Verdoliva ed il Vice Mario Sicignano del Gruppo stabiese, entrambi ex Sottufficiali già alle dipendenze di Papili,  si è deciso, accogliendo le numerose richieste di moltissimi  marinai, di istituire per il prossimo anno sociale un memorial day for Ammiraglio Papili a Castellammare di Stabia. Resta solo il rammarico di non aver conosciuto questo grande Marinaio!
Antonio Cimmino

A casa della Signora Luciana Papili www.lavocedelmarinaio.com

16 commenti

  • Angelo Cipriani

    Filippo Bassanelli. Anche. Io. Lo. Conosciuto. Sul. Vittorio. Veneto. Un. Saluto. A. Tutti buona giornata

  • Giuseppe LO PRESTI

    Il sottoscritto ha avuto l’onore di conoscerlo quando Lui era “Comandante in Capo del Dipartimento Marittimo Alto Tirreno” malgrado tantissimi lo ritenessero persona molto severa, alla presentazione (poichè Lui pretendeva che tutti coloro che arrivavano/partivano nella/dalla sede di La Spezia o venivano promossi dovevano presentarsi da Lui) in occasione della mia promozione a Capo di 3^ Classe, si è dimostrata una persona molto leale e cordiale, lo ricorderò sempre con immenso piacere……. Se riesco a trovare la foto dell’occasione provero ad inserirla…….

  • Giuseppe Orlando

    @Giuseppe Lo Presti – quello che dici lo confermo con questa mia foto – nel presentarmi all’Ammiraglio Papili alla mia destinazione nella Base di La Spezia – era molto attento alle ricorrenze e alle promozioni dei suoi collaboratori – L’Ammiraglio Papili è stato mio Comandante nel 1976 sull’Incrociatore Vittorio Veneto. Bravissimo Marinaio – corretto e disponibile – diceva sempre: se avete un problema io stò a Bordo H24 – Ciao a tutti Marinai per sempre.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie per i commenti e permettetemi un abbraccio al Marinaio Di Sora bentornato …ti aspettiamo a Roma per l’11 ottobre p.v.

  • Claudio53

    Ritengo che Papili sia stato un Ammiraglio con la “A” maiuscola, sempre presente, lineare nelle sue decisioni, fermo e giusto, sotto quel carattere un po’ burbero c’era un grande uomo amante della Marina e dei suoi Marinai. Ero presente ai suoi funerali ed ho avuto l’onore di conoscerlo e di apprezzare l’uomo, il DT e lo storico. Sono orgoglioso di essere stato alle sue dipendenze e lo ricorderò sempre con stima e simpatia. Commemorando Lui ricordiamo anche tutti quei Marinai, che lui considerava suoi figli, che lo hanno preceduto o seguito nell’ultimo viaggio e che seppur non emergono alla ribalta della cronaca, con il loro silenzioso ed umile lavoro, hanno contribuito a scrivere pagine importanti nella nostra Marina.

  • Franco de Florio

    Franco Papili da tenente di vascello e stato il direttore di tiro sul GARIBALDI ed era il mio diretto superiore mi ricordo ancora quando mi cosengnò 3 giorni per avermi preso in borghese a PORTOVENERE

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