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Filippo Ruggiero “l’uomo dalle 7 cuffie”

Lutto-www.lavocecelmarinaio.comOggi è salpato da Roma, per l’ultima missione, l’Ammiraglio di Squadra Filippo Ruggiero. Molti di noi, che siamo stati alle tue dipendenze,  ti conoscevamo benissimo “uomo dalle 7 cuffie”.
Sono certo che hai lasciato una scia indelebile sugli equipaggi perché sei sempre stato un padre ancora prima di essere un grande Capo e signore dei mari.
Mi sento di dire a nome di tutta la grande famiglia dei marinai, che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
Come tutti i marinai, hai vissuto la tua vita intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria come la tua fine terrena, tra cielo e mare. Ti dedicheremo il prossimo raduno, il 2° dei tuoi ragazzi del Quartier Generale Marina che con molte buone probabilità terremo a Ottobre a Roma.
Condoglianze alla tua famiglia e un abbraccio grande, profondo e trasparente a te, come quel mare che ci portiamo dentro e che nessuno mai potrà inquinarci.
Marinai per sempre!

La cerimonia funebre si svolgerà a Roma, in data 28 agosto 2014 alle ore 16.00, presso la Parrocchia S. Eugenio – Viale delle Belle Arti 10.
I telegrammi di condoglianze potranno essere inviati al seguente indirizzo: Viale Tito Livio, 147 – 00136 Roma.

Per saperne di più sulla carriera consulta:
http://www.marina.difesa.it/

Aspirante Giardiamarina Ruggiero Filippo - www.lavocedelmarinaio

98 commenti

  • Roberto Monti

    Filippo Ruggiero, nato a Bari il 14 febbraio 1929, ha frequentato l’Accademia Navale dal 1946 al 1949, uscendone col grado di aspirante guardiamarina.
    Promosso tenente di vascello nel 1955 e capitano di corvetta nel 1962, laureato in ingegneria, è stato imbarcato su diverse unità della Squadra Navale con incarichi nell’ambito del servizio telecomunicazioni e di comando, su unità minori e sommergibili, alternando gli incarichi a bordo con altri a terra presso lo Stato Maggiore Marina e il Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo, prima a Malta e poi a Napoli.

    Dal 1971 al 1972 ha comandato, nel grado di capitano di fregata, la fregata Alpino; promosso capitano di vascello nel gennaio 1974, ha comandato l’incrociatore Caio Duilio prima di essere assegnato al Comando in Capo della Squadra Navale con l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore.

    Contrammiraglio dal gennaio 1980 e dal successivo settembre fino al gennaio 1983 Ruggiero ha comandato l’Accademia Navale dalla quale nel luglio 1981 è stato celebrato il 1° centenario e, dal febbraio 1983 al giugno 1984, la 1^ Divisione Navale. Dal giugno 1984 al settembre 1985 è stato Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale; promosso ammiraglio di squadra nel luglio 1985, dal dicembre dello stesso anno al gennaio 1987 è stato Sottocapo di Stato Maggiore della Marina e, dal gennaio 1987 al settembre 1988, Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale.

    Comandante in Capo del Dipartimento MM del Basso Tirreno e delle Forze Navali Alleate del Sud Europa fino al novembre 1989, Ruggiero ha ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina dal 28 novembre 1989 al 15 febbraio 1992, nel periodo di massimo impegno della Forza Armata chiamata ad offrire il proprio contributo all’intervento nel Golfo Persico.

    L’ammiraglio Ruggiero è insignito delle onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Commendatore della Legione al Merito degli Stati Uniti e di Ufficiale della Legion d’Onore francese, medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana nonché della Croce commemorativa della missione militare in Libano.

    L’ammiraglio Filippo Ruggiero è morto a Roma il 25 agosto 2014.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ognuno di noi lascia tracce indelebili in questa affollatissima navigazione denominata “vita”. Dai commenti e dalle condivisioni questo signore dei mari e d’altri tempi ha lasciato una scia lunga e indelebile, proprio come il cuore dei marinai di buona volontà come noi. Grazie a tutti per questo gesto d’affetto nei Suoi confronti.

  • Donato Giannandrea

    Dopo un primo momento di incredulità e sconforto ho ripercorso con gioia gli anni trascorsi insieme all’Ammiraglio Ruggiero e non sono stati pochi 14 per l’esattezza. Grande nell’umiltà e nell’umanità, di indiscussa onestà esemplare Ufficiale ed eccellente marinaio. Ho imparato ed appreso molto da Lui. Per me è stato il mio secondo padre. Grazie Ammiraglio per la tanta considerazione ed amicizia che hai voluto darmi. Un giorno spero ci rincontreremo nel frattempo grazie di tutto e riposa in pace. Non Ti dimenticherò mai.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Donato Giannandrea penso di comprendere e sottoscrivere. Ci vediamo per il 2°raduno ex Q.G.M. a Roma prendi contatti con Pompeo Funzione…cerca di far in modo di esaudire questa mia richiesta. Un abbraccio

  • Giovanni Nacci

    Era il comandante del Caio Duilio quando la nave ospitava il Comando della II^ Div. di cui io facevo parte (non avevo ancora vent’anni!!). Ho trascorso molte ore in sua compagnia in Plancia durante la navigazione: non potevo fare a meno di ammirare la sua grande professionalità e l’esperienza che riusciva a trasferire ai collaboratori. Sapevo che era nato a Bari e ciò mi rendeva ancor più orgoglioso. Possa riposare in pace nel ricordo di tutti coloro che lo hanno stimato.

  • Renato Ruggiero

    Buongiorno a tutti voi,

    Sono Renato Ruggiero, il figlio dell’Ammiraglio Ruggiero. Ieri sera 3 settembre mi è stato segnalato questo blog che non conoscevo e ho avuto modo di leggere con commozione l’articolo dedicato a mio padre.

    A nome di mia madre, di mia sorella e mio desidero ringraziare il redattore (che non sono riuscito ad identificare ma che avrei piacere di ringraziare di persona) e tutti coloro che hanno voluto postare commenti esprimendo non solo le loro condoglianze, ma anche un rispetto e un affetto per mio padre che ci hanno veramente toccato.

    Da medico ho avuto modo di accompagnare mio padre lungo il purtroppo breve percorso della sua malattia terminale: dall’inaspettata casuale scoperta lo scorso 31 maggio di una patologia oncologica avanzata e non suscettibile di terapia, al suo ricovero d’urgenza lo scorso 9 agosto, alla sua scomparsa il 25 dello stesso mese.

    Durante le ultime 3 settimane trascorse sempre al suo fianco in ospedale ho avuto la conferma di qualcosa di cui peraltro non dubitavo: l’importanza ed il ruolo che la Marina Militare ed i suoi uomini hanno avuto nella sua vita. Nei giorni in cui stava un po’ meglio parlavamo – poco per non affaticarlo troppo – di semplici cose di famiglia o degli amici o di calcio (passione che condividevamo). Tuttavia in tanti altri momenti in cui era meno lucido, e perfino in un paio di notti di delirio, parlava solo e unicamente di Marina: dell’Accademia Navale, di nave Alpino, della Squadra Navale, degli Ufficiali e Sottufficiali con i quali tanto aveva condiviso durante i 46 anni trascorsi nella Forza Armata.

    Da figlio di Ufficiale di Marina cresciuto tra navi e basi navali, da allievo del Collegio Navale Francesco Morosini di Venezia e da Ufficiale Medico di complemento impegnato negli anni 80 in una delle prime missioni all’estero, anche io considero la M.M. la mia seconda famiglia – anche se non ne ho fatto la mia carriera – e sono orgoglioso e grato che di essa facciano parte persone come mio padre e come voi tutti.

    Grazie ancora da parte mia e della mia famiglia.

    Un abbraccio,

    Dr. Renato Ruggiero

    rntruggiero@gmail.com

  • admin

    Buonasera Dr. Renato Ruggiero,
    le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno cercato sempre di infondere saggezza e comprensione. Suo padre era una di queste persone perché hanno avuto stima, sensibilità, e una comprensione fuori dal comune specie se in presenza di subalterni e dipendenti:
    Queste persone come suo padre non capitano semplicemente; si sono formate si sono temprate nella sofferenza ed hanno affinato nella loro carriera e vita una sensibilità speciale perchè hanno saputo distinguere l’essenziale dal superfluo, conoscono il peso delle lacrime e il valore dei loro uomini.
    Per quanto sopra ho conosciuto suo padre in tempi non sospetti quando eravamo destinati al Comando in Capo della Squadra Navale: ebbene gente come suo padre sono quelle che riescono a farti sentire meglio nonostante tutto vada male, sono quelle che ti stanno vicino e ti sostengono senza nemmeno che tu glielo chieda, sono quelle che vivono per un tuo sorriso e che sperano di vederti sempre felice anche se stavamo lontani dai nostri affetti.
    Le persone come suo padre Filippo si chiamano signore dei mari(ammiraglio), una rarità lo riconosco, per questo mi sento di affermare che ogni marinaio lascia dietro di se una scia…la sua come ha potuto notare dai commenti è indelebile nei marinai di una volta, i marinai per sempre.
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

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