Marinai,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Storia

1.12.2002, Emilio Barberi

di Nello Gaudino

…a perenne ricordo.

Emilio Barberi (Forte dei Marmi, 27 novembre 1917 – Forte dei Marmi, 1 dicembre 2002)
Emilio Barberi - ww.lavocedelmarinaio.comE’ stato un Militare Italiano. Ufficiale della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale fu insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare.
Volontario nella Regia Marina dal 1935, dopo aver frequentato il corso di specializzazione per cannoniere e puntatore scelto, viene imbarcato, dall’ agosto 1935 al dicembre 1937 prima sulla torpediniera Astore e quindi sull’esploratore Mirabello.
Partecipò alla campagna italo-etiopica ed alla guerra di Spagna e con il sommergibile Gemma partecipò alle operazioni militari in Albania.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale venne assegnato alla 1ª flottiglia MAS della Spezia, con imbarco sul MAS 439 e, promosso sergente nell’ottobre 1940, partecipò all’addestramento sui mezzi speciali cosa che lo avrebbe poi condotto alla missione di forzamento della Baia di Suda (Creta). L’azione, condotta alle prime luci dell’alba del 26 marzo 1941 ed alla quale parteciparono sei operatori su speciali motoscafi (barchini), culminò con l’affondamento dell’incrociatore inglese York e con il danneggiamento della nave cisterna Pericles. Fatto prigioniero, venne rimpatriato nell’aprile 1945.
Riprese servizio presso il Centro Subacqueo del Varignano, al quale fece poi ritorno dopo aver compiuto l’imbarco sugli incrociatori Giuseppe Garibaldi e Raimondo Montecuccoli. Nei primi anni ´70 divenne il comandante della prima Scuola SDI (Servizio Difesa Installazioni) istituita presso la caserma MARIMUNI di AULLA (fonte: ANSDIM Associazione Nazionale SDI Marina).
Promosso Ufficiale del C.E.M.M., terminò la carriera nel grado di capitano di corvetta (CS).

Motivazione della Medaglia d’oro al valor militare
«Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi, già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento, dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petrolifera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa. Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.»
(Acque di Suda, 26 marzo 1941).

16 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *