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Vita da marinaio emigrante a pendolare su e giù

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Ai miei Frà

Ezio Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com)Quanti viaggi su e giù e quasi sempre di notte. Sempre di corsa.
Percorrevamo la “Basentana”, la “Roma-Napoli”, “la via Aurelia” ed incontravamo camionisti, puttane, commessi viaggiatori, ambulanti, balordi, musicanti ed altri viandanti come noi.
I soliti discorsi di rito tra “Frà”, una sosta in autogrill e a volte neanche quella per non perdere tempo, e poi di nuovo in viaggio “on the road”, “coast to coast”.
Quanta strada percorsa, quante miglia marine percorse, quanto tempo…
Oggi dormo quattro, cinque ore a notte. Ogni anno che passa, la vecchiaia mi ruba un altro po’ di sonno. Mi sveglio nel cuore della notte e come prima cosa guardo i numeri rossi della radio sveglia. Le tre e quattordici. Le tre e quarantasette. Le cinque e quindici. Oddio com’è presto, mi dico e sbuffo.
In gioventù la notte mi affascinava. Ero affamato e bramoso di fare, di crescere, di dimostrare.
E adesso invece?
Non vedo fari anabbaglianti nel mio orizzonte, né quelle di un faro che mi faccia orientare nella vita né, tanto meno, navi militari e di crociera che si incrociano con mercantili, con barche di pescatori, con i diportisti e con disperati clandestini in cerca di un mondo migliore.
Elucubrazioni che danzano al buio nella noia di un valzer ruffiano.
Non ho voglia nemmeno di accendere la luce sul comodino e mettermi a leggere. Non voglio disturbare mia moglie, non voglio disturbare nessuno.
Sto lí in silenzio, il tempo passa e io spero di riaddormentarmi ma non succede quasi mai. D’un tratto il soffitto si fa più chiaro, gli uccelli cominciano a cinguettare, il camion della spazzatura fa cigolare i cassonetti disposti lungo la via e la luce smorta dell’alba inizia a premere contro i bordi scuri delle finestre. Non mi va di alzarmi, non devo andare a lavorare e, nel tepore del letto, con la nuca ben affondata sul cuscino e le braccia serrate al petto, ricordo un sacco di cose del mio passato da marinaio e contemporaneamente mi stupisco di come il mio cervello, se lasciato a sé stesso, libero di vagare, indisturbato da stimoli esterni, possa tornare indietro nel tempo di decenni e mantenga inalterati ricordi che non sapevo nemmeno di possedere, piccoli fatti di vita quotidiana che incrostano i neuroni come denti di cane che azzannano la preda.
Accidenti a me, i ricordi mi uccidono lentamente, iniettandomi una piccola dose di nostalgia che pian piano mi toglie il respiro e mi fa commuovere ripensando a miei “Frà” e a quella vita frenetica su e giù “on the road”, “cosat to coast”.

Pancrazio Ezio Vinciguerra - Emigrante di poppa - www.lavocedelmarinaio.com copia - Copia

88 commenti

  • Antonio Corsi

    Ogni tanto mi fai fare qualche passo indietro nel tempo.
    A proposito di viaggi. Quando ero a La Spezia avevo una 850 Vignale. In ttre anni che l’ho avuta ho percorso circa 100 mila km. Ricordo che chiedevo il famoso “pernotto” da Sgt. Partivo la mattina dopo il posto di lavaggio, destinazione Sora (FR), percorrevo 600 km circa. Arrivato a casa mangiavo qualcosa di corsa e toglievo la Divisa. Mi incontravo con la mia ragazza (poi moglie), si andava a ballare fino alle 20. Riaccompagnata tornavo di corsa a casa, cena, divisa e partenza per la Spezia dove arrivavo, approssimativamente per le 5 del mattino.
    Percorrevo l’Aurelia per risparmiare sui costi dell’autostrada e a quei tempi non era certo come ora
    Grazie Ezio

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao a tutti, nessuno escluso, e grazie per i vostri attestati di solidarietà pervenuti sul blog e sulla pagina.
    Mi sono sempre posto una domanda a cui non so, anzi preferisco non dare risposta: ma se tutti i chilometri e miglia marine percorse dai marinai di ogni epoca corrispondessero a un solo centesimo di euro e fossero stati spesi per il bene nostro e della gente di buona volontà, avremmo meritato le porte del paradiso?

  • Marco Ximenes

    Sono nato Marinaio, ho vissuto e vivo da Marinaio e in un lontano futuro saro’ Marinaio nel Mare Celeste.

  • Joseph Gorgone

    NON SMETTERE MAI DI SOGNARE!!!

    NON SMETTERE MAI DI SOGNARE nelle tue capacità, nella tua FORZA! Anche quando sembra che la tua nave stia affondando, anche quando è già affondata. Forse non lo sai… ma tutti i tesori sono nascosti giù, nel profondo del tuo mare… Il tuo mare chiamato cuore ! Volerti bene è la causa di ogni possibile successo! Ogni volta che sei confusa/o, smarrita/o, non avere il timore di ripartire da zero. Ciò che hai seminato nell’esperienze precedenti, è già scritto in te, Ti fortifica e ti sostiene in ogni nuovo inizio !E se e’ vero che la VITA ti ridà moltiplicati i frutti dei semi che hai seminato… non aver paura di donare i tuoi sorrisi, sempre! Ti verranno ricambiati in GIOIA!

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