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Marinai monacali

a cura di Carlo Di Nitto (Presidente A.N.M.I. Gaeta)

Questa foto, scattata nel mese di marzo 1945, riprende alcuni Marinai a poppa del Regio Avviso Scorta “Ardimentoso”. Mancava ancora poco al termine della guerra, ma la guardia era ancora alta. Notare l’abbigliamento “monacale” dei marinai. Il guardiamarina in atteggiamento poco marziale con le mani in tasca è mio Padre Vincenzo.

marinai monacali (foto Carlo Di Nitto per www.lavocedelmarinaio.com)

14 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Della serie Marinai di una volta, marinai per sempre; Carlo Di Nitto ci ha omaggiato una foto personale che fa comprendere, qualora ce ne fosse ancora bisogno, chi siamo.
    Grazie Presidente e un abbraccio grande, sincero, leale e trasparente come il nostro mare.

  • Marco Ximenes

    Un piccolo tassello della storia della Marina che per te, Carlo, è di grande valore affettivo.

  • Carlo Di Nitto

    Caro Ezio, ormai devo sottoscrivere un abbonamento ai ringraziamenti che ti sono dovuti!

  • Giuseppe Orlando

    Sembrano MARINAI d’altri tempi quella della foto- riflettendoci dopo pochi anni dalla Istantanea, mi sono arruolato e anch’io ho indossato quell’abbigliamento monacale, porca miseria mi fate sentire vecchio quando non lo sono affatto. Un caro saluto agli amici. W la grande famiglia dei Marinai.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissimi amici, ma è più giusto chiamarvi Frà, abbiamo toccato la merda con mano e, la stessa era giunta vicino al naso emanando nauseabondi miasmi e malattie. Mi riferisco a tutti coloro che si fanno avanti giusto per il gusto dire “io sono”, in buona sostanza gli egoisti. Questi illuminati di niente sono in via di estinzione semplicemente perché non credono in quello che fanno, nella buona e nella cattiva sorte. Non ascoltano e quindi non sanno condividere e l’arte, in qualsivoglia forma, ha bisogno di essere condivisa ed ammirata. Che senso ha per un artista creare un qualcosa e non condividerne la sua bellezza?
    Se ci sono delle eccellenze sono e sono state surclassate, purtroppo, da questi beceri individui che non sanno il male che hanno fatto con il peggiore dei vizi capitali: l’invidia!
    Anche nel nostro ambiente abbiamo toccato la merda (leggasi quello che volete leggere a partire dal vile re e l’allora classe di triumviri che hanno fuorviato ed osteggiato le politiche per i più poveri fino ad arrivare agli schettino di turno, da una classe dirigente che dagli anni ’80 è lontana anni luce dai padri della Costituente, dai falsi 68ottini che nulla hanno a che vedere con la beat generation e che si sono riciclati ma puzzano di merda, dai falsi miti del progresso alle contraddizioni evidenti dello sfrenato materialismo, edonismo e relativismo…ecc. ecc. ecc.).
    In questo gruppo si annidano “serpi” che cercano insinuarsi fra la gente di buona volontà che, con la forza della parola e delle immagini, parla si al passato ma è ben radicato al presente e non si permette mai di giudicare. In questi 3 e passa anni ho avuto modo di constatare che “le formiche parlano con le formiche e i grilli parlanti parlano con i grilli sparlanti” , quest’ultimi non ricevendo risposta si autoescludono…
    E’ così avverrà ben presto.
    Il povero di “Spirito” sa edificare la povertà mentre non c’è peggio in questo mondo di un povero che non sa ascoltare e perdonare.
    Prevedo inondazioni a meno che non rinunciamo ad ogni forma di violenza, anche nei rapporti quotidiani con i nostri simili per ri-ri-ricostruire nel mondo la pace.
    Gente come me, come noi, che quotidianamente trovano anche il tempo di mandare una foto, un racconto il meglio di se, aggiungono un “mattone” agli argini di questa “Via Crucis” per evitare le inondazioni di cui sopra, togliendo i spini e i rovi su di Lui e sul Sentiero che Egli stesso ha tracciato. Siamo coloro che cercano di non far procurare mai sofferenza ad alcuno, né con le parole, né con le azioni, né con ‘esempio perché siamo ispirati dalla vicinanza silenziosa e solidale a ogni dolore e alla denuncia di ogni ingiustizia come Lui ci ha insegnato dandoci la Luce e non le tenebre e la Vita Eterna e non la morte ed il fuoco della Geenna.
    Questo è il mio modo per ringraziare singolarmente, uno ad uno, gli operatori di pace che mi aiutano quotidianamente in questa nostra missione virtuale dal titolo “Vita” e dal sottotitolo “lavocedelmarinaio”. Lui è la vita e noi siamo gli Apostoli che Lui vuole sia così.
    Le continue vessazioni che ricevo e che riceviamo non fanno altro che accrescere la mi a e la nostra fede di Speranza perché la speranza è quella virtù che non si vede ma si desidera ed è quindi ottimismo e solidarietà allo stato puro.
    Diceva San Paolo:
    “Quando voglio fare il bene, il male è accanto a me, io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora se quello che non voglio, non sono più io a farlo ma il peccato che abita in me, chi mi libererà da questo corpo di morte?
    Acconsento la legge di Dio ma nelle mie membra vedo un’altra legge che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra”.
    In buona sostanza Paolo dice che siamo infelici ma è anche una supplica ad essere liberati da questo fardello che è il Peccato originale.

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