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Due marinai amici per la vita

di Marino Miccoli

…e anche oltre.

Che esista l’amicizia, quella vera, leale, sincera e disinteressata, caratterizzata da rispetto e stima reciproca, un’amicizia tanto inossidabile da durare per un’intera vita e anche oltre ho potuto accertarlo personalmente nel rapporto che mio padre Antonio aveva instaurato con un suo carissimo amico (nonché collega marinaio) che a volere definirlo fraterno e’ ancora riduttivo. Era il tempo nemmeno tanto lontano in cui la parola data e una stretta di mano valevano quanto e forse di più di un contratto sottoscritto; i sentimenti autentici come la lealtà e l’amicizia non erano minimamente scalfiti dagli interessi.
La splendida persona a cui mio padre era molto legato da un’amicizia  era Luigi Paiano, originario di Spongano (Lecce). Negli anni ’30 erano entrambi Marinai; mio padre Antonio era imbarcato sul Regio Esploratore Alvise Da Mosto, Luigi imbarcato sul Regio Esploratore Antoniotto Usodimare.

Questa bella nave, realizzata dalle maestranze dei cantieri Odero di Sestri, fu consegnata alla Regia Marina nel novembre 1929; faceva parte della classe “Navigatori” ovvero una Divisione composta da 12 Unità che recavano il nome di illustri navigatori italiani. Avevano le seguenti caratteristiche: lunghezza 107 metri; dislocamento 2380 tonn. (2657 tonn.a p.c.); velocità 38 nodi; autonomia 3100 miglia a 15 nodi; armamento 6 pezzi da 120/50 mm.,6 mitragliere (2 da 40 mm.e 4 da 13.2 mm.) 6 laciasiluri da 533 mm. Equipaggio 9 Ufficiali, 164 Sottufficiali e Comuni.
Queste navi, che in origine furono classificate come Regi Esploratori e dal 1938 Cacciatorpediniere, ebbero modo di farsi onore durante l’ultimo conflitto mondiale; basti pensare che di tutta la Divisione al termine della guerra sopravvisse una sola Unità: il Da Recco.

I Marinai italiani imbarcati su di esse le ricordano sempre con orgoglio e ammirazione per le loro straordinarie prestazioni; infatti soprattutto nel corso della II guerra mondiale i Regi Esploratori della classe Navigatori operarono tenacemente e facendosi onore,  sostenendo duri scontri e ardue prove ai limiti delle proprie oggettive possibilità. I valorosi marinai che ne costituivano gli equipaggi diedero ripetutamente dimostrazione di possedere una professionalità, un coraggio e uno spirito di sacrificio non comuni. E non pochi furono i casi in cui i Comandanti decisero di seguire il destino delle proprie Unità fino alla fine, inabissandosi con esse.  Desidero sottolineare il fatto che i Comandanti morivano al loro posto, in plancia di comando, non di rado seguiti dai loro subordinati.
Ricordando questi Uomini di mare, Ufficiali e Marinai che meritano tutto il nostro rispetto e profonda ammirazione, chiniamo riverenti il capo e meditiamo sul loro sacrificio per la Patria.
Ma in questo mio modesto articolo che ho scritto per gli amici del sito “La voce del marinaio” dello stimato maresciallo Ezio Vinciguerra non voglio trattare di un avvenimento bellico, bensì di un fatto di cronaca di cui si occupò la stampa dell’epoca e di un’amicizia senza limiti.

Correva l’estate del 1934, siamo nel porto di Napoli e la nave che vediamo trovarsi agli ormeggi è proprio il Regio Esploratore Usodimare. Nella rara e inedita immagine che ho estratto dall’album di ricordi di mio padre (maresciallo capocannoniere della Regia Marina) l’elemento che balza subito alla nostra vista è il grande squarcio che questa unità ha riportato a dritta, nella parte prodiera; i danni ingenti che possiamo notare (dalla forma particolare che presentano si evince trattarsi di uno speronamento) sono dovuti alla collisione con una nave mercantile italiana: il piroscafo Pallade.

L’incidente avvenne la notte del 10 agosto 1934 nel mar Tirreno, piu’ precisamente nel canale situato tra l’isola di Procida e Capo Miseno. Purtroppo ci furono anche delle vittime: 3 morti e 17 feriti, tutti componenti l’equipaggio dell’Usodimare che, nonostante la collisione, riuscì a raggiungere con i propri mezzi il porto di Napoli. Fortunatamente il più caro e sincero amico di mio padre, il Marinaio Luigi Paiano ne uscì incolume. Dall’articolo di giornale che ho messo a corredo di questo mio modesto scritto si apprende che il piroscafo Pallade non ebbe a lamentare vittime o feriti tra i componenti del suo equipaggio né riportò avarie.
Luigi Paiano era anziano quando durante una delle sue gradite visite a casa mia mi raccontò dello spaventoso incidente occorso alla sua nave. Anche a distanza di anni dopo la scomparsa di Antonio Miccoli, egli non riusciva a stare per lungo tempo senza venire a trovare i familiari del suo più caro amico e, per onorarne la memoria, puntualmente recava con sè un mazzo di fiori.
Questo suo comportamento mi ha dimostrato come a volte l’amicizia, quando è vera, sia capace di andare ben oltre la morte. I suoi occhi che si arrossavano ogni qualvolta parlava dell’amicizia che lo aveva legato a mio padre mi sono rimasti profondamente impressi; è questo un fatto che mi fa sempre riflettere sull’importanza dell’autenticità e sincerità dei sentimenti nei rapporti umani.
Per questo oggi sono onorato di ricordare il Marinaio Luigi Paiano, il Regio Esploratore Antoniotto Usodimare, tutti i bravi Marinai che in ogni tempo ne costituirono l’equipaggio; tra questi in primis coloro che perirono mentre prestavano servizio su quella Unita’, sia nell’incidente della notte del 10 agosto 1934 che successivamente, ovvero nell’affondamento che avvenne l’8 giugno 1942.

27 commenti

  • Carolina Latorre

    Un abbraccio ed un saluto a tutti gli amici di questo favoloso gruppo! W i marò W l’Italia !!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Marino, è un racconto bellissimo, intimissimo e emozionante. Ti ringrazio per avermi/ci reso partecipe di questo “nobile sentimento” che è l’amicizia.
    L’amicizia che lega due fratelli di mare (nel caso specifico tuo padre e il fu Luigi Paiano) e che fa comprendere, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che si è marinai una volta
    e quindi marinai per sempre.
    Mi hai commosso.
    Grazie

  • Marinaio Telegrafista

    Contento e felice di navigare con voi in questa scia di speranza e solidarietà

  • Marinaio di Lago

    Il cielo è grigio. Il vento soffia, cantando la sua sua rabbia, mentre il sole si nasconde dietro le nuvole. Davanti al mare in tempesta, penso alla vita, alla gioia di viverla, combattendo per i grandi valori, quelli per il rispetto dell’Umanità, per la sincerità e lealtà nei rapporti umani, tutti.
    Complimenti Signor Miccoli

  • aNNA CERCOLA

    “Davvero interessanti queste storie di eventi lontani ma vive nel ricordo di chi, lodevolmente,ritiene che anche il Passato ci debba appartenere per il suo CARICO di speranze, emozioni,dolori,desideri che hanno rappresentato per chi ci ha preceduti e dai quali ,in un certo senso, veniamo!”

  • Cosimo Moliterno

    Ho letto con molto Rispetto e Ammirazione il Racconto di Marino .Sulla .Amicizia Fra il Marinaio Suo Padre e il Marinaio Paiano .Molto Bella .E Fa porsi la domanda .Esiste ancora una Amicizia Fatta cosi in una Maniera schietta e disinteressata.In un periodo di confusione e di carenza di rapporto sociali .”’????Io dico di si magari in Quantità minore ma esiste .Penso che sarebbe un gran brutto vivere se non credessimo Nel Amicizia.Marinai x sempre Ezio.

  • Lupo Alberto

    Ezio ma è possibile che spesso quando leggo qualche tuo articolo oppure di qualche amico del tuo blog mi vengono sempre gli occhi lucidi? La prossima volta mi preparo, fazzoletto alla mano Bellissima testimonianza di un’amicizia di altri tempi

  • Lupo Alberto

    L’amicizia che lega due marinai è genuina e si protrae nel tempo, posso dire che è così anche per me, ci sono alcuni amici marinai con i quali ho condiviso periodi di vita e che oramai sento o vedo di rado ma quando succede è come se il tempo non fosse mai trascorso, è proprio vero caro Ezio marinaio per una volta marinaio per sempre…

  • EZIO VINCIGUERRA

    Si parla di amicizia e quella sincera da a tutti la possibilità di ristabilire i contatti con vecchi amici che non si sentivano da tempo. Per quanto mi riguarda mi ha anche permesso di conoscere amici virtuali che sono poi diventati cari amici reali e sento che altri si aggiungeranno.
    Sicuramente ci sarà tra di voi qualcuno che ha avuto delusioni da amicizie ma ci sarà anche chi ha avuto esperienze positive.
    Queste esperienze oggi le condivido con voi unicamente perché in questa navigazione, che è la nostra vita terrena, spero di attraccare nel porto della solidarietà denominata, per l’appunto, amicizia.
    Grazie

  • Angolo Di Pace

    Nell’andare e tornare
    il mare porta con sé
    antiche memorie di naviganti
    storie di gabbiani e sirene
    di tempeste e bonacce
    di antichi velieri, di terre lontane
    di perduti tesori, di ritrovati amori.

    Enzo Orsillo

  • Illuminati del mare

    Perché credere che la nostra vita sia immutabile, che una volta presa una strada, la si debba percorrere sino in fondo…
    è un’aberrazione della mente. Basta solo aver voglia di fare o raggiungere un obbiettivo e la vita, come un colpo di vento, ci offre le opportunità di cambiare, proprio perché ci siamo guardati attorno ed abbiamo lasciato perdere le nostre vecchie e care abitudini. Tutto ciò che ci accade non è mai fine a se stesso, tutto ha un significato…

  • Bruno V

    Complimenti bellissima storia di amicizia e di abnegazione. In questo mondo di parolai…..ci voleva proprio. grazie Marino

  • Fernando Antonio Toma

    Grazie Ezio l’amicizia e’ un dono prezioso da tener ben stretto … una bellissima storia che l’amico Marino ha voluto regalarci sul tuo blog …. ricambio l’abbraccio a te e Marino …!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Fernando Antonio Toma …a proposito di amicizie salentine.
    Un abbraccio grande come il nostro mare “salentino”.

  • Sergio Pogliani

    Grazie a Lei Ezio per pubblicare storie così belle.
    Sono alle “prime armi” con queste diavolerie e dovrò imparare tutto. Sono pensionato e mi occupo dell’Associazione Decima Flottiglia Mas in qualità di Vice Presidente. Ho realizzato un vecchio sogno: Partecipiamo ufficialmente a tutti gli eventi e manifestazioni della nostra Marina Militare.
    Abbiamo sottoscritto un Atto d’Intesa con la Presidenza A.N.M.I. e finalmente divulghiamo la Storia e non le storie di una componente Gloriosa della Marina Militare Italiana. Cordialità. Sergio

  • Ornella Aimone

    Una bellissima testimonianza sul valore della vita, che in circostanze di pericolo, sublima il significato dell’amicizia!

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