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Mio padre, piccolo marinaio!

di MariaCarla Torturu

Ogni giorno dedico un pensiero a chi non c’ è più: mio padre.
Non è per nulla un mio impegno mentale, non è un spinta religiosa, non è una preghiera, è un fatto strano; provo una stretta al cuore, gli occhi che si riempiono di lacrime, oppure una intensa gioia, emozioni dolcissime pregnanti di ricordi, immagini del passato che si presentano all’improvviso: risate, chiacchiere, silenzi, sorrisi; quasi come se qualcuno mi tirasse per la giacca per dirmi: non dimenticarmi, esisto ancora e sono qui vicino.
Oggi per convenzione ricordiamo i nostri morti che sento più che mai vivi nei nostri cuori e di questo loro, ne sono certa, ne sono immensamente felici, per favore, almeno una volta all’anno, al di là delle ricorrenze, non dimentichiamoli…come io non dimentico mio padre marinaio.

Cammino tra i boschi con lo sguardo rivolto verso sud, verso il mare, laggiù c’ è Alghero, la tua Alghero, il tuo sogno, la tua Itaca dove avresti voluto tornare e fermarti per sempre; tornare in quella piccola casa di pescatori, vicino alla Capitaneria, di fronte al piccolo porto che aspetta il vento di maestrale. E da lì sei partito piccolo marinaio, quel maledetto 1940, per andare alla guerra, alla Maddalena.
Mi hai raccontato poco di quella base navale, solo le serate con gli amici, i bicchieri di vino e la rabbia per una guerra che non vi apparteneva, perché la guerra dicevi è solo distruzione e tacevi. Soltanto recentemente hai pianto, di fronte a tutti, mentre seduti a tavola, un Natale, si brindava ed hai ricordato le bombe, il sangue, i corpi fatti a pezzi, gli amici che non sono tornati e quella madre che chiamava la sua bambina uscita  in bicicletta mentre già arrivavano gli aerei e che non ha più trovato.
Hai ricordato e non ci hai parlato di una guerra di eroi, di medaglie, di trionfi; la guerra, dicevi, strazia i cuori ancor prima della carne;  noi quel 25 dicembre ti ascoltavamo con gli occhi lucidi senza interrompere il tuo pianto, i tuoi ricordi e poi hai sorriso, perché tu sapevi stemperare il dolore, eri bravo a farci divertire ed a nascondere i tuoi rimpianti, le tue malinconie. Avevi imparato a camminare in punta di piedi nella lunga strada che è stata la tua vita, con dignità e senza disturbare.
Ed in punta di piedi te ne sei andato Piccolo Marinaio che hai attraversato un secolo di Storia (1915/2011), senza mai veramente invecchiare con quella scintilla di fanciullo nello sguardo che ti faceva sperare e pensare al futuro nonostante l’età avanzata.
Quel 28 luglio sei volato lontano, forse ora sei lì in quel piccolo porto che ammiri la scogliera di Capo Caccia al tramonto, o forse al mercato del pesce o forse a Genova al cantiere o sei accanto a me che mi fai compagnia mentre sono qui a raccontarti.
Di te mi restano i tuoi insegnamenti : umiltà e orgoglio, tenacia e speranza, ironia e gioco, il piacere della tavola e del vino, l’ amore per la vita e per la famiglia e tutto ciò è molto di più di tutti i tesori del mare.
Addio Piccolo Marinaio
Maria Carla

41 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 hai visto che ce l’hai fatta. Complimenti marinaia col sale in zucca…Lui è felice di avere una bambina come te.

  • Marino Miccoli

    Congratulazioni a Maria Carla Torturu per questo toccante ricordo dell’amatissimo papà.
    Ogni pensiero rivolto con amore alle nostre persone care che non sono più tra noi è come una carezza sul loro viso.

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 grazie carissimi. In verità MariaCarla Torturu che è la figlia dapprima era renitente a parlarne. Adesso scrive e parla di mare da buona genovese, figlia del mare, figlia di marinaio. Un abbraccio a tutti.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Franco Schinardi carissimo, le cose belle si debbono sempre condividere….vero Bruno Caleffi “la vita è un bel quarto d’ora”!

  • Giuseppe Messina

    Ciao Ezio.
    Con piacere leggo questa dedica di una figlia che ti sei preso la briga di fare risuscitare per cui ti ringrazio per avermela fatta riscoprire.
    Vedo con piacere che sei sempre attento agli avvenimenti così come interesse hai avuto per il mio monumento dedicato a Luigi Rizzo sul porto di Milazzo, monumento che come si può vedere dalla foto che hai pubblicato su “La voce del Marinaio” manca ancora dei siluri che sconsiderati delinquenti hanno rubato sfregiando così il monumento. ma ugualmente incuranti gli amministratori comunali che si sono succeduti ignorando del tutto il monumento come hanno ignorato il mio consiglio di videosorvegliare l’area dove sorge lo stesso.
    Un affettuoso saluto.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera carissimo Maestro Giuseppe Messina.
    La tua poesia, le tue sculture, i tuoi dipinti, la tua musica, sono “creature piene di pathos”.
    Quello che non mi piace è l’assoluta mancanza di riconoscimento da parte delle amministrazioni comunali nei confronti dell’arte e, nel nostro caso specifico, a tutelare quel capolavoro che tu Maestro hai edificato con tanta dedizione dedicando il monumento a Rizzo e quindi a tutti i marinai.
    Un abbraccio

  • Enzo Arena

    Arrivederci “Grande Marinaio”, grande uomo della nostra grande famiglia. Tua figlia, che è una di noi, ti ricorda per noi.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao “piccolo” Marinaio, hai creato una “grande” principessa che adesso è regina dei sentimenti e preziosa come l’erba posidonia per i pesci di quel nostro mare, grande, profondo, sincero e trasparente. Quel mare che abbiamo dentro e che nessuno mai, per nessun motivo, potrà inquinarci.

  • Carlo Di Nitto

    Non posso far altro che complimentarmi.
    Come condivido i sentimenti espressi in questa pagina!
    I nostri Padri ora sono sicuramente insieme, imbarcati sulla stessa Nave, al comando del Grande ed Eterno Comandante. E ancora ci guardano e seguono con l’amore che li ha contraddistinti su questa terra!
    Un commosso e fraterno abbraccio.

  • claudio marulli

    Ezio carissimo,la tua forza sprigiona qualcosa di fantastico,le storie che fai vivere e trasmettere sono davvero uniche,le viviamo tutti allo stesso modo e spinti dalla tua energia riesci a commuovere chi le scrive e le ricorda con le lacrime pensando a chi ha dato la vita per il mare.Anche un mio cugino che era a pesca con mio papà non è più tornato in superficie,una sfortunata serie di eventi gli hanno portato la morte sotto gli occhi impotenti del mio papà. Anche questo è un amaro ricordo di un pescatore di vongole che non è tornato a casa.Ricordiamoli tutti con un fiore…

  • Franco Schinardi

    Ciao amico mio Bruno, come stai ? Io vi seguo e intervengo solo poche volte ma vi seguo.

  • Marco Ximenes

    Caro Ezio, complimenti per questa bellissima foto di tuo padre “grande marinaio” che ha servito la Patria, quella vera del suo tempo, quella Patria che oggi viene chiamata Paese e che senza l’impegno e l’abnegazione di uomini come lui non avrebbe raggiunto il livello delle grandi Nazioni.

  • Salvatore Cav Pucciarelli

    Perché piccolo marinaio….leggo il berretto reggia …..allora non esistevano piccoli marinai ma grandi uomini che hanno fatto grande la marina

  • Massimo Torrano

    Persone così non si dimenticano mai ma in questi giorni grazie per avercelo fatto ancora rivedere .Grande

  • Carmela Picheca

    Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime.

  • Franco Schinardi

    A proposito Ezio, il prossimo Nazionale di primavera dei Fratelli della Costa si svolgerà a Roma e te sei mio ospite, questa volta non mi scappi.

  • Bruno Vincenzo Bardelli

    Non ho parole è un racconto semplicemente stupendo che ti arriva diretto al cuore…….grazie per queste emozioni. Grazie a Ezio e a Maria Carla

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 Ciao MariaCarla Torturu esclusivamente perchè ha uno sguardo così fiero, così marinaio di una volta e quindi marinaio per sempre!

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