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Lettera di un marinaio artigiano elettricista

di Marulli Claudio


… che continua a sognare il mare e poteva fare l’architetto nel paese degli “illuminati di niente” dove i bidelli si fanno chiamare professori ed i professori e la gente di buona volontà fatica a diventare bidello!

(Pancrazio “Ezio” Vinciguerra)

Torino, 6 settembre 2012

Ciao Ezio carissimo,
imposto queste righe dopo cena, una giornata all’insegna diciamo della routine, quasi normale, ma con problemi seri per noi artigiani!
Ho scelto questo sfondo perché ricorda il colore del mare che quanto mai quest’anno mi manca tanto e che  per motivi economici non ho potuto vedere,  e  pensare che sono nato in una città di mare.
Vorrei innanzitutto esprimere la mia soddisfazione per i tuoi articoli e soprattutto per il mio inserto che mi ha dato tanta felicità nel riscontrare le annotazioni di quelle persone che hanno commentato l’articolo che tu hai inserito nel blog. Avrei da farti tanti complimenti per il tuo operato, ma apprezzo la tua modestia in quanto ho capito che lo fai davvero con il cuore. Lo stesso cuore che batte in me, a vivere questi momenti difficili, i futuri nella nebbia. Fanno parte della nostra vita i problemi, ma non è certo quello che voglio trasmetterti, anzi voglio tenerti fuori da ciò, poiché sei tu a chiedere conforto in questo momento difficile.
Sono sicuro che da lassù ci guideranno i nostri cari.
Ti allego il CD, anzi io lo vedo come DVD, la mia promessa di farti visitare “virtualmente” la nostra sede, in attesa della tua futura visita. Ti autorizzo a farne buon uso del disco, è il segno indelebile di ciò che ci unisce. Sono felice di farti vedere la sede e il museo, da ciò tira tu le conclusioni, non esiste un architetto o un progettista per tale opera, lo sognavo di notte, immaginavo le posizioni, le quote, gli spazi, tutto per esprimere il mio amore per quello che mi manca e che nessuno più ci darà. Ho salvato i valori di un ideale tenuto nascosto per anni, solo per l’inaugurazione ho chiesto al mio “io” di non tirare fuori una sola lacrima, perché i marinai non piangono, sanno soffrire in silenzio, quel silenzio che ormai non ha più valore, è solo un ricordo.
Mi vedrai scoprire la targa esposta all’ingresso del museo insieme al papà di Roberto, mentre mia sorella, venuta apposta da Brindisi, ha tagliato il nastro inaugurale. Le poche parole dette dal nostro presidente Sibille, non specificano i nomi del realizzatore del museo solo per una questione di privacy, e poi sinceramente non mi interessa il protagonismo. Tutti hanno seguito i miei lavori sin dalla “prima pietra”, quindi non avrei certo bisogno di altra pubblicità.
Vorrei trasmetterti tante cose belle, ma con il tempo le vedremo certamente insieme, i risultati arriveranno certamente con il tempo. Quel tempo che ormai non ci accontenta perché vorremmo  vedere tutto subito, ma ha bisogno di quella attesa biologica che arriverà prima o poi.
Ti abbraccio Ezio, ti stimo, ti ammiro, ti voglio incontrare, ti saluto caramente e… una volta marinaio,
“Marinaio per sempre”.
Ciao Claudio

26 commenti

  • giuseppe

    Lettera piena di pathos. Fa riflettere ed emozionare al tempo stesso. Ho avuto modo di ”visitare” il museo nel sito di Lovera : MARINAI . Sono rimasto affascinato dai tanti cimeli storici contenuti in esso. Credo che sia l’unico museo non appartenente alla Marina che ‘parla di essa. Anche se curato dal Gruppo ANMI è un museo ‘privato’ che fa onore alla passione che i Marinai d’Italia torinesi, e allo stesso Claudio, hanno messo per la realizzazione. Potrebbe essere un motivo di una gita fuori porta per i tanti Gruppi ANMI, soprattutto del centroNord, organizzando una visita. Basterebbe poi 1 euro a visitatore, per contribuire alla custodia e alla manutenzione del sito.
    Prima o poi spero di poter venire a Torino per visitare il museo. Me lo auguro tanto.
    Alla via così, Claudio …

  • DI BENEDETTO EMANUELE

    Buongiorno amici,
    ricevere lettere come questa di Marulli Claudio ed altre che già ho pubblicato e continuerò a pubblicare mi permettono di andare avanti e gridare a chi mi sta vicino che la solidarietà non è un mondo a parte ma è una parte del mondo che noi marinai conosciamo benissimo e continuiamo a sostenere semplicemente perché una volta marinai…per sempre!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie a voi tutti
    ..non finirò mai di ringraziarvi per la vostra costante opera di ricerca storica iconografica e, soprattutto, conoscenza in questo “sterminato ed immenso tesoro” che è il nostro mare.

  • Massimiliano Marcocci

    Grazie Ezio. Marinai per sempre. Quanto mi sono pentito di non essere rimasto. Un abbraccio.

  • EZIO VINCIGUERRA

    😉 che bello ciò che scrivete, ciao Marco e ciao Mario. Grazie speriamo di meritarcele queste lusinghe

  • Pino Auletta

    “Bellissima, parole semplici ma sentite, che fanno sorgere tanti sentimenti dalla tenerezza all’emozione. Scrivere è come interpretare la voce del cuore. Questi versi sembrano scritti intingendovi la penna del sentimento.”

  • claudio marulli

    Ciao a tutti,rispondo a Massimiliano Marcocci,sono le stesse parole che ora dico anche io,rimpiango di non essere rimasto in marina,ma forse tutto sommato doveva andare così il destino ci considera troppo da lontano.La grande soddisfazione però è arrivata con il tempo,aver avuto la possibilità di realizzare qualcosa che per mè era solo un sogno,ma si è materializzato in solo un anno di lavoro.Sì, mi riferisco al museo dedicato a mio fratello Giuseppe e Roberto Ambrassa presso la sede anmi di Torino,dove in pochi metri quadri ho racchiuso i sogni di una vita di noi marinai e dei nostri cari,vi aspettiamo.
    p.s. l’ ingresso naturalmente è gratuito ciao a presto.

  • Claudio Marulli

    abbiamo appena finito la telefonata delle 21.12 ti capisco che i tuoi impegni ti stanno prendendo il cuore,non credere che sia facile quello che fai per noi, e se nei nostri limiti ti saremo sempre vicini,non solo nei momenti di bisogno che non fanno certamente per noi.ciao Ezio buona notte e buon lavoro.

  • Laura Nocco

    “Siete tutti speciali!E comunque di incapaci ce ne sono in tutti i settori. Bisogna solamente cambiare il sistema ed essere responsabili del proprio impegno al servizio degli altri ma questa è una questione di onestà e a parer mio dipende dall’educazione ricevuta, soprattutto dalla famiglia, la scuola e quindi la società. E chi è che ci rappresenta?”

  • Abele Lasciafare

    Quanta sacrifici di vite umane ci sono volute per portarci a questa repubblica,ora governata da uomini senza scrupoli,nè di coscienza e nè di demograzia,Fiat,esodati,e lo sperpero di danaro sottratto con la forza delle leggi alla povera gente

  • giuseppe ambrassa

    Gent.mo Sig. Ezio Vinciguerra, mi permetto di disturbarla. Nella posizione da Lei raggiunta nella M.M. sicuramente comprendera il mio sfogo. Sono il padre del Maresciallo Roberto Ambrassa del tim G.O.S. deceduto per incidente, in servizio, il 07 Aprile 2003. Gradirei fare delle precisazioni alla lettera inviatoLe dal Sig. Claudio Marulli il 20 sett. u.s. Come può vedere la seconda foto è del DVD da me consegnata (dopo autorizzazione) al Sig. Marulli (detto filmino è stato girato, per il sottoscritto, dal mio carissimo amico, Sig.Allaria rag. G.Carlo gia fondatore nel 1968 del prestigioso Navimodel Club Torino) e ritrae, per correttezza, la foto del Sig. Claudio Marulli e la sorella Anna Marulli questo per rispetto verso il fratello Giuseppe Marulli putroppo deceduto prematuramente. Nella terza foto si vede il taglio del nasto. Meno di 24 ore prima; il Sig. MaRULLI precisa che è stato tagliato dalla sorella meno di 24 ore prima il presidente ci comunicava che sarebbe stato tagliato dalla Sig.ra Ambrassa Teresa madre del caduto in servizio e dalla Sig. Marulli Anna sorella di Giuseppe Marulli (non in servizio) Nell’inaugurazione il ruolo è stato invertito ma questo non ci tocca minimamente con quell’atto si vuole intitolare il museo ai due marinai prematuramente scomparsi Come si può vedere di fatto il nastro è stato tagliato dalla Sig. Ambrassa Teresa. (una sottigliezza, nostro figlio aveva 24 anni di onorato servizio nella M.M.) Non avrei voluto replicare alla lettera, ma vedendo i precedenti scritti mi sono sentito in obbligo di rispondere. Ora le frasi da me scritte possono essere improprie, ma io non so scrivere più di tanto; spero che Lei mi comprenda .Non voglio in nessun modo sminuire il lavoro egregiamente svolto per il museo tantomeno offnderlo, ma mi piacerebbe che nello scrivere fosse più attento e più esatto nell’espporre i fatti. . Spero che con la sua intelligenza (mi rivolgo al Si.Claudio Marulli) comprenda quello che ho esposto. Preg. Sig Vinciguerra mi scuso ancora per il disturbo e per gli errori di ortografia. con infinita stima Giuseppe -Teresa Ambrassa. P.S. ò inviato un commento simile il 23 sett. u.s. Ma non sono stato capace di vederlo.

  • ezio

    Gentilissimo signor Giuseppe Ambrassa,
    io mi limito a pubblicare storie ed articoli.
    Nello specifico a firma di Claudio Marulli che è anche
    socio della vostra Associazione.
    L’articolo (ma ne abbiamo pubblicati altri sempre allo stesso tema) è anche uno spaccato, da parte di chi lo ha scritto, che mira a promozionare il Museo A.N.M.I. di Torino e quindi far conoscere questa vostra encomiabile realtà.
    Nella trasparenza che ci ha sempre contraddistinto ci preme sottolineare che non abbiamo ricevuto il suo commento che dice di averci inviato il 23 u.s. e siamo lieti di poterlo naturalmente inserire.
    Personalmente penso che la sua disamina e le sue certosine precisazioni siano “cosa vostra” nel senso che è meglio che vi chiariate all’interno dell’associazione di cui fate parte.
    Cordialità
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

  • giuseppe ambrassa

    GENT.MO SIG. VINCIGUERRA. MI SCUSO SE ò LETTO IL SUO MESSAGGIO IN RITARDO RIFERITO AD MIO PRECEDENTE COMMENTO A RIGURDO DELLO SCRITTO DEL SIG . CLAUDIO MARULLI CONDIVIDO LA SUA RISPOSTA E COME GIUSTAMENTE LEI MI FA OSSERVARE CHIARIRO IL TUTTO NELLA NOSTRA SEDE. NON ME NE VOGLIA SE O ABUSATO DELLA SUA PAZIENZA. _SONO SICURO CHE COMUNQUE MI à CAPITO. RINGRAZIO E SALUTO CON STIMA SINCERA GIUSEPPE AMBRASSA

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