Attualità,  Sociale e Solidarietà

I marinai e lo stress a bordo

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

La vita di bordo, di per sé, è caratterizzata dal confrontarsi costante con situazioni variabili e spesso caratterizzate da avversità. Alcune sono di natura esterna (fattori climatici), altre di natura strutturale (le particolarità del mezzo marittimo) e sociale. Tutte queste situazioni sono potenziali fattori stressanti.

Il clima
Le variazioni climatiche, l’esposizione a situazioni climatiche estreme (gran freddo dei climi polari, gran caldo di quelli tropicali) sono naturalmente eventi stressogeni per il nostro organismo che deve adattarsi al variare delle situazioni. La rapidità con cui un mezzo in movimento come la nave può imporre tali variazioni rappresenta una aggravante da non sottovalutare, specie in individui con difficoltà di adattamento o di rapido recupero ad eventi stressogeni.

L’ambiente della nave
Gli spazi ristretti di una nave, rumore, vibrazioni, temperature elevate spingono l’organismo ad un continuo sforzo di adattamento e sono, pertanto, costanti fattori di stress.

Le condizioni di lavoro a bordo
Il limitato numero di membri dell’equipaggio fa si che in caso di assenza o malattia di una unità di personale, le altre possano essere soggette ad un maggior carico di lavoro. Alcune tipologie di turnazioni del lavoro e lo spostarsi rapidamente in latitudini diverse possono alterare in maniera rilevante i ritmi circadiani, con conseguenti modificazioni dei periodi di sonno e veglia. Modificazioni repentine di tali ritmi sono alla base di uno stress costante, con affaticamento ed insonnia. Situazioni, queste che possono avere conseguenze rilevanti anche in termini di sicurezza.

La vita di bordo
Il trovarsi in una comunità isolata ed in rapporto di convivenza obbligata con altre persone, la monotonia della vita di bordo, specie nei lunghi viaggi, la scarsità di distrazioni, sono un potenziale fattore di stress da non sottovalutare. Ancora, il fatto di condividere in uno stesso luogo ambiente di lavoro e domestico, la possibilità, in situazioni di emergenza, di potersi trovare costantemente in servizio, la lontananza dalla famiglia e le preoccupazioni per quanto in propria assenza stria accadendo a casa sono ulteriori fattori di stress, che possono portare, in soggetti psicologicamente fragili, ad ansia e depressione. Inoltre, una alimentazione non sempre varia e, comunque, con scarsi apporti di cibi freschi, specie nel caso di lunghi viaggi, e problemi di natura sessuale, con periodi più o meno prolungati di astinenza e successivi periodi di sovra impegno sessuale sono costanti agenti stressogeni che fanno dei naviganti una categoria particolarmente vulnerabile per lo stress. Se consideriamo il sommarsi di uno o più fattori tra quelli sopra indicati, possiamo concludere quanto lo stress sia potenzialmente presente a bordo e come una inadeguata preparazione degli equipaggio o la mancanza di una attenta valutazione psicologica dei naviganti possano rappresentare un rischio rilevante sia in termini di patologie professionali, che per quanto attenga la sicurezza.

19 commenti

  • Franco Schiavo

    carissimo Giuseppe GRAZIE per pochi istanti mi hai proiettato indietro nel tempo che emozione, questo vuol dire “MARINAI”

  • Gigi Fois

    Molto chiaro e preciso nell’evidenziare, i fattori per mezzo dei quali, determinano stress, a persone costrette a convivere in spazi molto ristretti…Bravo.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie Gigi Fois con questo tagliare a tutti i costi si stanno verificando parecchi problemi per esempio penso anche alle carceri, ecc. ecc.

  • Gigi Fois

    Si.Hai ragione. Una realtà che nessun politico osa prendere in considerazione, perchè è antipopolare….

  • ALFIO DAGATI

    NO MANDANO MILITARI OVUNQUE MA NO A RECUPERARI I NOSTRI RAGAZZI CHE GARANTIVANO LA NAVIGAZIONE. FORSE PURE NOI DOBBIAMO APLICARE LE STESSE SANZIONE CON I LORO DELIQUENTI CLANDESTINI.

  • Collegio Nautico

    Salve a tutti!!Navigando sul web leggo notizie sempre piu’ nere !!Scioperi di qua’,manifestazioni di la’ ma….una manifestazione o articoli da parte dei mass-media dove si mette in evidenzia il disaggio delle condizioni e perdita del posto di lavoro di Noi marittimi Italiani nemmeno l’ombra!!!Noto anche che noi marittimi siamo molto sensibili alle cause altrui ma sono molti che ignorano la nostra esistenza e le condizioni lavorative e l’abuso da parte degli armatori italiani (contro ogni legge esistente)nei confronti dei NOI marittimi ITALIANI!!!!!Vs.Collegio Nautico!!

  • Alberta Botti

    ciao Ezio molto lieta d’aver fatto la tua amicizia. Grazie. Ho letto il tuo blog e sono rimasta estasiata!!!! Complimenti!!! Si sono amante del mare. La MARINA bisogna pur dirlo a suo vanto dovunque mette piede a bordo o a terra sa’ subito lasciare un’impronta di signorilità ed eleganza!!! UNICA!

  • Alessandro Leotta

    Ezio come sempre le tue parole fanno sentire bene. Ti ringrazio di cuore per gli auguri e spero proprio che qualche giorno poter rivederti e farci quattro chiacchiere. Un abbraccio dal tuo amico e fratello. A presto

  • Antonio Fasciano

    E’ incredibile stare a casa a sperare che quel telefono squilli, o che quella compagnia chiami per un imbarco, si trascorre la giornata tra decine di telefonate e invii di email con la vana speranza che qualcuno si faccia vivo, caro Sig.Ezio sono davvero preoccupato, ho due splendide bambine, ieri sera come sempre, abbiamo fatto la preghiera tutti assieme, ogni sera la dedichiamo a qualcosa o a qualcuno, e bene, mia figlia Francesca di soli nove anni ieri mi ha detto :caro papotto oggi questa preghiera la vogliamo dedicare a te, a quel punto in modo corale hanno chiesto a Gesu’ di farmi trovare al più presto un imbarco, le assicuro che ho dovuto fare uno sforzo immane per vincere quel nodo alla gola, che lei, e ne sono certo, ha provato almeno una volta nella vita, ma non si può cedere di fronte ai propri figli, pendono entrambe dalle mie labbra e ne soffrirebbero troppo, anzi, al contrario sorridendo ho detto, vedrete uno di questi giorni mi chiameranno e dopo averle strette a me con un forte abbraccio, ci siamo augurati una dolce notte. Mi auguro di non averla rattristata con questo racconto di vita,parlarne mi ha fatto bene, grazie, Antonio

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Antonio niente affatto, anzi.
    Stiamo facendo di tutto per far arrivare il gravoso problema della crisi del settore marinaro (dovuto a molteplici cause) all’opinione pubblica. Nell’augurio che venga ripreso non solo dalle testate autorevoli nazionali ma, soprattutto dalle trasmissioni televisive e nei vari palinsesti.
    Desideriamo che i giornalisti più accreditati dedichino spazio a questa gravoso problema che sta ormai affliggendo più di 50.000 persone del comparto marinaro (a tutti i livelli).

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *