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Motozzatera 756 – Eventi rilevanti nel Golfo di Gioja

segnalato da Giuseppe Magazzù

Il quarto episodio avvenne il 6 agosto del 1943 in cui ci furono diversi feriti, quattro dei quali ricoverati presso l’Ospedale civile di Taurianova, protagonista la Motozattera 756 proveniente da Messina e diretta a Gioia Tauro(1) per imbarcare munizioni ed altro materiale bellico. Quel mattino l’unità, dopo aver navigato sotto costa per sfuggire all’avvistamento aereo nemico, dette fondo all’ancora nello specchio di mare antistante la spiaggia di Gioia Tauro. Di lì a poco fu attaccata da una squadriglia di caccia-bombardieri alleati, intensamente impegnati quell’anno in bombardamenti a tappeto su tutta l’Italia meridionale. Fatta oggetto ripetutamente di mitragliamento e lancio di bombe, due di queste esplosero sotto la carena provocando uno squarcio sul lato destro. Dalla Santa Barbara (il deposito munizioni – nda) cominciò ad uscire del fumo e il Comandante per evitare il rischio che un’esplosione avrebbe potuto compromettere la vita dei marinai, diede l’ordine di abbandonare la motozattera. Egli infine, con l’intento di salvarla e poterla poi recuperare, la diresse verso l’arenile. Nel frattempo si era allagata anche la stiva e così rimase semi-affondata nei pressi della foce del fiume Budello, che scorre a Nord dell’abitato. Dopo vari e vani tentativi di rimetterla in efficienza fu lì abbandonata(2) .
L’equipaggio della Mz 756 s’impegnò per difendere l’unità con le armi di bordo e riuscì ad abbattere un aereo. Nel suo rapporto il Comandante dell’unità mise ben in evidenza che:
Durante l’attacco aereo nemico alla Mz 756, tutto indistintamente l’equipaggio ha dimostrato di possedere molto coraggio, contribuendo alla difesa, all’offesa ed al tentativo di salvataggio della M/.”.

Note
1 Tullio Marcon, I MULI DEL MARE, Albertelli Edizioni Speciali srl, Parma 1998 – 3a edizione, Collana “STORIA Militare”. Le MOTOZZATTERE erano adibite al trasporto di truppe e materiali. In quel periodo svolsero un’intensa attività di collegamento tra la Sicilia (in parte già occupata dagli anglo-americani) e la Calabria per il trasporto di materiale e truppe.

2 Dal racconto fattomi da PIETRO DELFINO, classe 1920, residente a Catona, Consigliere del Gruppo A.N.M.I. di Reggio Calabria, imbarcato sulla Mz 756 da Sottocapo Motorista: “… invano si è tentato di ripristinare la funzionalità di galleggiamento, ma fallirono però tutti i tentativi messi in atto e abbandonai la Motozattera con gli altri marinai dell’equipaggio. Raggiunta la riva, costeggiammo la sponda sinistra del fiume Budello fino all’altezza della strada statale 18, ci recammo al comando di fanteria italiana lì acquartierata. Qualche giorno dopo, non potendo più fare ritorno a Messina nel frattempo assediata dagli anglo-americani sbarcati da qualche mese in Sicilia, fummo trasportati da mezzi dell’Esercito, a Vico Equense sede del Comando della Flottiglia Motozattere”. La Mz 756 venne recuperata durante i lavori d’escavazione del porto canale di Gioia Tauro. A bordo c’era ancora del munizionamento inesploso. Rimosso, fu fatto brillare dagli artificieri appositamente intervenuti.

19 commenti

  • Antonio Girardi

    Molto interessante perchè ci consente di conoscere gesti di coraggio di marinai che altrimenti sarebbero rimasti nell’oblio.

  • Renato Cancedda

    Grazie Ezio, sei sempre molto puntuale e gentile. Una storia molto interessante questa segnalata da Magazzù. Complimenti

  • Ausilia Cinato

    Grazie!!! Fà sempre piacere ricevere e leggere articoli e storie come questo. Complimenti

  • Antonio Schiavone

    ………io non riuscirei a vivere senza mare………..anche se ho finito il periodo d’imbarco sono sempre in mare a pescare col mio gommone

    abbiamo il mare dentro

  • Giuseppe Magazzù

    Grazie Ezio,
    per aver pubblicato in ‘esclusiva’ per la Voce del marinaio la pagina inedita del libro (inedito) che, prima o poi, spero di pubblicare.
    Bentornato!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Giuseppe sono io che devo ringraziare te sia per la pregevole anteprima della tua pubblicazione e sia per la tua vicinanza di affetto in questa difficile tempesta che ho recentemente attraversato. Grazie Giuseppe …pari avanti adagio

  • Antonio Fontana

    Grazie Fratello mio, il tuo scritto è piu’ gradito che mai perchè in sintonia col mio sentire !! è vero che tra marinai ci conosciamo bene , anche se non ci parliamo ..sentiamo dentro di noi, è nel silenzio che le parole in mare assumono il sapore del sale….della vita !!!

  • LUCIANO SANTORO

    SALVE IO UN MODELLO COSI LO RICOSTRUITO ED E’ NAVIGANTE I PIANI DI COSTRUZIONE ME LI OSNO FATTI INVIARE DALLA ASSOCIAZIONE NAVIMODELLISTI BOLOGNESI (A.N.B.) SE RIESCO VI ALLEGO DELLE FOTO MI INTERESSA ANCHE REPERIRE MATERIALE CARTACEO
    TIPO (LIBRI O TESTI) PER QUELLO CHE SO IO A RIGUARDO DELLE MTZ. SO CHE ERANO SU PROGETTO E REALIZZAZIONE TEDESCA. MA UNA PARTE VENNE DATA ALLA REGIA MARINA E LE USAVA PER TRASPORTARE VIVERI ACQUA E MATERIALE LOGISTICO IN AFRICA. MA NE VENNERO AFFONDATE DIVERSE DAI SOMM. INGLESI.. LE MTZ DI VELOCITA ERANO AL MASSIMO 12/14 NODI.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Luciano Santoro, grazie anticipatamente per le bellissime foto del tuo modellino della MZ. Sono certo che farai felice, oltre ai marinai di una volta, anche due amanti delle MZ quali Sergio Cavacece Giuseppe Magazzù. Un abbraccio

  • giuseppe

    COMUNICAZIONE
    Poiché la pagina del Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare segnalatovi il 25 agosto 2013 alle 20:42 non è più consultabile, invito a chi ne abbia interesse di portarsi sul sito http://www.marina.difesa.it poi cliccare su: Documentazione Editoria Bollettino Archivio Numeri pubblicati 2013 giugno (aprire il) PDF “I relitti di Siderno: il mistero delle due motozattere MZ 746 e MZ 774, di Vincenzo Meleca pagg.122/123 nota n. 7

  • giuseppe

    Caro Ezio, dopo tre anni e sei mesi mi sarei aspettato un rigo di commento da parte di Vincenzo Meleca. Sai tra conterranei ci potrebbe, talvolta, incontrare … che ne dici ?

  • ezio

    Ciao Giuseppe penso proprio di si ci vuole solo la buona volontà.
    Un abbraccio a te e ai tuoi cari grande come il mare e come il tuo cuore
    Ezio

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