Che cos'è la Marina Militare?,  Marinai,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia

Macchine avanti tutta

di Marino Miccoli

Omaggio al personale di macchina.

Su qualsiasi natante di certe dimensioni , il personale di macchina è rappresentato dagli addetti al buon funzionamento dell’apparato propulsivo ed elettrico della nave. Questi marinai espletano un compito di grande impegno e responsabilità. Devono conoscere gli elementi costruttivi dei motori, il loro funzionamento, i loro pregi e soprattutto i loro difetti e, in caso di avaria, devono nel minor tempo possibile effettuare gli interventi del caso. Non a caso il simbolo degli appartenenti a questa speciale categoria di marinai è rappresentata da un’elica.
Ma andiamo per ordine cercando di capire la loro formazione professionale.
La “Regia Scuola Allievi Macchinisti” nacque il giorno 25 settembre 1862 con la promulgazione del Regio Decreto n. 827 che unificò i due Istituti delle Scuole Allievi Operai Macchinisti pre-esistenti (a Genova c’era la scuola del Regno di Sardegna, mentre a Napoli c’era quella del Regno delle Due Sicilie). La Scuola fu inizialmente ubicata a La Spezia, quindi fu trasferita per breve tempo a Genova e poi la sua sede fu spostata definitivamente a Venezia.
Sul finire del 1800, diversamente a quanto avveniva per i marinai delle categorie nocchieri o cannonieri (che venivano istruiti ed addestrati direttamente a bordo durante i quattro anni del servizio di leva), per i Macchinisti era indispensabile la concreta esigenza di una preparazione teorico-pratica al fine di saper operare con le “complicate e innovative”  macchine a vapore introdotte da poco tempo sulle unità della neonata Regia Marina. Per cui in quel periodo c’era una forte richiesta e opportunità di lavoro per questi lavoratori del mare.
Per poter accedere alla Regia Scuola Allievi Macchinisti di Venezia i candidati, provenienti da una fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni, dovevano aver frequentato almeno la  III Elementare. Una volta ammessi, gli Allievi dovevano frequentare un corso di studi che durava quattro anni.
Al termine di questo corso conseguivano il grado di “Allievo Macchinista” che era parificato a quello del Capo di III classe. In tal modo acquisivano “le conoscenze teoriche e l’abilità pratica” necessarie per effettuare servizio di macchina a bordo delle unità della Regia Marina.  Possiamo affermare che la professionalità e la preparazione dei sottufficiali macchinisti era così elevata che, a seguito dell’esperienza acquisita con un periodo d’imbarco di dieci anni,  questi potevano accedere ai ranghi degli ufficiali, analogamente a quanto avveniva per  chi proveniva dall’Accademia Navale di Livorno. Non a caso dal 1879 al 1894 gli ufficiali del Genio Navale furono formati proprio presso la Regia Scuola Macchinisti di Venezia prima e, a decorrere dal 1894,  anche i corsi di formazione per gli Allievi Ufficiali del Genio Navale furono organizzati e si tennero  all’Accademia Navale di Livorno.
Anche i Macchinisti ebbero la loro bella nave-scuola: risulta infatti che dal 1898 il Regio Incrociatore Torpediniere Montebello (progettato dal vulcanico quanto geniale Ispettore del Genio Navale Benedetto Brin) fu adibito a “Nave Scuola Macchinisti” e che nel 1903 fu trasformato e appositamente attrezzato per uso esclusivo delle esercitazioni degli allievi.
I Macchinisti erano gratificati non soltanto dalle più vaste prospettive di carriera ma come sosteneva mio padre (Antonio Miccoli, maresciallo capo-cannoniere della Regia Marina) costoro, a bordo, godevano anche delle sistemazioni migliori e diversificate rispetto a quelle della restante parte dell’equipaggio (per esempio avevano diritto alla cuccetta invece della solita branda pensile). Talvolta avevano mense a loro dedicate e soprattutto il trattamento economico era superiore rispetto a quello previsto per le altre categorie di Marinai. Sempre secondo quanto raccontava il mio compianto genitore, “l’alta considerazione, il rispetto e i favorevoli trattamenti economico-logistici erano senza alcun dubbio ampiamente meritati e pertanto giustamente dovuti al personale di macchina”, tenuto conto del fatto che costoro lavoravano in difficilissime e insopportabili condizioni ambientali perché i locali della sala macchine erano pressoché invivibili. Infatti la presenza di un rumore continuo e assordante, il caldo infernale, l’aria cattiva e irrespirabile e tanti altri elementi insalubri tali, danno un quadro parziale e  ben lontano dalla realtà in cui i Macchinisti e i Fuochisti della Regia Marina si trovavano ad operare.
Comprensibili a tutti sono i rischi che correvano per l’improvviso attacco o affondamento dell’unità navale e, per questo motivo, il personale di macchina era tenuto in così alta considerazione proprio come gli ufficiali.
Gli ufficiali di Macchina provenivano dal Genio Navale e, fino al termine della II Guerra Mondiale, era uso nell’equipaggio chiamarli con le denominazioni dell’Esercito e non della Marina (per esempio: signor Maggiore).
Oggi il sistema nave è quasi  completamente automatizzato ma questo non deve fuorviarci dal fatto che il personale addetto alla propulsione del sistema nave è da considerare un marinaio adeguatamente e professionalmente preparato ma soprattutto  prezioso per il ruolo che svolge. Uno  “specialista” professionalmente competente, degno del massimo rispetto, su cui il Comandante e l’equipaggio della nave, possono fare sicuro affidamento, in ogni momento della “vita di bordo”.

N.d.A.
Stimato mio Maresciallo Vinciguerra,
facendo un breve passo indietro e rileggendo i commenti al mio articolo: Omaggio ai nocchieri: il nostromo (1), mi ha colpito il 34° commento, quello di Domenico Vigliarolo che ha scritto:
A quando l’omaggio ai motoristi navali ed al contabile di macchina in particolare?
E tu, con la cortesia e disponibilità che sempre ti contraddistingue gli hai risposto:
– “
Spero subitissimo. Ebbene, non so se il signor Vigliarolo sia in Marina e faccia parte del personale di macchina, ma ti prego Ezio, se puoi, di fargli presente che il suo invito non è caduto nel vuoto.
Mandagli direttamente una mail con questo mio ultimo contributo  che ho scritto (non senza difficoltà) e che si inserisce sulla scia dei miei due precedenti : ai marinai  Sommergibilisti (2) e quello successivo ai Nocchieri (1).
P.s.:Ezio, per favore non pubblicare questa mail. Grazie.
Marino.

N.d.E.
Marino carissimo, pregiatissimo, stimatissimo e preziosissimo,
non ho resistito alla commozione nel leggere sia l’articolo, sia le mail del signor Domenico Vigliarolo, sia la tua privata.
Ti prego di perdonarmi ma è tutto troppo bello per non essere pubblicata, per essere chiusa in un cassetto dei ricordi e invece non condividerla con quell’immensità di gocce d’acqua che formano il mare e si chiamano “marinai di una volta, marinai per sempre”.
Lo stesso signor Domenico Vigliarolo mi mandava a commento una mail con  una storia che gli era successa tanto tempo fa che riporto di seguito:

Domenico Vigliarolo
12 marzo 2012 – 12:30
A proposito di nostromi, mi è venuto in mente un episodio accaduto intorno al 74/75 a bordo di nave Rizzo. Avevamo una grossa avaria ad un motore di propulsione ed era una settimana che noi di macchina ci facevamo un mazzo così,non ricordo per quale motivo sono salito in plancia e c’era il comandante che guardava a prora dove i nocchieri stavano pitturando la coperta e rivolgendosi ad un altro ufficiale gli diceva di mandare qualcosa da bere ai ragazzi che stavano pitturando al che io sbottai:
– “E’ proprio vero che il sole scalda chi vede!” e andai via.
Dopo cinque minuti in macchina è arrivato di tutto, birre, coca cola, vino,panini.


Nello stesso momento mi è tornata in mente una frase del sottufficiale e carissimo amico Lucio Ciccuttin che recita:
Per tutti i motoristi e meccanici delle navi, sia del vecchio servizio Genio Navale/Elettrico che dell’attuale Sistema Nave, dopo le tragedie del mare (Concordia e Allegra ) dico:
PAZZI PUR SI VIVE MA SENZA IL CUOR SI MUORE
…e a buon intenditor poche parole
”.

 

 

Che cos’è la Marina Militare?
di Roberto Neri
(27 novembre 2011)

Ciao Ezio,
sono il figlio di un marinaio che ha fatto il corso a Pola nel 1941, spero di farti cosa gradita inviandoti delle foto del corso per motoristi di leva del 1941 con dedica dietro di tutti i partecipanti di fine corso.
Mio padre dopo fu assegnato sull’incrociatore Scipione l’Africano.
Ciao e complimenti per il blog!

Permettimi / permettemi solo di aggiungere quanto segue:
I GESTI FATTI COL CUORE SI SENTONO, SI PERCEPISCONO E ARRIVANO DOVE LE PAROLE NON ARRIVERANNO MAI…SPECIE QUELLE DEI FIGLI AI PROPRI GENITORI.
(Pancrazio “Ezio” Vinciguerra).

 

Note
(1) https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/03/omaggio-ai-nocchieri-il-nostromo/
(2) https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/02/l%E2%80%99inno-dei-sommergibilisti/

 

53 commenti

  • Davide Galli

    Carissimo Ezio, i tuoi racconti sinceri e originali (come sempre sono le tue parole) mi fanno immensamente piacere e mi ricordano che le anime sensibili come noi sono destinate a soffrire piu’ delle altre ma anche a godere delle gioie della vita piu’ delle altre, trasmettendo al mondo sensazioni preziose. Grazie. Un abbraccio da un marinaio che ha superato la tempesta.

  • Paolo Francavilla

    Ciao Ezio, buongiorno
    grazie x l’amicizia, sono io che ti ringrazio e questo tuo messaggio mi dimostra la tua squisita gentilezza e rispetto anche x le amicizie virtuali. Sono certo anch’io che , la nostra, sarà una una piacevole e sincera navigazione.
    Un abbraccio a te………….paolo
    P.S. marinaio una volta, marinaio x sempre

  • MARINAIO SEMAFORISTA

    Huey Ciao Ezio, ma che bellissima e graditissima sorpresa di racconto. Ti abbraccio forte e non appena mi è possibile vi vengo a trovare…preparate il caffè

  • Antenello Comis

    E TUTTO VERO !!! Sei riuscito in poche righe a riassumere una categoria di veri marinai
    un’abbraccione Ezio continua così sei uno dei pochi fari a far luce !!!

  • GIRODIBITTA

    Ciao Ezio,
    un saluto a tutto il personale di macchina e un invito a visitare il mio sito http://www.girobibitta.it – ancora in fare di lavorazione, ti ho inserito nei Link degli amici, spero che ti possa piacere…… Un abbraccio

  • eziovinciguerra

    Ezio Pancrazio Vinciguerra
    24 gennaio
    Ezio Pancrazio Vinciguerra

    Ciao Peppe, come va adesso? Spero meglio anzi sono certo che lo è sicuramente. Abbiamo tante cose in comune ma questo già lo sai e adesso in attesa che ti collochi nella nuova posizione mi ha fatto tantissimo piacere sapere che anche tu continuerai la “missione” con un tuo sito. Ho provato ad aprirlo ma ancora non mi fa collegare.
    Non chi comincia ma quel che persevera…
    Marinai di una volta, marinai per sempre!

  • GIRODIBITTA

    Grazie Ezio, di tutte le belle parole….. sono contento per la tua soddisfazione. Volevo ringraziare anche il signor Miccoli e gli altri protagonisti del racconto
    e piace ancora di più …il tuo perdono a pubblicare. Sei grande.
    Dobbiamo, quanto prima incontrarci per un caffè……
    Ti abbraccio e a presto

  • eziovinciguerra

    Ho visto il sito è bellissimo (ti ero sbagliato a mandarmi il link giro bi bitta anzichè girodibitta) adesso col tuo permesso scarico qualche lavoro e faccio tam tam sia sul mio sito che sui gruppi di Fb.
    Un abbraccio Peppe a te e a tutto il personale di macchina e di Marina…non ci pensare più alla vecchia carriera pensa alla tua vocazione.
    Come disse Lui con un sorriso e con l’amore per il prossimo tuo come te stesso cancellerai l’invidia.
    Se ti dico che ti voglio bene mi credi?

  • Franco 1956

    Se il mare trasportasse tutti i buoni sentimenti, i miei, di profonda amicizia, vi arriverebbero su velieri d’oro, per farvi capire quanto tenga a Voi!
    Complimenti

  • Rocco Desiante

    ex nocchiere ma lo si rimane nel cuore….e ti rimane x sempre quello stile selvaggio proprio di bordo

  • Giusepe di Laina

    SULLE NAVI HO TRASCORSO IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA MIA CARRIERA DI MARINAIO. PERO’ E’ IN IN SALA MACCHINA CHE HO LASCIATO IL CUORE

  • Orazio Romiti

    Un fraterno grazie a Marino Miccoli Conte per queste foto che mi hanno fatto rivivere un periodo stupendo della mia vita………Spero qualcuno possa riconoscersi e mettersi in contatto.

  • ROBERTO CAIULO

    IMBARCATO SULLE MOTOSILURANTI RUOLO MACCHINE DAL59 AL61 SU M S432-453 -473 CONSERVO UN BELLISSIMO RICORDO.ERAVAMO L’UNICO EQUIPAGGIO IDONEO ALLA CONDUZIONE DELLE M.S. TIPO HINGHISY,VOSPER E I PIEDI PIATTI CHE AVEVANO REVISIONATO IN QUEL PERIODO.SBARCATO HO FATTO PARTE COME ELICOTTERISTA DAL 62 A 82 ,ANNO CHE SONO ANDATO IN PENSIONE.MI FAREBBE PIACERE AVERE NOTIZIE DEI MIEI AMICI DI QUEL TEMPO.SALUTISSIMI CAIULO ROBERTO.

  • Roberto Neri

    i Ciao Ezio,voglio ringraziarti per la sorpresa inaspettata,volevo fare solo un appunto solo sul fatto che mio padre non era imbarcato sulla Vespucci ma sul’ Incrociatore Scipione Africano.

  • eziovinciguerra

    Ciao Roberto Neri, grazie a te per avermi e averci reso partecipe di questa gioia. Mi precipito a correggere la nave e quindi rendere giustizia ad una generazione di Marinai di una volta che hanno fatto la storia di questa nostra amata Patria.

  • Roberto Neri

    “ciao Ezio,ti ringrazio della sorpresa che mi hai fatto,volevo solo dirti che mio padre dopo il corso fu imbarcato sull’ incrociatore Scipione Africano,e che per fortuna di mio padre e per sfortuna dell’incrociatore e l’equipaggio che vi era in quel momento ,quando fu affondato mio padre era in licenza.

  • eziovinciguerra

    CARISSIMO ROBERTO NERI GESTI FATTI COL CUORE SI SENTONO, SI PERCEPISCONO E ARRIVANO DOVE LE PAROLE NON ARRIVERANNO MAI…SPECIE QUELLE DEI FIGLI AI PROPRI GENITORI.
    (Pancrazio “Ezio” Vinciguerra).

  • Domenico Vigliarolo

    Grazie Ezio,puntuale e di parola come gli UOMINI di una volta,quelli che non firmavano contratti ma suggellavano i patti con una stretta di mano.Ho letto il tuo articolo, molto bello e ben fatto che rende onore ad una categoria speciale di marinai. Mi sono emozionato nel sentirmi citato e mi è spuntata una lacrimuccia,sarà la vecchiaia ??

  • eziovinciguerra

    Ciao Domenico Vigliarolo non ci crederai ma è stato come se qualcuno mi dettasse quello che dovevo pubblicare a partire da Marino Miccoli (l’autore) fino ad arrivare a voi tutti che mi avete spronato in quest’esperienza a dir poco surreale ma molto vera.
    Volevo aggiungere un altra frase di un meccanico che si chiama Manrico Mascia che mi disse quando arrivai a bordo “se non sai dove mettere il dito, mettitelo in c… Questa è la 19 se usi bene questa potrai montare e smontare questa nave”. Da furiere e sempre con la 19 in tasca compresi il sacrificio di questi fratelli di mare.

  • Domenico Vigliarolo

    Il nosto vangelo:”Se non sai come funziona non toccare” ancora oggi dopo dieci anni che sono in pensione nella marina mi ricordano per una domanda che facevo ai nuovi imbarcati:Sei un motorista di motori o un motorista di categoria ?

  • eziovinciguerra

    Proprio così Domenico Vigliarolo quella lezione di vita la ricordo ancora oggi per tutte quelle cose che non so’ come funzionano. Prima cerco di informarmi, poi leggo, poi mi esercito ed infine opero. Bella questa tua ultima frase…sei un motorista di motori o un motorista di categoria? Da scriverci un altro articolo. Ancora grazie

  • Carlo Di Nitto

    Anche noi, a suo tempo sul piccolo Miseno, avevamo in bella vista un cartiglio con su scritto:
    “La plancia è la mente, la macchina è il cuore:
    pazzi si vive , senza cuore si muore!”

  • Franco Vetturini

    Franco Vetturini
    Classe 1946,Motorista macchine di poppa della mitica “Nave Alpino” ho avuto l’onore di essere stato imbarcato come primo equipaggio.Dopo aver preso il brevetto da motorista alle Scuole C.E.M.M. alla Maddalena,sono arrivato nei Cantieri di Riva Trigoso a Marzo 1967 eravamo motoristi e meccanici.Sono stato in quella sala macchina 20 mesi fino al giorno del mio congedo,io da civile facevo il motorista meccanico riparavo Camion e Autobus.Ragazzi e difficile spiegare la sottisfazione che si trova stare in macchina, e sapere che era il Cuore pulsante della nave.Quei motori della Franco Tosi e i Gruppi Elettrogini mi sono rimasti nel cuore,anche se si doveva lavorare sodo sendire il rombo di quei motori non si dimendica mai un saluto tutti i motoristi e marinai.Grazie Ezio di aver parlato del personale di Macchina.

  • eziovinciguerra

    Carissimo Lucio Cicuttin

    SULLE NAVI HO TRASCORSO IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA MIA CARRIERA DI MARINAIO. PERO’ E’ IN IN SALA MACCHINA CHE HO LASCIATO IL CUORE

  • rENATO zUCCARINO

    Renato Zuccarino

    Caro Ezio, mi scuso per le foto, puoi vederle e prendere quelle che Ti piacciono di piu’ sul gruppo. Ti ringrazio per l’articolo anche a nome di tutto il gruppo visto che siamo Tutti di Macchina. Volevo anche dirti che anche quest’anno a similitudine dell’anno passato stiamo organizzando un incontro a La Maddalena, ovviamente non hai bisogno di invito, se vuoi sei sempre il benvenuto e sarebbe un piacere averti tra Noi e passare qualche giorno in allegria.

  • eziovinciguerra

    Ezio Pancrazio Vinciguerra

    🙂

    CIAO RENATO E GRAZIE.
    QUANDO HO ASSEMBLATO L’ARTICOLO HO PENSATO SUBITO A VOI E L’HO POSTATO SUBITO SUL GRUPPO.
    TI RINGRAZIO PER IL PENSIERO E SPERO PROPRIO DI ESSERCI.
    SULLE NAVI HO TRASCORSO IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA MIA CARRIERA DI MARINAIO. PERO’ E’ IN IN SALA MACCHINA CHE HO LASCIATO IL CUORE.

    UN ABBRACCIO A TE E A TUTTO IL CORSO 1971 VO-B-C TECNICI DI MACCHINA

  • Domenico Vigliarolo

    Prendo la tua richiesta di amicizia e l’articolo come un gradito regalo Pasquale che mi onoro di accettare e che ti prego di estenderlo alla tua famiglia.

  • eziovinciguerra

    Carissimo Domenico,
    ho avuto modo di conoscerla, virtualmente, attraverso le risposte ai numerosi posti su i gruppi di marinai che frequentiamo.
    Sono sicuro che in Lei c’è tanto mare, tanto amore e tanto attaccamento a quelle Sacre Istituzioni che oggi sembrano lontano anni luci ma che noi abbiamo onorato col nostro atto di “giuramento”.
    Sono certo anche che questa navigazione virtuale ci farà approdare al porto della solidarietà per approfondire la nostra reciproca conoscenza in modo da consolidare la nostra amicizia.
    Un abbraccio Ezio
    P.s. Una volta marinai, marinai per sempre!

  • Domenico Vigliarolo

    Caro Ezio, per prima cosa ti chiedo la cortesia di darmi del tu come si conviene tra amici che anche se ancora virtuali mi auguro che alla prima favorevole occasione diventi personale. Ho avuto modo di apprezzare lo scrittore, non ancora il musicista (ma non dispero) e sopratutto l’uomo ed il marinaio che traspare dagli interventi che ho avuto modo di leggere. Attualmente vivo ad Arezzo e non mi piace perchè mi manca un punto cardinale,il mare ma bisogna fare di necessità virtù in quanto quasi tutti i miei figli vivono e lavorano qui. Le mie origini sono Calabresi e sia io che mia moglie discendiamo da generazioni di marinai e pescatori. Ciao e ancora GRAZIE

  • eziovinciguerra

    [:-)] Ciao Domenico,
    grazie.

    Ho compreso subito che tra di noi c’erano delle affinità elettive dovute a parecchi fattori in comune e non (vivo a Civita Castellana (VT) e non mi piace perché, come sottolinei tu, manca un punto cardinale, il mare e bisogna fare di necessità virtù).
    Le mie origini sono siciliane e sono cresciuto in mezzo a pescatori e musicanti.
    Non ci crederai ma il mondo riserva emozioni forti, fortissimi.
    In che senso?
    Nulla nasce per caso e ancora adesso mi domando chi è la mano che mi fa scrivere e pubblicare e, soprattutto, che mi fa unire tante gocce di mare, apparentemente distanti, ma che insieme come marinai di una volta e quindi per sempre, formiamo quest’immenso mare della vita.
    Io è da un po’ che piango per la commozione e per la felicità di avere la fortuna di conoscere gente straordinaria come voi, come noi marinai.
    Questa è la vita …anche se come dice il poeta forse questa vita un senso non ce l’ha.
    Grazie

  • Marino Miccoli

    Ringrazio tutti i lettori di quasto mio modestissimo scritto che ha voluto ricordare tutti quei Marinai che lavorando in sala macchine sono vicino al cuore pulsante della nave, anzi possiamo dire che costituscono essi stessi il cuore della nave.Sì,mi è piaciuto molto e mi è rimasto impresso il detto che “pazzi pur si vive ma senza il cuor si muore!”
    Un sentito e particolare ringraziamento particolare va a quella persona eccezionale che è Ezio Vinciguerra che anche questa volta ha ben compreso l’intimo significato del mio breve scritto, questo mio “gesto del cuore”, rivolto da un figlio al proprio genitore come ai genitori di tutti i lettori.

  • adiletta

    Vignarolo, sono uno che ha avuto il piacere di conoscerlo come pure Ciccutin. Il primo su nave Sagittario l’altro in Albanio 28 gruppo navale, entrambi persone preparate e seri che hanno dato molto alla Marina Militare. Ti ingrazio per averli menzionati, sono convinto che essere meccanici bisogna nascere già dediti al sacrificio o non potrai mai appartenere a vecchio 7 – 8 Reparto.
    un saluto affettuoso a tutti

  • ezio

    Grazie carissimo adiletta per la tua preziosa testimonianza. Hai ragione da vendere per intraprendere questa missione ci vuole tanto spirito di sacrificio. Grazie e un abbraccio
    Ezio

  • Carmela Picheca

    Il marinaio è capace di affrontare le avversità atmosferiche fin quasi a trasformarle in eventi positivi, ma poichè ha un gran cuore, non c’è nulla che possa alterarlo…

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