Marinai,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

Lero, l’isola degli Eroi

di Gianluca Buccilli (2001)
segnalato da Giosuè Palpati (*)

Lero, piccola isola dell’Egeo distante poche miglia dalla costa anatolica, dopo essere stata liberata dalla dominazione turca con la guerra del 1911-12, venne assegnata definitivamente all’Italia col Trattato di Losanna del luglio 1923. Da quella data la Regia Marina assunse la responsabilità della sua difesa, trasformandola nella base più munita tra le dodici isole delle Sporadi meridionali (Arcipelago del Dodecanneso). Sul possedimento fu schierato un contingente di circa 7.600 uomini, vennero predisposti depositi di munizioni e combustibili e vi furono dislocate in forma permanente alcune Unità Navali. Sui rilievi dell’isola, infine, vennero piazzate una serie di batterie di cannoni, idonee sia al tiro antinave che antiaereo, le quali, singolarmente, erano comandate da Ufficiali del Regio Esercito ed armate con personale della Marina (artificieri, cannonieri, elettricisti, ecc.), per un totale di circa cinquanta uomini ognuna. La Guarnigione di Lero fino al Settembre 1943 era stata toccata solo marginalmente dagli eventi che stavano sconvolgendo il resto del mondo, ma il giorno 8, col proclama del nuovo Capo del Governo, fu chiaro che la situazione sarebbe presto cambiata. Nella notte tra l’8 ed il 9 settembre 1943, infatti, veniva consegnato a tutti i reparti di terra e di mare un dispaccio del Comandante, Contrammiraglio Luigi Mascherpa, che, in leale ottemperanza dell’Armistizio con le forze anglo-americane firmato a Cassibile, ordinava di reagire a qualsiasi attacco di provenienza diversa. Nei giorni seguenti aveva luogo lo sbarco dei primi militari britannici e, successivamente, dal Cairo e da Cipro arrivarono a Lero altri contingenti di truppe alleate. Il Comando in Capo del Medio Oriente, infatti, aveva ricevuto da Churchill precise istruzioni di dare il massimo appoggio alle Forze italiane, opponendo la più strenua resistenza alle azioni dei tedeschi.
Nel frattempo, fin dal giorno 11 settembre i ricognitori tedeschi avevano cominciato a sorvolare regolarmente la zona, con l’evidente intento di acquisire le informazioni che sarebbero state fondamentali per le successive operazioni. Il 22 settembre veniva impartito – pare da Hitler in persona – l’ordine di occupazione totale dell’Egeo; il 26 settembre, consumato il vergognoso massacro della Guarnigione di Cefalonia ed occupata anche Corfù, i tedeschi davano massicciamente inizio all’assedio aereo di Lero, che sarebbe durato ininterrottamente sino al 17 novembre. Seguirono 45 giorni di micidiali bombardamenti, finalizzati a preparare l’assalto terrestre con lo smantellamento sistematico delle sue difese. All’alba del 12 novembre le truppe tedesche effettuarono un primo tentativo di sbarco ma, di fronte all’accanita resistenza opposta dai difensori, dovettero ripiegare, non riuscendo, in diversi punti, neanche a raggiungere la costa. In seguito, grazie all’arrivo di notevoli rinforzi ed al consistente sostegno aereo, gli attaccanti riuscirono a dominare l’incerta situazione, superando, pur con notevoli perdite, gli italo-inglesi. Nei successivi quattro giorni l’invasione proseguì, lenta ma inarrestabile, con feroci combattimenti che non di rado si concludevano all’arma bianca. Quanto più intenso si palesò l’assalto all’Isola, tanto più determinati divennero i difensori e, in particolare, gli uomini delle ventisei batterie, isolati sulle alture e impegnati, giorno e notte, nell’impari lotta contro gli attacchi, terrestri ed aerei, portati dalle truppe tedesche, sostenute da centinaia di velivoli, trasferiti da tutti i fronti vicini pur di vedere schiacciata la resistenza dei ribelli italiani.
Le batterie finirono per essere annientate una per una e parte dei loro comandanti, in aperta violazione delle leggi di guerra e dell’onore militare, fu trucidata sulle piazzole, di fronte agli uomini esterrefatti. Il 16 novembre 1943 Lero, divenuta ormai la Corregidor italiana, fu sopraffatta dalle soverchianti forze nemiche. L’assedio si concludeva, dopo più di cinquanta giorni, con l’assassinio di chi, fedele al giuramento, aveva osato resistere al Terzo Reich. Nel complesso esso era costato ai tedeschi oltre 2.000 caduti, 116 apparecchi abbattuti ed una ventina di mezzi navali distrutti. Le perdite inglesi furono di oltre 600 caduti, un centinaio di feriti, 5 unità  maggiori e numerosi natanti affondati. Per gli italiani ci furono 300 caduti, 12 Ufficiali passati per le armi, 120 feriti, nonché la perdita di 12 unità navali. I prigionieri, tra italiani ed inglesi, superavano i 9000 uomini; essi avevano avuto salva la vita poiché i tedeschi, dopo gli eccidi di Cefalonia e di Coo, consapevoli del clamore destato, si astennero dal perpetrare un altro crimine di tali proporzioni, limitandosi a trucidare i dodici Ufficiali catturati in combattimento e a consegnare l’Ammiraglio Mascherpa, il coraggioso comandante italiano, alla Repubblica di Salò che, dopo averlo sottoposto ad processo-farsa insieme all’Ammiraglio Campioni, lo avrebbe condannato alla fucilazione, eseguita nella città di Parma, il 24 maggio 1944. Al di sopra di tutto rimane comunque la cristallina prova di valore e fedeltà dell’intera Guarnigione, che forse si può tentare di riassumere nei riconoscimenti concessi ai difensori:
– 7 Medaglie d’Oro al Valor Militare;
– 65 Medaglie d’Argento al Valor Militare;
– 194 Medaglie di Bronzo al Valor Militare;
– 289 Croci di Guerra;
– Encomio Solenne per tutta la Guarnigione.

E’ quindi doveroso concludere osservando che anche a Lero i marinai italiani dimostrarono al mondo intero che l’Italia non era morta ed essi, anzi, tenendo fede al giuramento, riaffermarono con forza la piena esistenza della propria Patria, gettando così le basi della sua rinascita.


(*) Fra questi valorosi uomini c’era un Secondo Capo Elettricista, si chiamava Mario Palpati, era mio padre. Dedico alla sua memoria il ricordo di quei fatti.
Giosuè Palpati.

 

LERO
Soc.Editrice Tirrena – Livorno 1949
Amm.Virgilio Spigai
Ottimo libro il cui autore, Ufficiale di Marina, apre una finestra su un periodo storico sofferto offrendo al contempo uno spaccato della vita e delle condizioni dei possedimenti italiani in Egeo. Con uno stile insospettabilmente a tratti lirico senza cadere in enfasi politiche fuori luogo, l’Autore ci fa rivivere,attraverso una prosa vivida ed efficace,una realtà che fu definita “La vetrina degli italiani nel mondo”.
In “Lero” si scopre l’amore per la Marina e l’elevato senso del dovere di quanti parteciparono a quegli eventi a vario titolo. Riteniamo, anche se non di facile reperimento, che questo libro non debba mancare negli scaffali di chi ama la storia.

… riceviamo e pubblichiamo, ad integrazione dell’articolo, quanto segue:

Buongiorno,
questo commento va ad integrare quello di mio figlio Fabrizio del 28 novembre del 2016 con ulteriori precisazioni.

La permanenza di mio padre Vasco a Lero è stata dal 12 agosto del 42 fino al 15 novembre, poi prigioniero degli Inglesi fino al 5 giugno del ’44.
In una foto del 7.1.43 ci sono, oltre a Vasco, altri 6 compagni in divisa e sul retro si leggono i loro cognomi quali Gemme, Frao, Morigi, Canoletta, Esposito, Gaggero (se scritti esattamente).
Ringrazio anticipatamente chiunque possa integrare queste informazioni.
Mauro Mangani 2.9.2019 ore 13.40.

89 commenti

  • Marino Miccoli

    Dopo l’8 settembre 1943 nelle isole del Dodecaneso arcipelago delle “le dodici isole” isole, appunto, i Marinai e i Militari italiani tutti hanno dimostrato con il loro sacrificio come si combatte per la libertà.
    E se oggi noi oggi siamo liberi lo dobbiamo anche a loro che hanno cominciato, là nel cuore del Medioterraneo, la Resistenza per fondare un’Italia migliore.
    Grazie al signor Giosuè Palpati per averci “rinfrescato” la memoria.

  • Giovanni Rapelli

    Ti ringrazio per questo spaccato di storia che mi hai regalato, io mi sento doppiamente marinaio essendo stato anche “SOMMERGIBILISTA”.

  • ezio vinciguerra

    Ciao Giosuè,
    grazie per la segnalazione e soprattutto per avere accettato l’amicizia di questo “petulante” marinaio che ama la vita, la musica, scrivere e naturalmente il mare. Un abbraccio Ezio
    P.s. Una volta marinai, marinai per sempre!

  • Giosuè Palpati

    Ciao Ezio, sono petulante anch’io, ma sento che faremo strada insieme.
    Visto come è diventata la Marina io direi: Marinai DI UNA VOLTA, Marinai per sempre.

  • Civetta Valerio

    Grazie Ezio…..Una volta Marinai,..Marinai per sempre…Io vivo di ricordi..

    Grazie ancora …Ciao Ezio

  • Marco Ximenes

    “Caro Ezio Pancrazio Vinciguerra parole sante le tue, che condivido pienamente. Purtroppo nel nostro Paese sono pochi gli Italiani che ricordano con la dovuta ammirazione e con doveroso rispetto tutti quei connazionali che in ogni tempo, guerra e pace, si sono immolati per la nostra amata Patria affinchè potesse divenire una grande democrazia. Un ricordo particolare per tutti gli Equipaggi dei nostri sommergibili atlantici che hanno scritto bellissime pagine di storia e che ci hanno tramandato sacri valori.”

  • Giosuè Palpati

    Caro Ezio,
    Veramente bello il tuo sito e toccanti i tanti racconti e gli articoli in esso contenuti.
    Spero di poter aggiungere qualcosa di mio.
    La battaglia di Lero è un ennesimo (tragico) fatto che dimostra il valore, l’eroismo e il senso dell’onore dei marinai italiani.
    Ci tengo particolarmente perchè tra quegli uomini c’era anche mio padre.
    Grazie Ezio

  • Giovanni Spano

    Carissimo Palpati, una storia bellissima (per il comportamento dei nostri VALOROSI), certamente non lo è per il massacro subito. E’ bene che questi eventi, spesso sconosciuti ed oggi poco considerati, dovrebbero riempire di orgoglio tutti gli italiani e principalmente noi che in qualche modo abbiamo fatto parte della Marina italiana.
    Il libro mi interesserebbe, visto che nell’ambito della mia associazione culturale, ed anche sul sito (www.donliborioromano.it) c’è una biblioteca, non riportata interamente, per ora. Approfitto per fare gli auguri a tutti di Buona Pasqua

  • Fernando Antonio TOMA

    Grazie Ezio per ricordarci parti della nostra storia e ricordare il valore di tanti nostri marinai che spesso dimentichiamo o ricordiamo solo in occasioni di particolari cerimonie, prendiamo esempio da essi che ci hanno tramandato tanti valori che via via si stanno purtroppo perdendo.
    A te Ezio e a tutti gli amici che seguono il tuo bellissimo blog “La voce del marinaio” auguro una Santa e serena Pasqua … un mare di auguri
    Fernando Antonio TOMA

  • Claudio Zuttioni

    Ottimo articolo che ricorda doverosamente un capitolo poco noto della seconda guerra mondiale. Uno dei miei zii, Luciano de Petris, è stato giovane st radiotelegrafista sull’isola di Lero, ma ha avuto la fortuna di essere trasferito altrove prima dei combattimenti finali.
    Claudio Zuttioni

  • A.N.M.I. FOLIGNO

    Anmi Foligno in ricordo della M.O. Vittorio Meneghini nostro concittadino allora comandante di nave Euro di stanza a Lero quel giorno 17 di novembre 1943 preso prigioniere e fucilato con gli altri ufficiali prigionieri, il nostro gruppo è intitolato alla sua memoria. In ricordo anche dell’Amm. Igino Campioni che per suo volere dispose che fosse seppellito nel cimitero di Assisi ed ora riposa in un angolo dell’ingresso principale del cimitero della città serafica ed una lapide ne ricorda il sacrificio.

  • Aldo Sami già Stgf

    Una ventina di anni fà in vacanza nelle isole greche,conoscendo la storia di Lero , mi feci portare sull’isola e feci il giro di numerose installazioni della nostra Marina ancora presenti ,rivivendo con commozione quei momenti. Nei pressi del porto una stele con numerosi nomi, che non ricordo. Rivolgiamo un pensiero a LORO.
    Bona Pasqua a tutti.

  • Renato Ruffino

    Renato Ruffino

    grazie, sei proprio gentile, un bel augurio che ricorderò per tutto il giorno. per mare per terram… San marco

  • collegio nautico

    Grazie a te Ezio per la tua partecipazione al gruppo. L’intento e’ quello di mettere a disposizione di chi ne ha bisogna l’esperienza e conoscenze in questo nostro amato settore del mondo dei professionisti del mare. Forza Marittimi Riuniti D’Italia!!!!!!!!!!!

  • Girolamo Trombetta

    Caro Ezio e carissimi Marinai, ora mi accingo a portare dal Questore, dal Sindaco e dal Prefetto la lettera per le varie autorizzazioni per la manifestazione che si terrà a Vicenza e in tutta Italia sabato prossimo, ore 15,30, congiuntamente in tutta Italia per solidarietà con i nostri due compagni Marò prigionieri in India. Per noi di Vicenza questa e la sesta manifestazione, partiremo da Piazza dei Signori fino ad arrivare alla Prefettura e poi, il Vice Presidente Nazionale ANMI, Avv. Paolo Mele terrà la sua e nostra allocuzione. Viva l’Italia Viva la Marina. Viva l’ANMI. Ciao a tutti cordilamente Girolamo Trombetta Vicernza.

  • ezio vinciguerra

    Ciao Girolamo, quello che mi scrivi mi rende felice ed orgoglioso allo stesso tempo. Se ti va fammi sapere se vi hanno accordato i permessi e se mi mandi anche una foto, locandina, ecc dell’evento lo faccio girare, col tuo consenso, sui vari gruppi di amici.
    Un abbraccio grande come il nostro mare: profondo e solidale come i Marinai di una volta, marinai per sempre.

  • Vito Lagravinese

    Ciao Ezio, io invece ringrazio te per aver accettato la mia di amicizia, a me per la pensione manca un pò, anch’io sono sposato ed ho una bimba di 11 anni. Con che grado sei andato in pensione???? Io attualmente sono un 1° maresciallo e faccio servizio nella sede di Ancona.
    Grazie ancora

  • ezio vinciguerra

    Ciao Vito, 1° Maresciallo Luogotenente. Ancona è una città che a me personalmente piace…forse per il suo essere ordinata e conservo il bellissimo ricordo di tanti amici che sicuramente conoscerai. Chissà se c’è ancora quel ristorante all’angolo della piazza con Cavour che ci faceva mangiare a prezzo fisso a non ricordo il nome e quello a me tanto caro degli artisti?
    Ti abbraccio e se sono ancora in servizio ti prego di salutare Fazioli, Ganau e D’Alfonso.

  • Vito Lagravinese

    Quello degli artisti dovrebbe essere L’Osteria Strabacco e c’è ancora, quello in piazza Cavour non c’è più, ci hanno fatto una gelateria. fazioli è andato in pensione, Ganau è ancora qua e te lo saluto sicuramente, D’Alfonso Romolo non lo conosco, probabilmente è andato via prima che arrivassi io nella sede di Ancona.

  • ezio vinciguerra

    [:-)] Grazie Vito digli a Ganau di consultare il mio sito e che finalmente ho coronato il nostro sogno e, se “Lui” me lo consente, che vi vengo a trovare per una tazzulella. Un abbraccio grande come il nostro mare, quello che ci portiamo dentro.

  • Francesca Tuccillo

    ciao Ezio, complimenti x il blog. Mimmo ha un nuovo amico lassu’…mio zio, Giovanni Auricchio maresciallo della marina militare che ci ha laciati la settimana scorsa. Era il comandante della nave Promoteo ma non ho trovato niente a riguardo su internet saraà xche’ cmq stava in pensione gia da una decina di anni.. Volevo dirtelo…marinai una volta,marinai x sempre. Baci

  • Toty Donno

    Riflettere è doveroso…se lo si fa insieme e su storie di vita vera, è ancora più bello!!

  • Eliano Romano

    Ciao Ezio, benvenuto!
    sono felice ed onorato di averti tra i miei amici. E’ proprio vero..una volta marinai..marinai per sempre!!
    Personalmente nutro una grande stima per tutti coloro che hanno intrapreso carriera nella Marina Militare o hanno prestato servizio, per non pochi motivi ci differenziamo dalle altre Forze Armate, la passione per il mare e per le sue leggi che ci accomuna non poco è già di per se un legame indissolubile di fratellanza.
    Siamo già più che amici caro Ezio, anche se per il momento è solo virtuale la nostra amicizia, sono certo che molto presto ci conosceremo.
    Un abbraccio Eliano

  • Vincenzo Laruffa

    Grazie Caro Ezio. Ho letto con attenzione, gioia e compiacimento il tuo intervento sul numero speciale di Marinai d’Italia. E’ quello lo spirito: Una volta marinai, marinai per sempre! grazie
    ad maiora

  • ezio vinciguerra

    Ciao Vincenzo grazie del complimento…ti debbo confessare che io ancora non l’ho letto perchè con il maltempo non riceviamo posta da giorni. Lo mandai durante il raduno di Gaeta all’amm.Pagnottella e l’amm. Vignati che cura il giornalino mi ha voluto fare questo regalo.
    Me ne hanno mandato una copia scannerizzata ma non si legge benissimo io lo pubblicai tanto tempo fa sul mio blog e volevo confrontarlo (anche se so per certo che Vignati è un maestro mi correggeva anche gli articoli quando era alla Rivista Marittima). Ti invio il link

  • Vincenzo Laruffa

    Ha passato indenne il controllo dell’Amm. Vignati. Puoi stare tranquillo, l’articolo è tale e quale a quello pubblicato sul blog!
    grazie e a presto!

  • Giuseppe Lo Presti

    Ezio un grazie immenso per il tuo pensiero sempre gentile, sei grande.
    Giuseppe Lo Presti , e come dici tu “Una volta marinai, marinai per sempre” , sicuramente e con tantissimo orgoglio….
    Un abbraccio….

  • Nicolò Cossu

    Ciao,Ezio io ex marinaio ed ex inquilino del varignano in veste di all.SMZ.
    Grazie.
    A presto Nicolò

  • Flavio Argilas

    sei mancato l’8 luglio del 2012, mi dispiace che non hai rivisto Lero dove hai combattuto e sei stato preso prigioniero per sette lunghi anni. per sempre marinaio. ciao papà

  • Maurizio Comelli

    Salve, nell’isola di Lero c’era anche una dicisione di fanteria. Mio padre era tenente, il suo nome era Paolo Comelli. Quando l’isola cadde fu deportato in Germania.
    Quando sono nato io nel Maggio del 43, fece scolpire il mio nome sulla base di cemento di una delle postazioni di artiglieria. Io non sono ancora riuscito ad andare a Leros, ma continuo a cercare informazioni … chissa’ … Ho visto questo sito di cui mi complimento e chissa’ se qualcuno puo’ darmi altre indicazioni su e come cercare notizie? Grazie di cuore.

  • giovanni

    Mio nonno Oscar militare in forza all’isola di Lero allo scoppio della guerra sposò nel 1943 una donna del posto, appunto mia nonna. Su quella splendida isola nasce sotto i bombardamenti tedeschi mia mamma….. di lì fino al ’48 quando furono sbarcati a taranto come profughi.
    In mezzo tante storie raccontate dai miei nonni ormai scomparsi da tempo ma scolpite nella memoria per sempre. Un giorno penso scriverò un libro.

  • Wainer melli

    Mio padre Atos Melli era marinaio a Lero con Armando Gaiba. Poi fu prigioniero in Serbia (Bor?) e poi in Germania ma non so dove. È’ morto nel 1967 dopo 10 anni di paralisi per un tumore al cervello. Vorrei sapere di più su di lui negli anni Lero. Grazie per il suo interessamento.

  • Wainer melli

    Vorrei notizie di mio padre Melli Athos marinaio a Lero con Armando Gaiba. Grazie per l’interessamento.

  • Laura Fusaro

    Anche mio nonno, Nardini Ottavio fu Giovanni, prestò servizio presso Maribase Lero dal 28 luglio 1942 all’8 settembre 1943. Mi risulta che venne catturato dalle FF.AA. Tedesche il 17 novembre 1943 e rimpatriato il 1 aprile 1944. Quando morì, nel 1971, io ero una bambina. Vorrei tanto saperne di più circa la sua permanenza sull’isola ed il suo coinvolgimento nelle operazioni militari. Qualcuno è in grado di aiutarmi?
    Grazie di cuore!

  • Giovanni Renda

    Buongiorno,
    sarei interessato all’acquisto del libro “Lero, l’isola degli eroi”. Qualcuno mi sa dire dove lo posso reperire ?
    ho provato in diverse librerie ma senza successo.
    grazie infinite
    cordiali saluti
    Giovanni Renda

  • Grazia Dicandia

    Cerco informazioni di mio nonno Di Candia Emanuele imbarcato sul piroscafo Prode nel 1943 e didperso a Lero. Vorrei inoltre notizie sul monumento presente sull’isola ed in particolare se sono citati anche i marinai affondati con il piroscafo Prode

  • admin

    Buongiorno signora Grazia Dicandia,
    ho letto la sua mail dove richiede notizie di suo nonno Emanuele.
    La prego di inviarmi il suo indirizzo mail “esatto” in modo da poter essere più preciso nella risposta alla sua richiesta.
    Al sottoscritto, come ai collaboratori del blog, sta a cuore la vicenda di chi, prima di noi, ha servito la Patria anche con l’estremo sacrificio.
    Ci auguriamo che la ricerca vada a buon fine e poi, col suo assenso, potremmo pubblicare la storia di suo nonno su lavocedelmarinaio.com magari con una foto del caro Emanuele da inserire nella nostra “banca della memoria” per non dimenticare mai.
    Cordialità Pancrazio “Ezio” Vinciguerra.
    eziovinciguerra@gmail.com

  • nico caiazza

    Il nonno di mia moglie, marinaio Aldo Picuti, ancora vivente era a Lero dopo l’armistizio. Era imbarcato sulla petroliera Cerere. Cerca notizie di marinai che erano con lui sull’isola. Gli leggerò l’articolo che sicuramente apprezzerà

  • antonio

    Mio padre Giuseppe Giordano era militare di marina assegnato all’isola di Lero nel 1940, addetto ai cannoni della batteria San Giorgio.
    L’ho perso molti anni fa e mi raccontava sempre della sua isola, di come fu difesa e della successiva traumatica esperienza della prigionia tedesca.
    Per questo ho letto con piacere questo sito.

  • Marco

    Anche a me piacerebbe avere maggiori notizie su un mio parente, Salvatore Munetti, capomeccanico risultante deceduto il 26 settembre 1943, cioè il primo giorno dell’invasione dell’isola. Non è noto neanche dove sia stato alla fine sepolto e tumulato.

  • ezio

    Egregio sig. Marco Munetti,
    secondo il data base di ONORCADUTI risulta sepolto in Grecia e secondo l’Albo d’Oro della Marina non risulta disperso per cui la salma deve essere da qualche parte. Da quanto ne sappiamo i caduti dell’Egeo (e quidi anche quelli di Lero) furono rimpatriati, alcuni furono tumulati nei propri comuni a richiesta delle famiglie ed il resto presso il Sacraio d’Oltremare di Bari.
    Abbiamo un elenco dei caduti di Lero ma non compare Munetti. Verificherò con ONORCADUTI e con Bari.
    Saluti
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

  • Manila Novelli

    Mio padre e’ scomparso nel 1989 ma sarei molto grata se ci fosse qualcuno che era con lui che avesse ricordo di qualche episodio condiviso a Lero. Si chiamava Ivano Novelli ed era nato nel 1924.

  • ezio

    Buongiorno signora Manila Novelli,
    nel caso di suo padre la posso aiutare parzialmente perché si tratta, per fortuna, di un militare che non è morto in guerra e di Lero non ci indica i Comandi presso cui suo padre è stato impiegato.
    Per avere altre notizie può rivolgersi:
    1) per il foglio matricolare, da cui trarre notizie relative alla vita militare del padre:
    Centro Documentale (ex Distretti Militari) e/o all’Archivio di Stato competente per territorio, in base alla provincia di nascita del Caduto;

    2) per le notizie/documenti relative alla definizione dello “status giuridico matricolare” :
    Ministero della Difesa
    Direzione Generale della Previdenza Militare, della Leva e del Collocamento al Lavoro dei Volontari Congedati – III Reparto – 10^ Divisione Albo d’Oro – viale dell’Esercito, 186 – 00143 Roma;

    3) per le vicende storiche del reparto/unità di appartenenza, dopo aver letto sul foglio matricolare presso quali comandi ha prestato servizio:
    all’ Ufficio Storico della Marina Militare (probabilmente, e solo in questo caso, saputo dove è stato impiegato il padre possiamo intervenire noi);

    4) per le onorificenze e le decorazioni:
    Ministero della Difesa
    Direzione Generale per il Personale Militare
    V Reparto – 10^ Divisione Ricompense ed Onorificenze
    viale dell’Esercito, 186 – 00143 Roma.

    All’atto della compilazione delle richieste, occorre verificare che le stesse contengano i dati anagrafici (data e luogo di nascita e paternità) del padre e i dati anagrafici ed i recapiti telefonici e la copia di un documento in corso di validità del richiedente, nonché precise indicazioni circa il grado di parentela ed i motivi posti a base della richiesta.

    Rimaniamo a sua disposizione qualora attingesse notizie più dettagliate in modo di esaudire, col suo permesso, la pubblicazione di un articolo (con foto d’epoca e altro) nella speranza che qualche sopravvissuto (e ce ne sono ancora) o qualche figlio/a, come Lei, la contatti.

    Cari saluti Pancrazio “Ezio Vinciguerra.

  • Fabrizio

    Salve a tutti, mio nonno Mangani Vasco,recentemente deceduto, fu chiamato alla Leva nel 1942, nella Regia Marina Militare. Dopo una breve sosta a Venezia venne subito mandato a Samos e a Lero, dove prestò servizio dall’Agosto 1942 fino al Settembre/Ottobre 1943 (la data di partenza dall’isola non è chiara); mi raccontava sempre che avendo fiutato il pericolo di una reazione armata da parte degli ex alleati tedeschi in seguito all’armistizio dell’8 Settembre, assieme ad altri compagni era riuscito ad impadronirsi di una imbarcazione (non ricordo il tipo di mezzo) e con quella era fuggito, per essere poi quasi subito catturato dalla marina inglese. Gli inglesi lo portarono in un campo di concentramento sul canale di Suez dove rimase fino al Giugno 1944 quando venne rimpatriato e indirizzato al Deposito della C.R.E.M (è giusta la sigla?) di Taranto. Durante il periodo a Samos e Lero strinse amicizia con un certo Aldo, di cui conservo ancora una dedica scritta sul retro di una foto scattata proprio su una delle due isole greche. Purtroppo non ricordo il cognome. Se questa storia l’avete già sentita e foste in possesso di ulteriori informazioni legate a mio nonno, ai compagni che erano con lui, vi prego di contattarmi. Grazie mille in anticipo.
    Fabrizio

  • Maria Rosaria Cau

    sono la figlia di un sottufficiale di Marina Militare che si trovava a Loro, penso dal 1940…venne raggiunto da mia madre e nel 1941 nacque il mio secondo fratello Luciano ..mio padre si chiamava Salvatore Car sardo di Sorso Classe 1908…vorrei cortesemente sapere dove trovare informazioni esaurienti sulla prigionia di mio padre in Serbia, non avendo accettato di stare con i nazi7fascisti…se poteste indicarmi dei libri da leggere vi sarei infinitamente grata. Mio fratello maggiore mi ha parlato di un piccolo libro dal titolo probabile di PICCOLI EROI dove si racconta di mio babbo che con la sua cagnetta in braccio si avvia verso la nave della prigionia seguito da un gruppo di marinai…non so essere più esaustiva. Vi ringrazio per la memoria della nostra storia che non può e non deve essere dimenticata.

  • ezio

    Gentile signora,
    in merito alle notizie che ha chiesto ci servirebbe sapere:
    se suo padre rientro vivo dalla prigionia in Serbia;
    se conosce il nome del campo di prigionia (Beska? vicino a Belgrado);
    se era imbarcato su qualche nave;
    località e data di nascita di suo padre;
    ogni altra notizia a sua conoscenza che può essere utile.
    Esiste un piccolo libro per ragazzi del 1932 dal titolo “Piccoli eroi”. Visto l’anno di pubblicazione non dovrebbe essere il documento che lei cita a meno di altri libri con lo stesso titolo o di edizione successiva a quello citato. Chieda maggiori notizie a suo fratello sul libro.
    Per quanto riguarda la base dove lavorava suo padre dovrebbe essere l’isola di Lero, e non Loro, nel Dodecanneso (ora Grecia).
    Per quanto riguarda i libri da leggere una volta avute le risposte posso sicuramente consigliarle le letture più idonee.
    Se qualcosa non è chiaro o mi vuole parlare ci contatti nuovamente

  • Rossana

    Mio padre fu deportato dopo la battaglia di Lero in Bielorussia come IMI, ossia militare italiani internato in campo di concentramento tedesco. Quindi, quando il campo di concentramento fu preso dai sovietici, rimase prigioniero dei russi
    Per un altro anno ancora
    Raccontava di un compagno di Barletta
    Se qualcuno sa dirmi qualcosa …

  • paolo

    Sig.ra Rossana, anche mio padre fu deportato in Bielorussia e fece ritorno a casa l’8 dicembre del 1945.

  • Paolo

    Salvo, mi chiamo Paolo e scrivo da Catania. Vorrei maggiori informazioni su mio nonno, oramai deceduto, il quale come marinaio si trovò a dovere servire la patria nella campagna greca.
    Precisamente fu fatto prigioniero dapprima dai tedeschi nell’isola di Lero e, successivamente, dagli Americani nell’isola di Stampalia. Questo è quanto dedotto da un riconoscimento al valore rilasciatogli dopo la guerra.
    Sarei felice se qualcuno potesse aiutarmi in tal senso, magari nel reperire maggiori informazioni sulla sua vita militare. Soldato Carmelo Amenta
    Grazie

  • ezio

    Buonasera signor Paolo Coppolino,
    per quanto attiene le notizie relative al Soldato Carmelo Amenta (non deceduto in guerra) i conti non tornano poiché se scrive che è stato fatto prigioniero dai tedeschi a Lero allora siamo nel novembre del 1943, peraltro, gli americani non mi risulta che siano stati nelle isole dell’Egeo e l’isola di Stampalia fu occupata dai tedeschi il 22 ottobre 1943 e la tennero fino alla fine della guerra, nel maggio 1945. Passò poi sotto occupazione britannica. Nel marzo del 1947, per effetto del Trattato di Parigi, entrò a far parte della Grecia. L’unica spiegazione che per ora mi viene in mente e che dopo Lero sia passato nella RSI collaborando con i tedeschi e quindi successivamente fatto prigioniero degli americani in altro luogo ma non a Stampalia. L’unica cosa che può fare, per chiarire la situazione, in mancanza di ulteriori notizie o documentazione, è quella di chiedere ulteriori notizie ai seguenti Enti:
    • al Centro Documentale (ex Distretto Militare) e/o Archivio di Stato della Provincia o di ultima residenza del Caduto per richiedere copia del “Foglio matricolare”;
    • al Comune di nascita del Caduto per eventuale “documentazione anagrafica” (atto di nascita, atto di morte, ecc);
    • al Ministero Difesa, Direzione Generale per il Personale Militare – III Rep.- Serv. Ricompense e Onorificenze viale dell’Esercito, 186 – 00143 ROMA per sapere se al Caduto sono state concesse onorificenze/decorazioni. E-mail: persomil@persomil.difesa.it;
    • all’Ufficio Storico della Marina Militare per conoscere le vicende storiche dell’Incrociatore Trieste: (modalità sul sito internet della Marina Militare o contattando al Telefono/Fax: 06-3680-7220 oppure all’indirizzo e-mail: ufficiostorico@marina.difesa.it).
    cari saluti
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

  • Werther Cacciatori

    Salve sono anch’io un nipote di un reduce della battaglia di Leros. Mio nonno era il Cap. Cacciatori Werther comandante della batteria 127 sul monte Meraviglia, dove si trovava pure il comando inglese, medaglia d’oro vivente al Valor militare , so di per certo , come descritto sull encomio, che finite le munizioni spararono con i pezzi ad alzo zero e poi con le armi leggere . Un suo marinaio Pietro Cavezzale gli salvo la vita frapponendosi tra lui e un ufficiale tedescoso, grazie a questo gesto perse la vita e fu insignito pure lui di medaglia d oro.
    Durante il seguito dellla Battaglia mio nonno fu ferito gravemente , mi hanno sempre raccontato che grazie ad un ufficiale di sua Maestà fu vestito da militare inglese, per non essere passato alle armi dai tedeschi, visto che fucilavano gli ufficiali italiani sul posto.
    Volevo avere una conferma relativamente alll ultima parte di questa storia in quanto so che ferito fu imbarcato su una nave ospedale tedesca diretta nel nord Italia con prigionieri per poi essere internati nei campi di concentramento, ma fu requisita da sommergibili inglesi e dirottata nel sud Italia.
    Dopo tutte queste vicissitudini mio nonno torno in Italia ed ebbe un altro figlio …. cioè mio padre…… senza tutti quegli eroi molti di noi non ci sarebbero.
    Da poco sono stato a Lero é un isola fantastica e ci sono tante persone molto impegnate a ricordare la memoria di quelle persone.

    Sent from Virgilio Mobile

  • Alberto De rizzo

    Salve , cerco notizie su mio zio Francesco De Rizzo caduto il primo ottobre 1943 dopo attacco aereo tedesco ai danni della nave Euro presso isola di Lero.
    Da una lettera che ho trovato so che era molto amico di un sergente furiere Giovanni Ralla sopravissuto ma poi deportato in germania ; mi piacerebbe trovare notizie anche su di lui vista l ‘ amicizia che definiva “fraterna”.
    Grazie a tutti.
    Alberto De Rizzo

  • Guido Carta

    Mio padre , classe 1922 ha prestato servizio a Lero , Batteria Lago 4 cannoni da 120/45 – Dopo la resa venne deportato , salvandosi anche dalla traversata in mare e ripassando , questa volta da prigioniero,al Pireo . Quanti sono morti affogati in queste deportazioni ??
    Ricordo , fin da piccolo , fine anni 50 , che quando era allegro cantava una canzone , parlava di Lero , e che spesso si intristiva,e poi raccontava di quegli anni di umiliazioni di fame, di compagni di baracca morti di stenti nella notte.
    Scrivo i versi che mi ricordo , sperando che ci sia qualcuno che la ricordi completa.
    “Nell’isola di Lero c’è vento e … è fatta per caproni e non per Marinai …
    Ho Lero tu isola disgraziata non fa per far il soldato ma per sciupare la gioventù … quando sarò dieci miglia lontano… ”
    La musica è la stessa della canzone mussoliniana -Italia va con la maggior grandezza – ma ovviamente con altro testo .
    Vi ringrazio per l’attenzione.

  • Loredana Chinatti

    Anche mio padre Arturo Tomasi di Trento anno 1912 nel 41 fu mandato sul fronte Greco Albania ciao di seguito fu trasferito all’isola di Rodi poi a Lero con il contingente 10 Regina. Mia papà era autiere del 50 autotrasporto Manovia Rodi. Fu fatto prigioniero dai tedeschi a Lero al campo di raccolta n°5 a Lero il 12 di settembre a Lero. Se qualcuno ha informazioni ho foto o altre testimonianze su mio padre che riguardano il periodo da militare a Lero chiedo di scrivere a questo indirizzo.
    loredanachinatti@libero.it

  • Angelo Michele Lombardi

    Buonasera,
    ringrazio il signor Vinciguerra per questo sito ricco di testimonianze storiche.
    Anch’io, come molti di cui ho letto le mail, sono alla ricerca di notizie relative al periodo di permanenza
    sull’isola di Lero di mio padre, Giuseppe Lombardi. ( sergente, 10 Regg. Divisione Regina, 2a compagnia mortai). Anche lui venne catturato dai tedeschi il 16 novembre e fu deportato in Bielorussia e molti altri campi di lavoro.
    Rientrò in Italia nell’ottobre del 1945. Purtroppo, quale appuntato di P.S. venne poi ucciso durante uno scontro a fuoco con appartenenti a Lotta armata per il comunismo, nell’ ottobre del 1975.
    Avrei piacere di conoscere alcuni aspetti della sua vita da militare di cui spesso mi raccontava senza nascondere
    la nostalgia per la bellezza della Grecia e neppure la sofferenza per il tremendo periodo passato nei lager nazisti.
    Grazie a tutti per le risposte,
    Angelo Michele Lombardi
    angelolombardi1957@gmail.com

  • Carlo Boromeo

    Sono figlio del marinaio Domenico Boromeo sicuramente a Lero nel 42/43 imbarcato sul sommergibile Ametista al comando di Virgilio Spigai . So che il somm. Ametista alla data dell8 settembre era a Trieste da dove si mosse per Ancona dove sostò il 10 e da dove riparti il 12 per autoaffondarsi nel pomeriggio al largo di Numana in questo frangente perirono tre marittimi gli altri furono salvati da alcuni pescatori. Sto preparando un libro inerente alcune vicissitudini a seguito di questa data storica, sono immensamente grato a tutti per ogni pur piccola notizia io possa avere.Un abbraccio Carlo.

  • Carlo Boromeo

    Nel mio precedente commento ho erroneamente in dicato Trieste anziché Fiume . Di nuovo grazie Carlo.

  • FRANCO DEVOTI

    Il mio babbo Vittorio Devoti si trovava a Lero nel periodo della cruenta battaglia avvenuta dopo l’ 8 settembre del 1943. dislocato al C.R.T (Centro radio telegrafisti). Il babbo è morto il 15 aprile del ’76. Era Sottufficiale della Marina; Capo R.T. di !° Classe matricola 28333-Sp.
    Non ha mai amato molto parlare dei brutti momenti passati nelle varie azioni di guerra. So che era imbarcato nel sommergibile TOPAZIO. Nel ’42 nacque mio fratello Roberto, il sommergibile era in riparazione e lui ebbe il permesso di raggiungere la famiglia e per abbracciare mio fratello appena nato (lo avrebbe rivisto dopo tre anni, passati in prigionia). Proprio durante la sua permanenza a casa, babbo fu raggiunto dalla bruttissima notizia che tutto l’equipaggio, tutti i suoi compagni erano periti nel sommergibile attaccato dal nemico.
    Babbo parlava del disorientamento dopo l’8 settembre: .
    Durante il periodo passato nel campo di concentramento ricordava alcuni suoi amici : ATTARDO, PASQUINI, PILASTRO, BELLUNATO, ALEVI. Che fine avranno fatto ? Diceva.

  • Bellunato Mauro

    Buongiorno Devoti: Sono Bellunato….. mio papà ha fatto quasi tutta la guerra a Leros e penso sia solo lui che citi nel tuo commento. Hai foto?

  • Mauro Mangani

    Buongiorno, questo commento va ad integrare quello di mio figlio Fabrizio del 28 novembre del 2016 con ulteriori precisazioni.
    La permanenza di mio padre Vasco a Lero è stata dal 12 agosto del 42 fino al 15 novembre, poi prigioniero degli Inglesi fino al 5 giugno del 44.
    In una foto del 7.1.43 ci sono, oltre a Vasco, altri 6 compagni in divisa e sul retro si leggono i loro cognomi quali Gemme, Frao, Morigi, Canoletta, Esposito, Gaggero (se scritti esattamente).
    Ringrazio anticipatamente chiuque possa integrare queste informazioni

  • Ezio Vinciguerra

    Buonasera signor Mauro Mangani, grazie del commento e della precisazione che abbiamo provveduto a
    pubblicare in calce all’articolo nell’augurio che torni utile alla ricerca storica e dei familiari.
    Un abbraccio grande come il mare della Misericordia.
    Ezio Vinciguerra

  • Mauro Mangani

    Grazie per la pubblicazione sig. Vinciguerra (preciso che il 15 novembre è del 1943, anno che non avevo inserito sul commento)
    Saluti

  • Maria

    Mia zia mi ha permesso di leggere una lettera scritta da suo padre, Angelo Crocenzi di Luco dei Marsi, classe 1920, nella quale racconta di essere stato fatto prigioniero a Leros nel novembre del 1943. Da ciò che leggo sembra poi stato trasferito in un campo di lavoro in Serbia (al tempo governata dai Nazisti) nei pressi della città di Raska. Ha lavorato, insieme ad altri prigionieri, per l’Organizzazione Todt che per molto tempo ha realizzato infrastrutture utili al Terzo Reich, in Italia, in Germania o dove servisse.

    Qualcuno ha raccolto testimonianze simili?

  • Franco Devoti

    Buongiorno Bellunato, sono Devoti,
    ho riaperto il sito di Lero dopo molto tempo e ho trovato la tua mail. Credo proprio che i nostri babbi siano stati amici e abbiano condiviso quei brutti momenti dopo l’8 settembre de ’43. Purtroppo non ho foto di quel periodo, ho solo un piccolo diario scritto dal babbo e nel quale ho trovato i cognomi degli amici tra cui Bellunato. Ho altre foto di altri momenti, quando, per esempio, era a Bengasi o imbarcato.
    Dal diario, tra l’altro, ho anche letto di un tentativo di fuga fatto con i suoi amici. Tentativo andato a vuoto perché chi doveva prelevarli per lasciare l’isola non si presentarono. Io sono il secondo di tre figli, ho 73 anni; mio fratello maggiore di cui ho detto precedentemente, è del ’42, mia sorella del ’50. Nata mentre il babbo, finita la guerra era imbarcato nel Flora.
    Il tuo babbo è poi tornato a casa ? Perché il mio babbo Vittorio, nel diario parla di un tentativo di fuga di alcuni amici e non aveva avuto notizie rassicuranti sulla riuscita.
    Saluto Franco Devoti.

  • Mauro Bellunato

    Carissimo Devoti…… ti leggo con piacere. Si pensò proprio che i nostri padri siano stati amici. Papà è mancato nel 1985 quando io avevo 25 anni…. troppo giovane per appassionarmi alla sua vita avventurosa.
    Ti lascio la mail senza paura così mi puoi contattare se ti va: mauro.bellunato@gmail.com

  • Mauro Bellunato

    Carissimo Devoti……. ti leggo con piacere. Si, penso proprio che i nostri genitori siano stati amici. Papà è mancato nel 1985 quando avevo 25 anni: troppo giovane per appassionarmi alla sua vita avventurosa. Senza paura ti lascio la mia mail nel caso volessi contattarmi. Un caro Saluto. Mauro Bellunato (Mauro.bellunatoagmail.com)

  • Susanna Bini

    Buongiorno, anch’io sono figlia di uno degli Eroi di Lero, si li definisco così xché so cosa hanno sofferto dai racconti di mio padre, che purtroppo non c’è più. Mi piacerebbe entrare in contatto con voi x avere notizie dell’epoca, mio padre raccontava molte cose ma nelli stesso tempo non voleva ricordare tante atrocità. Spero che questa mia mail sua l’inizio di un percorso che riprende a camminare sulle orme dei nostri cari

  • Anna Gloria Devoti

    Carissimi tutti, entrare in contatto con chi anche se indirettamente ha avuto legami affettivi con gli eroi di Lero, mi dà la sensazione di voler aggiungere un membro alla mia famiglia. Provo l’entusiasmo di una Famiglia unita, come del resto si sentivano loro fra compagni, animati dalla solidarietà e affinità di intenti. Io nel 1943 non ero nata, ma ricordo questo periodo nei pensieri del babbo, nei commenti scritti in un diario che ci ha lasciato. I nostri cari devono aver sofferto veramente tanto e noi oltre al bene dobbiamo provare verso di essi stima e orgoglio per essere i loro eredi. Mio fratello Franco è in contatto con Bellunato e anch’io ho voluto lasciare un accenno di solidarietà e amicizia ai figli, nipoti e pronipoti dei nostri cari. Sono convinta che al babbo farà piacere tutto questo ed io stessa vi ringrazio per aver rianimato il ricordo in me stessa. Noi abitiamo in Toscana,esattamente a Castiglion Fiorentino provincia di Arezzo, chissà se un giorno sarà possibile poter fare un raduno fra gli eredi degli eroi? Vi saluto a tutti con affetto e simpatia. Anna Gloria

  • Mauro Bellunato

    Carissima Prof.ssa Devoti: ho pubblicato il mio indirizzo mail…. vorrei tanto vedere la pagina del diario del Vostro caro papà dove viene fatta menzione del mio papà! Grazie. Un abbraccio veramente fraterno…. a lei e fratelli.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *