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Salvatore Bartucci …marinaio per sempre

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Quando ricevetti quella mail, ebbi un attimo di smarrimento. Mi domandai che è costui che a 95 anni mi chiede di organizzare il 2° Raduno degli equipaggi di nave Duilio? (*)
Come ci hanno insegnato alla Stato Maggiore della Marina, ma più in generale a tutti i marinai, cominciai a contare fino a dieci prima di mettere in moto il mio grande cocomero.
Ultimata la conta, rispondo alla mail rivolgendo un quesito netto e chiaro:
– “Ma Lei, egregio Signor Salvatore Bartucci, di quale “nave Duilio sta parlando?”.
In risposta il Signor Bartucci mi risponde:
–  “…quella del 1943 dove io ero imbarcato durante la guerra. Io anche se ho una certa età mi sento giovane, come Lei, e per questo intendo partecipare al 2° Raduno di nave Duilio. Dove ci incontriamo?” …segue indirizzo  e recapito telefonico.
Mi precipito al telefono e non faccio in tempo a dire:
– “famiglia Bartucci?” che un’onda mi travolge, uno tsunami di ricordi, di storia, di amore per quella divisa che abbiamo indossato per così tanto tempo.
Bartucci è un mare in tempesta …una tempesta perfetta!
Cosa mi è rimasto di quella telefonata?
Due cose per me fondamentali ed essenziali: la prima, avvisare il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Ammiraglio Pagnottella, per metterlo a conoscenza che il marinaio Salvatore Bartucci, di anni 95, nato a San Vincenzo La Costa (CS) desidererebbe partecipare alla consegna della Bandiera di Combattimento alla nuova unità della Marina Militare Caio Duilio a Gaeta il prossimo 22 settembre; la seconda, forse quella a cui oggi riesco a dare finalmente una risposta:
– “Cos’è che unisce generazioni di marinai ad incontrarsi dopo tanto tempo, a celebrare navi e ricorrenze, a ricordare amici che non ci sono più?”
E’ lo spirito di corpo che amo sintetizzare in un motto a noi tanto caro:
Una volta marinai, marinai per sempre!”

Curriculum vitae Salvatore Bartucci
– ufficiale secondo capo per merito di guerra

Nato a San Vincenzo La Costa (Provincia Cosenza) il 16 gennaio 1916, si arruola in marina nel mese di agosto del 1935 con regolare concorso, le cui prove si svolgono a Messina.
Vincitore del concorso, frequenta per un anno la scuola CEM di Pola, da dove si sposta a La Spezia per essere imbarcato come volontario sottocapo con le mansioni di cannoniere P.S. sulla nave Malocello, incaricata di svolgere una missione di collegamento La Spezia – Malaga (Spagna).
Al termine di tale missione, sempre a La Spezia, viene imbarcato sulla nave Tarigo e rimane a disposizione dell’Accademia navale di Livorno per un periodo di quattro anni in cui prende parte in varie navigazioni di servizio toccando i porti di Montecarlo, Tangeri, Genta, Manila, Lisbona, Algeri, Biserta, Tunisi.
All’inizio della seconda guerra mondiale si trova fermo a Livorno sempre imbarcato sulla Tarigo partecipando a varie operazioni di scorta convogli e bombardamenti nell’area del Mediterraneo con navigazioni verso i porti di Tobruk, Bengasi, Rodi, L’Ero, Atene, ecc. La  Tarigo viene coinvolta nel bombardamento di Corfù e nella battaglia della Sirte. Quindi, durante la guerra d’Albania svolge la spola  tra il porto di Brindisi e quelli di Valona, Durazzo.
Nel 1941 la “Tarigo” viene trasferita ai cantieri di Fiume per essere sottoposta a lavori di ristrutturazione e l’equipaggio viene trasferito sulla nave Daverazzano, dove da sottocapo raggiunge la posizione di secondo capo per meriti di guerra.
Nel mese di agosto del 1942 lascia la Daverazzano, in licenza matrimoniale, per sposare l’8 settembre 1942, nel proprio paese nativo, San Vincenzo La Costa, la giovane Clorinda Cribari.
Ma proprio in quei giorni la Daverazzano viene affondata nel canale di Sicilia e tramite telegramma viene avvisato ed invitato a rientrare a Maridepo Taranto, da dove si sposta prima a Venezia e poi a Pola (Siago) per la ricostituzione del battaglione San Marco.
Nel frattempo ha modo di ritornare, per una breve licenza, nel mese di luglio 1943 nel proprio paese di origine e raggiungere la moglie che l’8 giugno 1943 aveva partorito il loro primogenito Francesco (Franco).
Rientrato in servizio e con lo sbarco degli anglo-americani in Sicilia, il battaglione viene dirottato alla base navale di Lione (Francia), dove permane fino all’8 settembre 1943, giorno in cui l’intero battaglione viene invitato dalle autorità militari tedesche a fare una scelta entro 15 giorni: mettersi a disposizione come combattenti o lavoratori.
La prima e la seconda compagnia, tra cui lo scrivente, scelsero la qualifica di lavoratori e, quindi, vennero collocati su treno per essere portati in Germania.
Durante il viaggio in treno insieme a tre compagni ebbe modo, durante le ore notturne, di forzare il portellone del vagone merci e buttarsi dal treno dandosi alla fuga nella zona di Belfort (Francia), dove rimase per tre mesi alla macchia. In quel periodo, accolto in una casa di un contadino italo – francese fu colpito da un attacco di appendicite acuta ed accompagnato segretamente all’ospedale di Digione, dove grazie all’intervento di un cappellano viene ricoverato, per sfuggire ai controlli della gestapo, nei sotterranei per otto giorni, ricevendo adeguate cure con il raffreddamento dell’appendicite grazie all’utilizzo del ghiaccio.
Dimesso e ritornato alla macchia raggiunge il confine franco – svizzero e riesce a superare la linea di confine, costituita da filo spinato, buttandosi in territorio elvetico. Qui si presenta alla guardia municipale del primo paese incontrato (Ille?), ma viene messo in prigione in attesa di un regolare atto di consenso da parte delle autorità governative di Berna.
La risposta fu quella di essere portato nel campo di concentramento degli italiani (ex militari) di  Vorb Lisse e da lì in quello di Mungbrechisen (Berna), ove rimase fino al mese di agosto del 1945.
Rientrato in Italia nel 1945 si reca al Malidepo di Napoli, ubicato a Pizzo Falcone, da dove ritorna per un breve permesso di convalescenza nella propria famiglia sempre residente a San Vincenzo La Costa.
Rientrato a Pizzo Falcone al termine della licenza viene mandato al Ministero della Marina a Roma e dopo un anno di permanenza, a partire dal 1° gennaio 1947, viene imbarcato sulla corazzata DVILIO sempre con la qualifica di ufficiale secondo capo cannoniere PS.
Nel frattempo il 1° settembre 1946 la sua famiglia si arricchisce con la nascita del secondo figlio Renato.
Nel 1948, dopo un intero anno di servizio sulla DVILIO in virtù della legge 500,  in qualità di sotto ufficiale effettivo si mette in quiescenza con circa 30 anni di servizio per aver operato in zona di guerra con gli abbuoni  che la stessa legge consentiva.
Rientrato nella vita civile si dedica nel proprio paese ad attività commerciali nel genere alimentare e militando nel partito della Democrazia Cristiana assume, dopo una esperienza di consigliere, la carica di Sindaco tra il 1955 e il 1960.
Intanto la composizione della famiglia cresce fino ad arrivare a sette figli: Francesco (detto Franco), Renato, Giovanna, Sergio, Rosa, Walter, Manuela.
Nel 1958 riceve dal Ministero la comunicazione di una promozione a Capo di prima classe in riserva. Anche se impegnato nella vita civile in attività di lavoro in ambito del commercio agro – alimentare, con una specifica passione verso l’agricoltura ed una dedizione nell’impegno politico militando nel partito della Democrazia Cristiana non ha MAI dimenticato i suoi anni vissuti nella Marina militare facendone una icona quale scuola di vita inculcandola nei propri figli e nipoti.

(*)https://www.lavocedelmarinaio.com/2010/12/1%C2%B0-raduno-equipaggi-di-nave-duilio/

 

56 commenti

  • Giovanni Banincasa

    I romani sono sempre avvantaggiati. Ammesso che sappiano unire Nord e Sud! Se vogliamo rinnovare lo spirito di corpo, credo che l’evento vada organizzato in giro per tutta Italia cogliendo l’occasione di visitare luoghi diversi anche per arricchire la propria cultura di una conoscenza più profonda del nostro Patrio Suol.

  • Roberto Laganaro

    Cari amici la nostra amata Nave Duilio ha fatto base nei suoi lunghi anni di attività principalmente a Taranto ,solo negli ultimissimi anni di attività è stata trasferita a La Spezia …..

  • Marco Carnevali

    Taranto – Spezia – Roma non ha importanza basta che si faccia al più presto tanto sono sicuro che gli equipaggi di Nave Duilio arriveranno comunque da tutte le parti d’Italia

  • Maurizio Redi

    ‎..d’accordo con Roberto…anche se io sono di Catania..penso che la sede naturale sia Taranto..è in quella città che siamo passati tutti..e ovviamente ci farà piacere rivederla..poi anche logisticamente penso sia il luogo più adatto per accoglierci..

  • Marco Carnevali

    d’accordo con Maurizio, siamo stati quasi tutti a Taranto con il Duilio, è giusto rivederci tutti proprio a Taranto

  • LUIGI AGNETO

    TRA IL DUILIO E LA CITTA’ DI TARANTO C’E’ SEMPRE STATO UN CONNUBIO PERFETTO.E’ GIUSTO CHE PROPRIO TARANTO DEBBA ESSERE IL LUOGO DOVE FESTEGGIARE IL2° RADUNO DI TANTE GENERAZIONI DI MARINAI. IO CREDO CHE SOLO FACEBOOK PUO’ ESSERE COSI’ AGGRECANTE.VEDIAMO SE SI PUO’ORGANIZZARE.

  • Giovanni Benincasa

    Credo che quelli che frequentano questa pagina, siano stati imbarcati nel periodo post ristrutturazione e tranne Renato Zuccarino non conosco altri di voi. Comunque cercherò di esserci, ma se sarà tenuto a Taranto la mia presenza sarà più certa, proprio per i motivi di legame cui fa cenno il sig. Agneto..

  • LUIGI AGNETO

    CARO GIOVANNI, IO SPERO DI INTERPETRARE IL PENSIERO DI TUTTI SUL FATTO CHE IN QUESTO SPAZIO NON ESISTONO GRADI MILITARI O LIMITI DI ETA’.QUINDI IL TU E’ DI OBBLIGO IN QUANTO ABBIAMO VISSUTO TUTTI UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE A TAL PUNTO CHE OGGI DOPO TANTI ANNI PASSATI ANCORA LA RACCONTIAMO.CREDO CHE SIA UNA COSA BELLISSIMA.

  • Giovanni Benincasa

    D’accordissimo! Scusami! Ma come sai quando un tipo di educazione è radicata diventa difficile da estirpare. Mi adeguerò! Saluti!

  • Caio Duilio

    Caio Duilio
    è normale che qualcuno dissenterà , comunque, pià che un incontro sarà un tributo allo straordinario patrimonio di storia a quello che la Nave ha rappresentato nel lungo periodo della sua attività. quindi bisognerà tenere conto non solo dei veterani che hanno fatto parte degli equipaggi ma anche delle altre realtà che saranno per forza di cose coinvolte, Accademia, Stato Maggiore etc…., se invece deve essere fatto un incontro che esula da quello ufficiale, per esempio alla trattoria del navigatore o stella maris va bene qualsiasi data e loalità, un salutone a tutti voi….

  • Giovanni Benincasa

    Io direi di fare la prima a carattere ufficiale, che tra l’altro potrebbe portare anche più adesioni e quindi dare la possibilità a tutti coloro che hanno calpestato i suoi ponti di fare un primo atto di fraternizzazione e successivamente farle in modo informale in giro per il patrio suol. Saluti!

  • ezio vinciguerra

    Carissimi mi pregio volervi comunicare con l’articolo che per la consegna della Bandiera di Combattimento a Nave Duilio a Gaeta il 22 p.v. ci sarà il reduce Salvatore Bartucci (imbarcato nel 1943) che, nonostante l’età e distanza (vive in provincia di Cosenza), mi ha comunicato che non esiterebbe un istante a partecipare anche al 2° Raduno.
    Per quanto mi posso permettere di consigliare Taranto – La Spezia – Roma – Brindisi – Livorno o comunque una città dove si possa contattare i circoli M.M. (da contattare per tempo). Spero che mi concederete l’onore di pubblicare sul blog l’evento.
    Vi abbraccio e stringo fortissimamente al mio cuore e con un pizzico di orgoglio e tanta nostalgia confermo: una volta marinai, marinai per sempre.
    06 settembre alle ore

  • Giovanni Benincasa

    La presenza del reduce Salvatore Bartucci sarebbe un motivo in più per dare all’evento un carattere di ufficialità e visto la costituzione di questo e altri blog simili frequentati esclusivamente da noi marinai credo che sia assolutissimamente da confermare: una volta marinai, marinai per sempre.

  • Francesco Rende

    Gentile 1° Mrs. Lgt. (in riserva) Pancrazio “Ezio” Vinciguerra, la ringrazio vivamente per ha fatto per il caro Nonno Salvatore Bartucci.

    Cordiali saluti,

    Francesco.

  • Francesco Montanariello

    L’ho letto ieri. Sai, il mare ha la salsedine, il suo salso è difficile scomparire dalla nostra pelle, dal nostro sangue. Io ho avuto un zio di mio padre, del 1895 e morto nel 1996, a oltre 100 anni, era il più vecchio Marinaio, ha partecipato a tutte le guerre, a lui gli mancava la sua nave, ogni volta che si parlava con lui, nella sua bocca aveva sempre un nome: “Poerio”, la sua nave che l’ha portato per i mari a difendere la sua Patria. Lui era autofficiente fino all’ultimo, si cucinava da solo e tutto, si faceva il bucato come ai vecchi tempi con la cenere, al mattino sia in estate che in inverno si alzava alle 04,00, anche sotto la neve, usciva nel cortile a farsi la doccia fredda, andava a caccia, a pesca ogni giorno, guidava un motorino Dingo 50 cc. della Guzzi, insomma era uno spettacolo di uomo. Una volta lo portai a Bordo da me sull’Impavido con un’uscita in mare con le famiglie, sai che mi disse? Franco, è una bella Nave, ma non è bella come il mio Poerio. Tutte le sere a 100 anni, usciva e andava alla sezione ANMI a farsi la partitina di carte, poi se ne andava, si preparava, mangiava e si metteva dietro la tv. Mi ricordo una volta, davanti alla sede ANMI, erano seduti fuori, un tizio, uscì il pacchetto di sigarette, e per educazione, gli disse: Zì Viciè, fumat na sigarett? Lui rispose: No, grazie figg mi, so 80 anni ca non fum. Tutti lo chiamavano zio Vincenzo, quindi tradotto, zio Vincenzo, fumati una sigaretta? Rispose: No, grazie figlio mio, sono 80 anni che non fumo. Lui i suoi 100, non li mostrava, e quando sentivano dire che sono 80 anni che non fumava, la gente rimaneva sbalordita. Le sue storie di lavarsi con l’aqua fredda a qull’ora del mattino, era frutto dell’abitudine che aveva preso in Russia durante la guerra. In coperta c’era un tino per lavarsi tutti, e lui per lavarsi il primo e con acqua pulita, alle 04,00 correva nudo in coperta a lavarsi con l’acqua ormai ghiaccio in inverno, che lui rompeva e se lo passava sul corpo, invece in estate era diverso, perchè non ghiacciava, ma era sempre acqua fredda. Ciao Ezio.-
    Francesco Montanariello

  • Antonio Rinaldi

    bello mi piace anch’io cerco qualche vecchio amico anch’io un vecchio marinaio del duilio 1981/1982

  • Antonio Rinaldi

    ai ragione ma ti devo dire una cosa sono sei anni che sono in pensione ma noi sottufficiali non ci ricorda nessuno e nessuno ti conosce più dopo quello che abbiamo dato alla patria.mi sono recato alla spiaggia interforze di bari zona torre a mare chiedendo al personale come potevo fare l’abbonamento per l’ingresso da precisare che o gestito la spiaggia ufficiali/sottufficiali di brindisi e sapevo il regolamento mi sono sentito dire che per noi pensionati non era possibile poter fare l’abbonamento per la stagione ecco quello che ci riserva a noi sottufficiali .

  • Francesco Rende

    Gentile Pancrazio, a nome di tutta la mia famiglia e, soprattutto, da parte di mio Nonno “Salvatore Bartucci” le porto i più sinceri ringraziamenti. L’evento tenutosi a Gaeta ha dato modo (grazie a lei) di ricordare a mio Nonno gli eventi trascorsi nella marina militare, al servizio della Patria e della sua diffesa, a ridosso dei momenti più difficili del II° conflitto mondiale. Se vi sarà un II° raduno, dedicato alle navi Caio Duilio, Il Cav. Bartucci non mancherà con la sua presenza.

    Cordiali saluti,

    Francesco (nipote)

  • ezio

    Carissimo Francesco,
    mi dispiace non essere stato presente alla cerimonia e quindi non aver potuto
    abbracciare tutti voi. Stiamo cercando di organizzare il 2° raduno degli equipaggi e
    non appena avrò notizie sicure di luogo sarà mio dovere comunicarvelo in tempo utile.
    Colgo l’occasione per abbracciarvi tutti e stringervi forte forte al cuore.
    Ezio

  • Antonio Corsi

    Ezio Pancrazio Vinciguerra
    eccoti servito anche se non so se potrai leggerla ma FB minimizza sempre

  • Filippo Bassanelli

    Filippo Bassanelli E bravo il nostro Caro Presidente del gruppo di Sora complimenti.

  • Filippo Bassanelli

    Lo sai che anche Ezio è un grande soltanto non si riesce mai ad incontrarlo è come la primula rossa.

  • Antonio Corsi

    se avesse saputo delle votazioni sarebbe venuto a farci compagnia come fece un’altra volta con me e Carlo Di Nitto

  • Filippo Bassanelli

    Hai saputo il tuo collega di autombulanze ha avuto una marea di voti era tutto scritto.

  • ezio vinciguerra

    Ciao a tutti, nessuno escluso.
    Un grazie particolare ad Antonio. Non ci crederete non ho ricevuto ne il giornale (forse a causa del freddo) ne da ANMIPRES notizia che avevano pubblicato quell’articolo che mandai in occasione del raduno di Gaeta.
    Grazie…continuo ad affermare “marinai di una volta, marinai per sempre” e, se vi dico che vi voglio bene, mi credete?

  • Antonio Corsi

    No filì ancora non so nessun risultato anche perchè lui faceva parte del Lazio Nord .

  • Antonio Corsi

    Ezio….una curiosità………….. ma quel giovane marinaio novantenne lo hanno invitato?

  • Filippo Bassanelli

    Oggi me lo hanno detto propaganda porta a porta poi mi è stato detto dall’autore se sapevo che concorrevi tu di avrei dato una mano tutto falso.

  • Antonio Corsi

    Meglio Filì anche se mi dispiace ma da noi diciamo “chi non mi accetta non mi merita”

  • ezio vinciguerra

    Dopo varie vicissitudini del cerimoniale di SMM la cosa più bizzarra che mi hanno raccontato è che il Bartucci, se non era per alcuni amici marinai anziani presenti al raduno che hanno compreso subito, non l’avevano fatto salire a bordo. Per fortuna tutto è finito bene… ma grazie penso al gruppo di Gaeta

  • Antonio Corsi

    almeno questo era d’obbligo ma più passa il tempo più mi accorgo che la mia vecchia marina non esiste più e la cosa mi fa un gran male

  • Filippo Bassanelli

    Noi un po avanti con l’età ci dobbiamo abituare a queste cose e far finta di niente.

  • Filippo Bassanelli

    Che ci fai Pietrù ti fai il sangue marcio poi devi desistere è come combattere con i mulini a vento,perciò volemise bene e andiamo avanti.

  • Bruno V. Bardelli

    Bellissimo! così non si unisce non solo diverse generazioni di marinai ma anche di navi…..

  • Bruno V. Bardelli

    Per farlo salire doveva essere accompagnato dai genitori! Ho capito c’era di guardia Capitan Schettino!

  • Emanuele Scardina

    Il 31 gennaio 2014 si è spento Salvatore Bartucci imbarcato sulla corazzata DVILIO varata nel 1913 con la qualifica di ufficiale secondo capo cannoniere PS.

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