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Oceano


Ispirato ad “Oceano Mare” e “Novecento” di Alessandro Baricco.
OCEANO è un monologo dai ritmi drammatici. Il protagonista è un certo Ethan Fisher, pittore portoghese di grande fama, rinomato per la peculiarità di dipingere le sue tele con l’acqua, ottenendo così il risultato di non creare alcuna immagine visibile. Partecipando (e vincendo) ad un concorso di pittura, suscita l’interesse di un critico d’arte che cerca di capire il motivo di questi “quadri bianchi”. La narrazione procede, quindi, a ritroso, nella vita di Fisher, soffermandosi su di un ricordo del pittore, proprio sulle coste del Portogallo, su di una scogliera, Capo De Roca, il punto più ad occidente del continente europeo, che in epoche passate, quando ancora l’America non era stata scoperta, si credeva fosse il luogo in cui finisse il mondo. In quel ricordo, Fisher parla di come il mondo abbia rubato i suoi colori e non si riconoscesse nella realtà. In verità, le cosiddette tele bianche, fanno da cornice al vero fulcro della storia, cioè l’agitazione e lo sconforto del pittore, che non riesce più a provare emozioni, fino a quando non conosce Marie, principessa russa, e nel suo amore ritrova una passione che non aveva mai conosciuto.
Scritto nel 2009, OCEANO: testo attualissimo con il quale Cristian Sanità porta sulla scena i sentimenti, le paure, le debolezze dell’animo umano, analizzate senza pudore né ipocrisie.
Ethan Fisher è questo il nome del protagonista della storia, pittore portoghese, conosciuto per dipingere solo quadri bianchi. Acclamato dal grande pubblico e vincitore di numerosi concorsi di pittura si domanda se le sue opere vengano realmente comprese. Nel suo pensiero s’inseriscono figure esterne, infatti si passa dal fare esagerato, quasi grottesco del Presentatore, al fare fine, cauto e sapiente del Critico d’arte.
Lo spettacolo si sviluppa in situazioni vertiginose che portano l’attore, Giulio Neglia, a vivere una sfera emotiva che si alterna in un nevrotico susseguirsi di umori.
In realtà i dipinti di Fisher saranno solo la cornice dello spettacolo, il vero quadro è proprio lo stesso pittore, che parlerà del suo Oceano, ciò che più lo tormenta, dalle sue sofferenze alle sue passioni più nascoste. Questo rutilante monologo si dipana lungo una trama di avventure sofferte, ma nello stesso tempo esilaranti, grottesche, in cui il rovello interiore del protagonista svela la voce della sua coscienza.
Questo viaggio d’amore, d’irrequietezza, di pensiero, è accompagnato dalle dolci note di un violino e una chitarra.
Il testo sfida l’interprete in un’autentica prova d’attore, con l’intento di passare dal comico al drammatico con una rapidità e maestria da incantare e coinvolgere il pubblico dall’inizio a ben oltre la fine.
Ispirato ad “Oceano Mare” e “Novecento” di Alessandro Baricco.

REGIA – Giulio Neglia
CHITARRA – Marco Piperno
VIOLINO – Carla De Fabrizio
BALLERINA – Elena Schito
MOVIMENTI COREOGRAFICI – Veronica Frisotti & Maria Rosaria di Lecce
LUCI & FONICA – Andrea Litti
SONORIZZAZIONE – Nino Vergari
SCENA – Antonio Rampino
ORGANIZZATORE GENERALE – Giulia Gigante

Per Info e Prevendite
ASSOCIAZIONE CULTURALE SALENZIA & COMPAGNIA TEATRALE SALENZIA
tel: 329 4498619 / 329 9522316
email: salenziacultura@libero.it

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