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Musicisti o meccanici?

di Marcello Finocchiaro
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Ho cominciato a suonare nel 1967. Erano gli anni dei Beatles, Dei Rolling Stones, Uriah Heep, Gentle Giant, Yes, Who, Deep Purple, Cream, Led Zepelin… Erano gli anni del rock, della musica progressive… c’era innovazione.
Io suonavo quasi ogni sera e guadagnavo discretamente. Ma la mentalità del musicista era differente da quella odierna ed era soprattutto legata ad un fattore “ambientale” e culturale.
Un gruppo musicale era come una squadra di calcio, era una società in nome collettivo. I componenti del gruppo erano legati da un patto non scritto e c’era una sana e divertente rivalità tra un gruppo e l’altro, si cresceva insieme musicalmente e umanamente.
E chi faceva musica la faceva a 360 gradi, poiché si doveva essere in condizione di soddisfare pubblico ed esigenze diverse. Si doveva essere capaci di suonare di tutto e con proprietà, dal liscio al rock, occorreva intrattenere, divertire, ma anche lasciare che la gente potesse ballare.
Quindi si suonavano le tarantelle, la musica da night club, la musica leggera e il rock più brutale. Si lavorava parecchio e i compensi erano adeguati al lavoro che si svolgeva.
Poi ci fu la grande ondata delle discoteche e i gruppi musicali cominciarono a percorrere il sentiero del declino. Con le discoteche vennero i DJ che, con attrezzature da pochi soldi, potevano da soli intrattenere il pubblico, ovvero la gente che voleva ballare. La maggior parte di loro metteva sù soltanto dischi e mi faceva ridere (mi fa ridere ancora) che dicessero “stasera vado a suonare… ho una serata”. Andavano a suonare cosa? I giradischi?
Il giradischi oggi è sostituito da un personal computer che contiene migliaia di brani in MP3. Mi sono sempre chiesto se un DJ compili il modulo della SIAE, a fine serata…
Una sera ero fuori a cena e nel posto in cui mi trovavo c’era un tizio con una tastiera e con tre o quattro contenitori di dischetti… Lui inseriva i dischetti e fingeva di suonare. Infatti ogni tanto abbandonava la tastiera per scegliere un altro dischetto e la tastiera continuava a suonare da sola. Però lui cantava… e ad un certo punto, durante l’esecuzione di “My Way”, da uno dei tavoli si alzò un uomo, si diresse verso il “pianista” e gli disse: “Dal momento che la base musicale è quella reale sulla quale canta Frank Sinatra, non sarebbe meglio che lei smettesse di cantare e ci facesse sentire il disco originale con la vera voce di Frank?”. L’uomo era il maestro Pregadio…
Sono musicisti? Hanno idea di cosa sia una scala cromatica o frigia? Conoscono il significato di quinta bemolle? Sanno cos’è un tempo composto? Però sanno tutto di loops e sequenze, sanno scaricare brani dal web e fagocitarli, inserendoli nei loro pc. Sono, e mi piace questa analogia, come meccanici che, inopportunamente e impropriamente, si definiscono piloti…

14 commenti

  • Cesare Alessio

    Ciao Ezio e speriamo veramente nel futuro, che sia come dici tu, sarebbe meraviglioso.
    Ciao ed a presto.

  • ezio vinciguerra

    Ciao Carmello grazie per la segnalazione. L’ho postato a tuo nome direttamente sul gruppo di Gianni. Se aspettavo a Sarretto mi facevu monucu.
    Ti / vi abbraccio e spero di abbracciarvi quanto prima.
    P.s. Mi manca Catania anni ’70 con i suoi musicanti e i pescatori di Ognina.

  • ezio vinciguerra

    Ciao Carmelo ci puoi contare…posso chiederti se eri tu negli anni ’70 che faceva parte di una formazione jazz e poi Sea Musica?

  • Maurizio Papale

    Caro Ezio, non ho avuto tempo e modo per rintracciare la foto che ci ritrae in gruppo, ma spero di farlo al piu’ presto. Purtroppo a fine marzo sono stato vittima di un brutto incidente di salute (emorragia celebrale), ma grazie a Dio ne sto’ venendo fuori miracolosamente e senza gravi postumi. A presto risentirci, un abbraccio.

  • Antonio Calcagno

    Ciao Ezio,
    non so se hai notato i commenti agli stipendi…
    ma quando si deve combattere, ognuno pensa soprattutto ai propri interessi, si fa la battaglia tra poveri mentre i furbi continuano indisturbati. Si parla che i politici la fanno troppo losca e tra noi ci spenniamo (io prendo 900, io 1000…..) forse sono io che non capisco ma, così non si arriverà a niente.
    Siamo solo capaci a brontolare (abbaiare)
    ma non sappiamo mordere
    ci scanniamo tra di noi!

    Ciaooo

  • ezio vinciguerra

    Carissmo Antonio concordo pienamente con te…”siamo solo capaci di abbaiare”.
    I “ragionieri contabili” hanno stabilito da tempo i tetti massimi per categorie di lavoratori (ex borghesia ed ex proletariato), hanno contabilizzato come spalmare i debiti mondiali delle banche nei paesi globalizzati, come il nostro, sulle tasche dei cittadini globalizzati onesti (leggasi tasse). Ho lo strano presentimento che fatti come banlieu, sobborghi londinesi, arriveranno anche da noi (qualche anno fa c’è stato un piccolo focolaio a Roma).
    Temo che hai ragione …ci scanneremo tra di noi.
    Un abbraccio

  • Maria Luisa Cataldo

    Sono anni che non si usano i vocaboli corretti per definire una situazione … come se servisse a qualcosa “indorare la pillola”! Lo stiamo vivendo questo sfascio anche nel magico mondo dell’arte…

  • Antonello Scandurra

    SPERO CHE STO’CASINO MEDIATICO CHE STANNO COMBINANDO CERTI”COLLEGHI”SULLA DISQUISIZIONE DI CHI A CATANIA E’IL PIU’BRAVO A SUONARE FINISCA PRESTO:POCO FA CE N’ERANO PIU’ DI 100 IN CHAT!ALLUCINANTE!!

  • ezio vinciguerra

    ‎:-(
    ciao Antonello mi sembrava una buona idea invece si sta rivelando un “cuttigghiu”. Personalmente penso che nell’arte non si debba ricercare il più bravo ma il più originale

  • Antonello Scandurra

    ‎….E IL PIU’TALENTUOSO:PURTROPPO TANTI DI QUESTI”PROFESSORI”AUTOELETTOSI A CUSTODE ONNIPOTENTE DELLA MUSICA CATANESE NON SA’NEMMENO COS’E’IL TALENTO.CREDIMI EZIO,NE CONOSCO CENTINAIA DI QUESTI……!!!!

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