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Origine del nome Italia

Quando già fiorivano splendidamente le civiltà degli antichi Stati del Medio Oriente, gli abitanti della nostra Penisola erano ancora immersi in una grande oscurità. Quella che fu poi chiamata Italia era abitata da popoli che non si è potuto bene identificare, ma certamente di origine ariana, i quali si trovavano allo stato preistorico.
L’Italia antica non differiva molto da quella odierna. Mancavano, però lungo le coste, per ragioni evolutive delle acque dei fiumi, alcune prominenze come quelle formate dalle foci del Po, del Tevere e dell’Arno, e il paesaggio era assai diverso, poiché si estendevano ovunque grandi foreste ricche di pascoli, e la vita di quei pochi abitanti dediti alla pastorizia era del tutto agreste.
Si sa per certo che in Calabria, nella punta dello Stivale, era sviluppato l’allevamento dei vitelli (ora è invece sviluppata la coltivazione degli agrumi).
Secondo l’ipotesi più accreditata il nome Italia avrebbe avuto origine dalla forma grecizzata di Italòi ossia da una deformazione del termine Vitelòi che i greci davano alla Calabria, per identificarla come “Paese dei vitelli”. Ma, come oggi, vegetava nell’Italia antica assai bene la vite, sicché i greci, sempre in espansione nel nostro territorio, la chiamarono Enotria ossia “Paese del vino”, e la definirono pure Esperia, che equivale a “Paese d’occidente”.
Il nome di Italia, che in origine fu dato alla punta estrema della Calabria, si estese poi all’intera regione e quindi, ai tempi di Augusto, all’intera Penisola, dal Mediterraneo alle Alpi.
Dante poi, nella “Divina Commedia” (Inferno XXXII, 80) definisce l’Italia come “il bel paese là dove ‘I si sona”, e anche …si canta, aggiungiamo noi.

8 commenti

  • Rossana Tirincanti

    La negligenza unita all’ignoranza hanno e stanno rovinando opere d’arte ,che dovrebbero solo essere considerate un bene dell’umanità ! L’Italia è ricchissima di tanti tesori …ma non sappiamo mantenerli …semmai si deturpano con “restauri…

  • Adolfo Platania

    Grazie.
    Art. 9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione…

  • Isabella La Torre

    per la gente ignorante (anche se ha studiato)sono cose inutili che non servono a nessuno.Buona giornata

  • Antonio Franco Gambadauro

    Antonio Franco Gambadauro quello che un uomo vede è lo stesso per tutti?la dove ezio vede storia,bellezza,poesia,cul​tura,opere d’arte nutrici della nostra storia e maestre del nostro futuro,cosa vedono coloro che i cittadini demandano periodicamente ed inutilmente al governo?non ci sono voti,ne facili aricchimenti,ne escort da sistemare,ne leggi da intrallazzare,ne si guadagna in potere ed arroganza.ed allora cui prodest?

  • rosita dell'aglio

    Purtroppo, è diffusa l’abitudine di distruggere “l’antico” per lasciare spazio al “nuovo”…. rivolgendo lo sguardo alla nostra città, per es., tanto è stato distrutto perchè “vecchio” e inutile…. penso alle belle fontane di un tempo, che sono state distrutte perchè “tanto c’è l’acqua in casa”…. o le bellissime ville lungo la via Roma……. o il campanile della chiesa di S.Vito, che è stato demolito (anni ’40) per allargare la strada!!! Quanta miopia!!! Invece di tutelare, conservare e valorizzare, si continua a cementificare…… con il rischio di perdere le proprie radici!

  • Roberta Tomaselli

    Grazie Ezio, sempre in prima linea a denunciare misfatti, col tuo ardore civico che ti fa sobbalzare ad ogni bruttura o decisione mal presa; sempre pronto e renderci consapevoli del passato, purtroppo artisticamente trivellato e mal ridotto a causa dell’incuria e dell’abbandono: Ci solleveremo mai – a parole – contro il malcostume, l’ignoranza, la supponenza? Una Italia così belle, con così tanti tesori lasciata impotente alla propria lenta decadenza e rovina!

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