La distanza ottimale
di Roberta Sibaud
I porcospini quando hanno molto freddo si raggruppano e si stringono l’uno a l’altro per riscaldarsi. Più si stringono più cominciano a sentire gli aculei dell’altro porcospino che li ferisce. E allora si separano. Ma torna il freddo e si riavvicinano. E di nuovo si feriscono. E si staccano. Provano e riprovano fino a trovare la giusta distanza per non ferirsi e per non morire di freddo.
(A. Schopenhauer)
E’ l’immagine perfetta delle tante storie d’amore e di amicizia infelici. Tutti ci cerchiamo per sconfiggere la solitudine ma di fronte alle difficoltà, quando gli aculei ci sfiorano e ci fanno male, ci lasciamo e continuiamo a sentire il freddo della nostra solitudine. Continuiamo la ricerca in un continuo alternarsi di illusioni e disinganni senza sosta che lentamente annientano la speranza e indeboliscono la nostra capacità di amare.
Forse dovremmo cercare di scaldare l’altro prima di noi stessi e sopportare gli aculei che ci feriscono come fanno i porcospini. Provare a dare calore e attendere di riceverne e con rispetto e tolleranza trovare la distanza ottimale, per non ferirci troppo e per comprendere che sicuramente in amore ferirsi è inevitabile.