L’inferriata
lirica di Giuseppe Messina
Fredde, le ferree sbarre alla finestra,
impiantate ai muri formano quadri;
l’uomo è appoggiato con la mano destra
e pensa agli assassini e ai tanti ladri.
Infine non sa più chi è innocente,
sentendo le notizie del giorno.
Mentre le ore trascorrono lente,
guarda, nella rassegnazione, intorno.
Pensa e naviga nell’incertezza:
non sa da quale parte i giusti stanno
né chi sarà veramente all’altezza
di dire chi di più ha creato danno.
Che divide è certo, l’inferriata,
ma c’è sul palco dell’Italia intera
un direttore, persona sbagliata,
che tutto ha infranto, musica e tastiera.
Egli è stonato, è abusivamente
sul podio conquistato con l’inganno,
perciò è giusto tenere a mente
che bisogna cacciarlo dallo scanno.
Oltre l’inferriata deve stare
colui che s’è imposto, che inquieta:
per chi inganna e vuole arraffare
non vi è posto dove c’è il poeta!!!
3 commenti
Joseph Gorgone
Sono d’accordo caro Ezio, qui tutti fanno orecchio da mercante per qualsiasi cosa. Ma bisogna sempre continuare a lottare e tu lo sai meglio di me; qualche giorno dovranno pur fermarsi ed ascoltare. Ciao caro amico!!
Joseph Gorgone
Caspita se hai ragione, Ezio!!!! Anche io condivido e tu lo sai; mia madre la buon anima mi diceva sempre” Io pila supra a lingua no ne ho
Giuseppe Messina
Caro Ezio, nel ringraziarti degli omaggi che mi fai pubblicando il mio operato sul tuo blog, colgo l’occasione per augurare a te e famiglia una serena Pasqua.