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I M.A.S.

di Angelo Piu

Le tracce dei primi M.A.S. in Italia, risalgono alla Prima Guerra Mondiale 1915-18,per fronteggiare le innumerevoli incursioni da parte della flotta austriaca, nelle nostre coste, del mare Adriatico. L’Italia, per contrastare, e limitare le scorrerie delle navi nemiche, armo di siluri e bombe di profondità delle piccole imbarcazioni, con la caratteristica d’avere poco pescaggio, e alta velocità, per navigare, e nascondersi nei bassi fondale del mare Adriatico. Capaci di dare la caccia ai sommergibili, e unita di superficie. In seguito all’evolversi del conflitto portò ad una netta distinzione dei ruoli dei M.A.S. ( Motobarche Armate Siluranti) fu affidato il compito di attaccare il naviglio nemico con l’uso di siluri e di cannoni di piccolo calibro, mentre ai V.A.S. (Vedette Anti Sommergibili), progettate per la caccia antisom.
Dopo la fine della Grande Guerra si passo a costruire piccole serie d’imbarcazioni, per alte velocità, utilizzabili con mare calmo; come si può ben intuire questa decisione fu un grave errore,perche tolse alla marina dei mezzi d’offesa, che operavano sfruttando la sorpresa nei loro agguati. Con condizioni meteo anche sfavorevoli.
Un’altra invenzione che fece rovesciare le sorti della nostra marina fu la presenza del radar nelle navi nemiche.
I M.A.S. di questo periodo non ebbero più cannoni ma solo siluri e bombe di profondità, per la ricerca di unità subacquee, e si trovarono indifesi agli attacchi aerei.
Nel periodo 1925-1939 entrarono in servizio:

Mas 427, 428, 429 motocannoniere. (1926) da Mas 423 a Mas 426 e Mas 430, tipo velocissimo da 13 t. ( 1930 ) da Mas 432 a 436, velocissimo da 14 t. ( 1934 ) da Mas 438 a Mas 441 antisom (1935) da Mas 501 a Mas 525 tipo velocissimo 500 (1937) da Mas 526 a Mas 550 tipo velocissimo 500 seconda serie (1939).

Durante la guerra si progettarono dei nuovi scafi per le M.S. Ma le nuove barche non diedero delle buone aspettative, non si riusciva a progredire, si continuavano a costruire carene più robusta, si potenzio l’armamento antiaereo, furono usate anche in operazioni di attacco al traffico marino, è come posa mine in acque nemiche; nel 1941 con la cattura in Jugoslavia di alcune motosiluranti di produzione tedesca, che a differenza dei M.A.S. avevano carene di forme tondeggianti e non a spigolo e buone qualità nautiche, tale cattura permise ai nostri progettisti di realizzare delle nuove unita con ottime doti marinaresche, ed armamento. Nel periodo 1940-1943 entrarono in servizio:

Mas 451 e 452 velocissimo (1941) da Mas 551 a Mas 564 velocissimo 500 terza serie (1941) da Mas 566 a Mas 576 velocissimo 500 quarta serie (1941) Ms da 60 t tipo C.R.D.A. prima serie: da 11 a 16, da 21 a 26, da 31 a 36 (1942) Vas da 201 a 248 tipo Baglietto da 68 t (1942) Ms da 60 tipo C.R.D.A. t seconda serie:da 51 a 56, da 61 a 66, da 71 a 76 (1943) Vas da 301 a 306, tipo Ansaldo da 90 t (1943)

M.A.S.
Velocissimo da 14 t
I cinque M.A.S. (da 432 a 436) di questa classe, progettati e costruiti dalla SVAN di Venezia, furono con carena in legno a spigolo e furono una ripetizione migliorata del tipo velocissimo da 13 t del 1929.
Mentre i vecchi M.A.S. avevano una coperta continua da prora a poppa con solo un piccolo pozzetto per l’equipaggio. Con due siluri sospesi, e tramogge al centro. La nuova classe ebbe una coperta discontinua, dalla prora fino alla plancia. A poppavia vi era un tratto di coperta pianeggiante. Tale variante si era resa necessaria per sistemare i nuovi lanciasiluri a “impulso laterale” che furono montati per la prima volta su questa classe in sostituzione dei più vecchi a “tenaglia”.
L’armamento era completato da due mitragliera da 6,5 mm su affusi piazzati in coperta a prora, non vi era una plancia, ma solo uno schermo a vetri cosa che rese i M.A.S. di questa classe fra i più pericolosi per il personale in caso di attacco aereo.
Per la caccia ai sommergibili erano provvisti di apparato idrofonico tipo “tubo C” e di una tramoggia con 6 bombe di profondità da 45 Kgm, vi era inoltre una torpedine da rimorchio. L’apparato motore era costituito da tre motori Isotta-Fraschini da 500 Cv ciascuno collegato ad un asse elica, per la presenza dell’elica centrale il timone era spostato di 40 cm sul lato destro, fatto che richiedeva un notevole esperienza per manovrare l’unita.

Caratteristiche

Lunghezza: 16 m
Larghezza: 3,25 m
Immersione: 1,25 m
Dislocamento: 14,5 t
Potenza: 1500 cv
Velocità: 40 nodi
Armamento 2 mitragliere c.a. 6,5 mm,
2 siluri da 450 mm
1 tramoggia
1 torpedini da rimorchio
Equipaggio: 13

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