I giardini di marzo
(Mogol – Battisti)
Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti.
All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli
e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli.
Che anno è che giorno è
questo è il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano più
e ho nell’anima
in fondo all’anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l’universo trova spazio dentro me
ma il “coraggio di vivere quello ancora non c’è”…
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori,
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “tu muori
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori”
ma non una parola chiarì i miei pensieri
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri.
Che anno è che giorno è
questo è il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano più
e ho nell’anima
in fondo all’anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l’universo trova spazio dentro me
ma “il coraggio di vivere quello ancora non c’è”…
4 commenti
Stefania Vinciguerra
grazie mille
Dylan Smargiassi
Wooooow grazie!^_^..Sono contento!=)
Giuseppina Leonardis
ciao sei speciale..grazie di cuore….un abbraccio
luisaelillo
…e ho nell’anima…in fondo all’anima cieli immensi e immenso amore!!
Grazie Ezio, lo sai che sei speciale no?