Attualità,  Recensioni,  Un mare di amici

Bobby Solo

…Buon compleanno Roberto

Bobby Solo appartiene alla categoria degli artisti senza tempo, quei pochi “sempreverdi” che hanno saputo attraversare quasi mezzo secolo di musica conquistandosi e consolidando negli anni il favore e la simpatìa di una vasta platea di pubblico che continua a riempire i locali e le piazze dove si esibisce.
La voce calda e pastosa, capace di passare da profondi bassi a limpidi falsetti, richiama molto da vicino quella del grande Elvis Presley, che Bobby chiama con deferenza “Il Maestro” e al quale si è sempre dichiaratamente ispirato ma senza mai diventarne pedissequo imitatore.
Queste qualità gli hanno da subito fatto guadagnare il soprannome di “Elvis Presley Italiano”.
Bobby è popolarissimo non solo in Italia ma anche all’estero; innumerevoli le sue registrazioni in lingua tedesca, francese, spagnolo, inglese e addirittura in giapponese.
Bobby Solo nasce Roberto Satti a Roma, il 18 marzo 1945. Da adolescente si trasferisce a Verona dove già vive la sorella maggiore, sposata ad un militare americano al servizio della SETAF, le forze armate americane del Sud Europa. Roberto – che fin da bambino è fortemente attratto dalla musica – grazie al cognato ha l’occasione di frequentare l’ambiente militare americano e conoscere meglio la musica d’oltre oceano, in particolare il country e il rock and roll.
Sa già suonare un po’ la chitarra e ha una bella voce, così viene spesso invitato ad esibirsi sia alle feste in casa di amici, sia per i colleghi del cognato, ma la decisione di intraprendere la carriera artistica nasce dopo aver visto il film “Il delinquente del rock and roll” con Elvis Presley.
Elvis diventa il suo modello di riferimento, sia per lo stile vocale che per il genere musicale al quale ispirarsi nello scrivere le prime canzoni.
Nella primavera del 1963 Roberto accompagna l’amica Stelvia Ciani, anch’essa aspirante cantante, ad un provino per la Ricordi a Milano. Terminato il provino dell’amica ci prova anche lui e il produttore Vincenzo Micocci, sempre alla ricerca di nuovi talenti,  gli propone subito un contratto discografico. Roberto Satti diventa così Bobby Solo con la pubblicazione del suo primo disco Ora che sei già una donna / Valeria.
Il grande successo arriva poco tempo dopo col Festival di Sanremo del 1964, dove in coppia con Frankie Laine presenta Una lacrima sul viso. Un improvviso e forte abbassamento di voce, probabilmente dovuto alla forte emozione, lo costringe a cantare in playback, facendo sì che per il regolamento del Festival la canzone può essere presentata ma fuori concorso.
Bobby quindi non vince, ma il disco ha un successo strepitoso sia in Italia che all’estero, tanto che arriva a vendere oltre 6 milioni di copie e lo rende popolarissimo in tutta Europa, in Giappone e in Sud America.
La Ricordi si affretta a pubblicare il primo album e il Cinema lo mette subito protagonista di un film musicarello che porta lo stesso titolo della canzone.
Il disco successivo Credi a me gli fa vincere la prima edizione del Festivalbar nell’estate del ’64 e l’anno dopo vince a Sanremo con Se piangi, se ridi in coppia con The New Christy Minstrels, mitico gruppo folk americano del quale hanno fatto parte artisti del calibro di Barry McGuire, Kenny Rogers e Kim Carnes.
Con la stessa canzone Bobby si presenta anche all’Eurofestival classificandosi al 5° posto, mentre Quello sbagliato si piazza al 6° posto al “Disco per l’Estate” dello stesso anno.
Altri grandi successi di quel periodo sono Cristina, canzone scritta ancor prima della “Lacrima” ma uscita successivamente, e La Casa del Signore, versione italiana della Presleyana “Crying In The Chapel”.
Nel 1966 Bobby è presente a Sanremo con Questa volta, in coppia con The Yardbirds, e al Cantagiro con Per far piangere un uomo, cover italiana di “To Make A Big Man Cry” di Tom Jones. Si tratta di due ottimi brani che però non vengono accolti col favore dei precedenti.
Dopo la quarta partecipazione a Sanremo con Canta ragazzina, in coppia con Connie Francis, nel 1967 torna il grande successo con Non c’è più niente da fare, prima presentata al Cantagiro e poi scelta come sigla della serie televisiva “Tutto Totò”, ultimo lavoro del grande attore napoletano.
Intanto arriva dagli Stati Uniti l’ondata del Flower Power e Bobby, attento e al passo coi tempi, lancia con grande successo la versione italiana di San Francisco di Scott McKenzie, alla quale fa seguire Siesta, presentata al Cantagiro 1968.
Il 1969 è l’anno della seconda trionfale vittoria a Sanremo con Zingara, in coppia con Iva Zanicchi.
Il brano è stato scritto dall’amico Gianni Morandi e anche questa volta il successo è tale da portarlo nuovamente sullo schermo come protagonista di un altro musicarello ispirato alla canzone.
Dopo un altro grande successo con Domenica d’agosto, comincia un periodo di oscuramento che dura per tutta la prima metà degli anni ’70. E’ l’epoca dei gruppi beat e dei cantautori “impegnati” che mettono in crisi non solo Bobby ma un po’ tutti gli artisti della sua generazione che fanno musica più spensierata e di puro intrattenimento.
Le ultime due partecipazioni a Sanremo di quel periodo – nel ’70 con Romantico Blues e nel ’72 con Rimpianto – riscuotono modesti consensi e quest’ultimo brano segna anche la fine del contratto con la Ricordi.
Nel 1975 e nel 1977 escono due album per due etichette discografiche diverse, anch’essi artisticamente validi ma di scarso successo.
Bobby decide anche di reinventarsi come discografico aprendo lo studio di registrazione Chantalain (dal nome di due dei suoi figli), ma è un’esperienza di breve durata; il suo estro artistico e il suo talento lo fanno sentire molto più a suo agio davanti ai microfoni che dietro al mixer.
L’arrivo della Disco music verso la fine degli anni ’70 gli fornisce invece l’occasione di preparare il suo ritorno. Nel 1978 sottoscrive un nuovo contratto discografico con la EMI e torna alla ribalta con l’album Duty Free, un ampio omaggio alla musica di Elvis Presley in versione disco.
Subito dopo è la volta di Una lacrima sul viso ’78, anch’essa riproposta in versione disco.
Il pezzo riscuote nuovamente grande successo, soprattutto in Francia, e Bobby torna a far parlare di sé.

Dal 1981 al 1984 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo presentando con grande successo Gelosia, Non posso perderti, Tu stai e Ancora ti vorrei.

Con quest’ultimo brano si conclude anche la collaborazione con la EMI e da quel momento Bobby diventa praticamente un artista indipendente, incidendo regolarmente e intensamente ma con diverse case discografiche. Tra l’85 e l’87 forma con gli amici Little Tony e Rosanna Fratello il trio dei Robot (nome formato dalle iniziali dei loro nomi ROsanna, BObby, Tony), coi quali incide due album di grandi successi della musica leggera italiana ed internazionale.
Nel 1989 partecipa alla trasmissione televisiva “C’era una volta il Festival” e vince ancora con “Una lacrima sul viso”

Nel 2003 Bobby segna un altro grande ritorno a Sanremo in coppia con Little Tony con la canzone Non si cresce mai, che riscuote un grande successo sia di critica che di pubblico. Bobby è ormai un artista di grandissima e consolidata popolarità che puo’ contare sulla fedeltà di un vasto pubblico che lo accoglie sempre con grande affetto e simpatia ad ogni partecipazione televisiva o concerto pubblico in ogni parte d’Italia e all’estero. Ora si può permettere il lusso di registrare unicamente la musica che piace a lui senza preoccuparsi troppo della Hit Parade. Gli ultimi suoi dischi spaziano infatti tra i generi più diversi: da Johnny Cash a Frank Sinatra e John Lee Hooker, dalle canzoni romane ai classici napoletani e alle canzoni natalizie rivisitate in chiave jazz. La scaletta dei suoi concerti è invece da tempo costituita da un omaggio alla musica del “Maestro” Elvis mescolata ai suoi grandi successi e altri classici del rock e del blues.
Carlo Stevan
http://www.bobbysolo.com/it/index.html

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *