Racconti

8 marzo, ciao donna amante mia

Ciao Donna amante mia,
con te mi posso esprimere liberamente perché so per certo di parlare ad una persona che ama la sua vita (ma sarebbe meglio chiamarla “missione”) per quello che è, non anteponendo in nessun caso interessi personali.
La nostra generazione seppur con i suoi pregi e difetti (mi riferisco ai 68ini e soprattutto a chi ha vissuto la giovinezza negli anni ’70) ha creduto in certi ideali ed ha fatto cadere tanti tabù della nostra amata sociètà italiana. E’ servito a qualcosa? Boh!
Oggi ci vantiamo di avere una Giurisprudenza che tutela donne, famiglia e persino i cani. Bene: sulla carta tutto bene ma in realtà le cose non vanno così.
Di fatto assistiamo quotidianamente allo sfascio e al degrado dei valori cristiani in nome di un interesse becero fatto solo di materialismo esasperato. Le nostre case e le nostre vite sono piene di inutilità e allo stesso tempo vuoti di emozioni e di sentimenti.
la famiglia non è più centrale esistono adesso le famiglie “allargate”, la scuola la stanno immiserendo e i più bravi sono andati via, la meritocrazia non esiste più è un concetto di altri tempi, dire buono oggi equivale a fesso ecc. ecc. ecc.
Non vorrei tediarti donna amante mia e nemmeno farti apparire quello che nel mio ego non sono.
Abbiamo un compito importante quello di “educare” i nostri figli e non soffocarli.
Se uso il termine soffocare credimi lo uso con parsimonia: siamo diventati noi adulti (genitori compresi) i “protagonisti” ed i nostri giovani, i nostri discenti non sognano più come le generazioni che ti ho citato prima. Abbiamo tutti un solo interesse apparire (… e non essere).
Donna amante mia, non voglio naturalmente essere generalista, ne tanto meno fare prediche e morale (…neanche chi dovrebbe farla questa morale da i buoni esempi: religione – politica – istituzioni).
Urlo solamente a chi mi è vicino o mi sfiora questo concetto per me essenziale:
“la vita è l’ultima abitudine che dobbiamo perdere perché è la prima che abbiamo preso. La felicità come la vita è l’unica cosa che possiamo dare. La felicità non è una barca da attraccare in un porto ma è il modo di viaggiare: cioè la vita stessa”.
Donna amante mia, che il Supremo ti/ci conservi sempre la sensibilità e la grandezza intellettuale, l’integrità morale e l’amore verso il prossimo, virtù queste che stiamo perdendo per strada.
Ti abbraccio forte forte al cuore, donna amante mia, anche se andiamo troppo “veloci”. Ritorniamo a pensare piano ma con i “sentimenti”.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

4 commenti

  • Linda Millanaccio

    grazie mi ha commossa questo racconto è davvero originale di nuovo grazie di cuore

  • Adriana Tomaselli

    grazie Ezio, per gli auguri speciali che ho molto apprezzato, auguro anche a te che il futuro riservi ogni bene e ogni gioia per te e per i tuoi cari, un abbraccio.
    Adriana.

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