Vi leggerò infine inattesa
Lirica di Vittorio Fioravanti
Fragile sfera
scivola il mondo mio
su binari d’assurdo
acciaio di freddo livore
fra specchi infranti
bastioni vinti
e il sapore del male
Mi vedrò ancora
gelido ansare in gola
correre il Maestrale
avvolto il corpo
in spuma d’alga salmastra
riccio inviolato
sul bordo estremo
d’incavo ventre tuo
l’inguine avaro
S’alzerà un grido
uno solo
amaro
e scorrerà il sangue
come serpe fra i rami
in vivido movimento
nell’intreccio notturno
che ci strinse amanti
Vascello in fiamme
le vele al vento
salperò l’ancora
e prenderà il volo l’uccello
gabbiano spento
lente ali nell’aria
nel tuono sordo lontano
grumo di nuvole ferme
sull’orizzonte marino
come d’incanto arcano
rivolto il volto
oltre l’anca tua nuda
vi leggerò infine inattesa
magica la parola
FINE
Gennaio 2011