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I misteri di Canneto di Caronia



…ovvero X-FILE alla siciliana!

Incendi, flussi anomali di energia elettromagnetica, Ufo. A sorpresa riprendono i monitoraggi di tutta l’area del basso Tirreno, tra il paesino in provincia di Messina e le Isole Eolie. Nella case verranno riallestiti sensori e telecamere, e il fenomeno che aveva lasciato stordito mezzo mondo ritorna sotto i raggi X. Entro la primavera conosceremo la verità sul “paese dei fuochi”? C’è chi dice di si, c’è chi giura, invece, che quello che sta accadendo in Sicilia è solo un modo per cancellare dalla vicenda l’imbarazzante marchio del “segreto di Stato”.
X-Files
La storia comincia a metà febbraio del 2004. Ed è scritta nell’ultima riga di in un goffo documento della Polizia locale. “Non c’è dolo dietro i ripetuti fenomeni incendiari che da circa un mese si verificano nel piccolo centro siciliano”.
Bruciano materassi, divani, impianti elettrici. E nessuno riesce a dare una spiegazione sensata.
Intervengono le forze dell’ordine e si rendono conto che quello che sta accadendo a Canneto dovrebbe essere assegnato agli agenti Mulder e Scully della sezione X-Files.
Peccato che siamo in Italia e a determinate cose nessuno ci crede. Sulle spiaggia di Canneto pesci e cozze si arenano come alghe putrefatte. A largo basta un telefonino per fotografare bolle marine dal diametro di un chilometro. Nei campi le melanzane hanno i colori dell’arcobaleno.
Non ci saranno Mulder e Scully, ma almeno c’è bisogno di far intervenire la Protezione Civile.
E lì cominciano i pasticci. Già, perché senza pensarci due volte, gli uomini di Francesco Venerando decidono di far evacuare il paesino. Una quarantina di persone si caricano in macchina l’essenziale e si lasciano alle spalle quel pugno di case sul quale stanno piombando giornalisti di tutto il mondo.
Ognuna di quelle 40 persone ha una storia da raccontare.
Testimonianze e prime spiegazioni
C’è chi si è visto il pc prendere fuoco all’improvviso e chi ha il parabrezza dell’auto “colpito dalla punta di un trapano invisibile”. E c’è anche chi fa vedere ad una televisione cinese le scarpe da ginnastica letteralmente “squagliate”.
Non è proprio una bella storia. Alla Protezione Civile provano a dare subito una spiegazione. Almeno per far calmare le acque. “Canneto di Caronia – dice Venerando – e’ stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Fasci di microonde a ‘ultra high frequency’ compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz”.
Plausibile. Ma intanto al paese arriva il Prefetto, e la cartella con le denunce e le segnalazioni segna la punta di ben 309 casi cui bisognerà dare risposte circostanziate.
C’è poco da fare. Non basta neanche più la Protezione Civile.
La task force
Il Caso Canneto arriva in Parlamento. Viene istituito un Gruppo Interistituzionale per l’Osservazione dei Fenomeni (di cui fanno parte molte Università, il CNR, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Ministero delle Comunicazioni, la Marina e l’Aeronautica Militare), e in ogni appartamento viene piazzata una centralina di rilevamento.
L’indagine va avanti a tutto spiano sotto gli occhi vigili di cronisti e reporter.
Fenomeni elettrici di origine sotterranea; principio della super-rotazione del nucleo e emissione a riccio di mare dei flussi che dal centro della Terra si riversano nella superficie terrestre; alti impulsi in ampiezza dei protoni solari del vento… Mille ipotesi, ma nessuna viene data per definitiva.
E proprio mentre sul paesino sembra alzarsi una imbarazzante bandiera bianca l’Espresso pubblica un servizio che è una bomba. Siamo nel 2005. Sul caso Caronia esisterebbe un “rapporto riservato” nel quale si dice senza mezzi termini che tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. E che “Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato”.
Uno stop improvviso
L’articolo è talmente esplosivo che in Sicilia finiscono per dover ammettere una serie di cose impensabili fino ad allora. La Protezione Civile, ad esempio, riconosce che un elicottero ha rischiato l’avaria proprio mentre il cielo di Canneto veniva tagliato da due oggetti volanti non identificati.
Parte un’interrogazione parlamentare. Le indagini si fanno ancora più serrate, ma sul più bello la vicenda di Canneto di Caronia subisce uno stop.
“Non possiamo più controllare l’area – dice duro Venerando – Non ci sono soldi, e ogni componente del Gruppo opera senza rimborsi e senza budget”.
Insomma, di fronte al problema di sempre, su Canneto cala il silenzio. Ma qualcuno pensa che forse lo smantellamento e la dismissione di sensori e telecamere è un ordine che arriva dall’alto.
Fatto sta che il Gruppo si scioglie e a combattere per la verità rimangono solo gli abitanti del paesino che hanno ragioni più concrete per gridare la loro rabbia.

Ora però pare che sulla vicenda si apra un nuovo spiraglio. Di sicuro i sensori verranno ricollegati e ricominceranno i monitoraggi.
Sapremo la verità?

(tratto da “Curiosità sicule di Sicilia terra di suli di mari di ventu”)

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