Storia

Le parole inascoltate di Pio XII

di Marino Miccoli

“ […] E’ con la forza della ragione, non con quella delle armi, che la Giustizia si fa strada. E gl’imperi non fondati sulla Giustizia non sono benedetti da Dio. La politica emancipata dalla morale tradisce quelli stessi che così la vogliono. Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo. Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra.[…]”

Si tratta del brano di un discorso che Papa Pio XII pronunciò via radio il 24 agosto 1939, alla vigilia del II Conflitto Mondiale. Non vi nascondo che soprattutto l’ultima frase del suddetto brano, che in tal modo ho voluto portare all’attenzione dei lettori del blog de La voce del Marinaio, mi ha colpito per il suo profondo significato.
Si tratta di un messaggio che non perderà mai la sua attualità, ma che purtroppo rimase inascoltato.
Cerchiamo di conoscere qualcosa della persona di Papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli (1876-1958) (del quale mi piace ricordare una delle vie principali del mio paese d’origine Spongano, nel Salento a lui intitolata).
Sacerdote nel 1899, Nunzio Apostolico in Germania, Segretario di Stato del suo illustre predecessore Pio XI, nel 1939 con l’enciclica “Summi pontificatus” cercò di evitare che il conflitto si espandesse in tutta l’Europa. Sempre nel 1939 proclamò San Francesco  d’Assisi e Santa Caterina da Siena Patroni d’Italia.
Condannò ripetutamente gli eccessi nazisti (1940/41) e riuscì a far riconoscere dalle parti impegnate nel conflitto la città di Roma come “città aperta”. Per questo i romani lo acclamarono “defensor urbi” (1944).
Combattè il comunismo internazionale fino a giungere alla scomunica (1949).
Elevò alla dignità di Cardinale, nel 1946 e per la prima volta, 32 vescovi di tutte le parti del mondo cattolico. Proclamò l’Anno Santo per il 1950.
Morì a Castel Gandolfo nel 1958.

2 commenti

  • Roberta

    Mi hanno colpito queste parole. Pensa che una parte di questa frase è incisa sulla Campana dei Caduti Maria Dolens.
    E’ una enorme campana che ogni sera suona cento rintocchi per ricordare tutti caduti di tutte le guerre, e che è stata creata dalla fusione dei cannoni di tutti i partecipanti (senza distinzione di nazionalità) della Prima Guerra Mondiale.
    Come ho riportato nella pagina del mio sito che le ho dedicato:

    “Sul suo manto sono incisi gli autografi dei Sommi Pontefici Pio XII e Giovanni XXIII, oltre alle frasi da loro dettate, che sono rispettivamente: “Nulla è perduto con la Pace. Tutto può essere perduto con la guerra” e ” In pace hominum ordinata concordia et tranquilla libertas” ed alcuni disegni e rappresentazioni in bassorilievo.”

    Aggiungo una poesia che appare su molte cartoline che la rappresentano:

    DON … DON … DON …

    Tutto nel buio tace,
    sol la campana dice ai morti: pace!

    Tra fossa e fossa sotto l’erme croci
    passa un brusio di palpiti e di voci.

    E’ la campana dai rintocchi mozzi
    da un convulso di pianti e di singhiozzi.

    Odono i morti e ascoltano in silenzio,
    bevon dai fiori lacrime d’assenzio.

    E’ la campana nella notte bruna,
    chiama le stelle in cielo ad una ad una.

    Or dormono i caduti sotto terra,
    sognano, sogni d’amor, sogni di guerra.

    Ogni croce ha una stella
    e tutto è pace …

    Dormono i morti
    e la campana tace.

  • Marino Miccoli

    Carissima Roberta,
    complimenti vivissimi per la grande sensibilità che Lei dimostra di possedere non solo apprezzando le sapienti parole di pace di Pio XII ma anche per la struggente poesia che ha riportato in calce al suo gradito commento.
    Grazie e congratulazioni!

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