Poesie

Magie

(Elisabetta Polatti)


Attratti da antico richiamo
scendiamo sentieri scoscesi
fra mirti già scuri di ombra azzurrina.
Lasciamo felici le mura di sasso protese sul mare
e nel cerchio di sabbia
eletta dimora di fate e di eroi
incrociamo gli sguardi.

Raccolti nel cerchio del fuoco,
spargiamo con gesti perfetti l’azzurro e l’argento
dei nostri pensieri nel rosso aranciato.
Guizzante nel buio,s’accende un bagliore d’elettrico verde
cobalto…

Magia s’insinua
nel ritmo battente che sale
e travolge e confonde
s’accordano voci a legni percossi da palme incalzanti..
S’accende una nota che fonde, che mischia
di angeli e demoni, i visi, i colori, le forme ,gli amori.
Con labbra bruciate beviamo in coppe tornite
brezze salmastre di ninfe e tritoni
mischiate a fili argentati di fate e folletti.
Tracciamo sui corpi impastati di rena
i segni bizzarri di una mappa trasmessa.

Ed ecco dal mare il Suono ci giunge fra l’onde
puledri impazienti ci chiamano a voce
montiamo veloci le schiene brunite
È ora di andare incontro all’Ignoto

E pian piano voliamo nel vento ,nel mare,
fra pirati dal volto scolpito,avventuriere fatali e cacciatori di squali
dividiamo la notte su piste diverse.
In alcove nascoste nel fitto più verde,in tende fantasma fra le dune lontane
ci inebriamo di infusi divini.
Nudi ,su tappeti smaltati d’indaco e verde,
avvolgiamo l’Amore in seriche stoffe.
Mai sazi di baci e carezze profonde, succhiamo dei fiori l’aroma piu raro
E ci amiamo da dentro la carne
che abbraccia ogni spazio, ogni luce
Ogni piccola voce si tace nel silenzio del tutto

E il Sonno sovrano ci conduce a ritroso
sui passi perduti ,sui passi trovati
nel centro del cerchio tracciato.

Sul fuoco ormai spento, fumano ancora ceneri calde.
E sulla tela del mare
gabbiani chiassosi salutano il giorno.

4 commenti

  • Ezio Pancrazio Vinciguerra

    Carissima Elisabetta,
    Sono certo che questa navigazione virtuale ci farà approdare al porto della solidarietà per approfondire la nostra reciproca conoscenza in modo da consolidare la nostra amicizia.

    P.s. …Ogni piccola voce si tace nel silenzio del tutto
    E il Sonno sovrano ci conduce a ritroso
    sui passi perduti , sui passi trovati
    nel centro del cerchio tracciato.
    Sul fuoco ormai spento, fumano ancora ceneri calde.
    E sulla tela del mare
    gabbiani chiassosi salutano il giorno

    Semplicemente stupenda …”ed è subito sera”.

    Grazie di avermi reso partecipe della sua e mia felicità c’è tanto mare in te!

  • Elisabetta Polatti

    Carissimo Ezio,
    il mare è il nostro oceano primordiale, da lui traiamo energia, gioia e avvertimenti .Su di lui viaggiamo come caravelle cercando di scrutare i venti e le stelle..il mare è l’imponderabile, Affascinante e temibile, ci costringe a guardarci dentro mentre navighiamo soli e in compagnia sulle distese della vita.Sono una montanara ma anche un segno d’acqua e per me il mare è un elemento immenso. Questa poesia è un ricordo di Lerici di quando avevo 20 anni che mi è ritornato in questi ultimi tempi
    A presto – Un abbraccio Elisabetta

  • Ezio Pancrazio Vinciguerra

    🙂
    Carissima Elisabetta,
    ti confesso che c’è più mare in te che in tanti miei colleghi e uomini e donne di mare e, permettimi, se Lerici ti ha fatto ti ha ispirato così, penso che dovresti pensare seriamente di circumnavigare non solo la nostra penisola ma l’intero pianeta chissà quante belle poesie comporresti.
    E’ superfluo dirti che il mio blog ha una pagina in bianco per te e, se lo scorrerai a ritroso, mi auguro che troverai qualcosa di tuo gradimento.
    Grazie e un abbraccio anche a te.
    Ezio

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *