Racconti

Gli illuminati di …niente – atto secondo

di Silvio Fanciulletti

(*) … commento all’articolo:

https://www.lavocedelmarinaio.com/blog/2010/04/gli-illuminati-di-niente/

Caro Ezio,
inizio così anche per eliminare la patina dei formalismi, ma inevitabilmente diventa retorica anche il “caro Ezio”, comunque in qualche modo dovevo appellarti per rispondere a quello che scrivi e, a proposito di ciò, noto con piacere che sei un “credente” e sono convinto che sei una persona – come si suol dire – di principi.
Tornando all’argomento de “Gli illuminati …di niente”, penso che la nullità delle proprie azioni risiede nella disconoscenza di quanto ci circonda e della mancanza di riconoscenza del dono della nostra vita.
Il contesto in cui viviamo, indipendentemente dalla nostra condizione sociale, dimostra la straordinarietà e bellezza della Natura, degli esseri viventi, del cielo di una notte d’estate, dei fiumi, dei mari, del sorriso di un bambino, insomma – anche se a molti non piace – della “Creazione”.
Quello che rende illuminati tutti quanti noi è l’umiltà (che non significa modestia) e un po’ tutti oggi ne siamo spesso carenti.
Sicuramente gli arroganti, gli approfittatori, gli ingordi, i disonesti e così via, anche se seduti in posti di rilievo e di responsabilità, sono il più eclatante esempio di falsi illuminati; ma anche noi, se ci interroghiamo nell’intimo, nel recondito nostro modo di essere, non siamo un po’ egoisti, non sempre disponibili come dovremmo essere e a volte anche un po’ superbi?
E poi se ci assurgiamo ad una superiorità morale, non cadiamo nello stesso errore di coloro che critichiamo e che additiamo a commettere le peggiori nefandezze?
Che l’umanità è sempre stata così e che addirittura lo erano alcuni degli illuminati cristiani, è dimostrato da quanto l’apostolo S. Paolo scrisse ai suoi fratelli della prima Chiesa di Roma.
In quella lettera inviata ai cristiani “Romani”, si parla di uno strisciante ateismo che serpeggiava nel non riconoscere l’esistenza di Dio visibile attraverso la Creazione e quindi alla violazione delle sue leggi fondamentali.
Usiamo quindi la nostra “intelligenza” e la nostra “umiltà” per divenire ogni giorno migliori, marinai o no (meglio se) e pensare che “Gli illuminati… di niente” non sono necessariamente nell’olimpo o nella terra, come quelli che non lo sono (?) e non sembrano esserlo.

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