Racconti

Un giorno e una serata a bordo del Vespucci

(a Livorno dal 20 al 23 settembre 2009)
di Roberta Ammiraglia 88

Verso la fine di settembre c’è stato un pomeriggio in cui, in camera mia, mi sembrava di stare sul ponte del Vespucci quando è ai lavori, o quando è in navigazione. In questi momenti bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, perché si rischia di inciampare a causa del “materiale” (in uso) che è, per forza di cose, disordinatamente dappertutto. L’associazione delle due cose (camera – ponte esterno del Vespucci) mi è venuta automatica in quanto stavo preparando la valigia proprio per un nuovo e particolare bel viaggio, per incontrarmi dopo un anno, con il “mio” bel veliero.

A questo nuovo appuntamento mi sono recata con due amiche, in occasione del rientro a Livorno della nave scuola Amerigo Vespucci al termine della Campagna Addestrativa 2009. Siamo arrivate alla stazione dei treni di Livorno nel tardo pomeriggio e, dopo aver depositato la valigia in hotel, siamo andate lestamente direttamente in porto. Volevo, e dovevo, verificare che la bella Regina dei Mari fosse effettivamente lì!

Abbiamo avuto una fortuna incredibile, perché, proprio quel giorno, era visitabile fino alle 19, e così ci siamo dirette subito allo scalandrone e … a bordoooooooo!

A dire il vero c’era un altro motivo per il quale eravamo già in porto, dovevo contattare un Ufficiale imbarcato, per accordarci per una visita il giorno successivo (fatto per il quale ringrazio Ezio, una carissima persona, un amico molto gentile e magnanimo che ha fatto da tramite). Ho approfittato di questa occasione per fare un primo veloce giro … non mi dirai che non te l’aspettavi da me! Ma sono sicura che anche tu, al mio posto, avresti fatto altrettanto; come si fa ad arrivare lì, poter salire e non approfittarne per fare un bel giro sul ponte esterno! Considerata anche l’esperienza già fatta sulla mia pelle durante una precedente visita, e con il dubbio di trovare molta più gente nei giorni successivi, era proprio il caso di cogliere “l’attimo fuggente” … e poi, sai come si dice: “Ogni lasciata è persa”.

Le mie amiche, che era la prima volta che vedevano il Vespucci, erano rimaste subito colpite già solo vedendola da terra, e puoi immaginarti poi, una volta salite!

Durante il nostro veloce giro ho “dovuto” accennare loro qualcosa della storia e della vita a bordo di questo magnifico veliero che stavano ammirando. Ho cercato però di trattenermi, per non stancarle troppo con le mie chiacchiere, e per non riempire troppo le loro teste, dato che poi il giorno successivo saremmo ritornate su quel magnifico ponte per essere invece accompagnate nella visita da un Ufficiale di bordo.

Una volta scese, dato che la nave San Giusto era ormeggiata lì vicino (rientrata, lo stesso giorno del Vespucci, dalla sua Campagna Addestrativa compiuta invece con gli Allievi del 2° anno dell’Accademia Navale), dopo un breve consulto tra noi, ci siamo avvicinate senza indugio per fare una visita anche a questa altra particolare Unità della Marina Militare Italiana. Bella nave anche questa, ovviamente di altro genere, ma la breve visita è stata comunque interessante. Si saliva a piccoli gruppi e si sostava nell’immenso hangar in attesa di essere poi “scortati” fino al ponte di comando. Che vista da là! Che emozione trovarsi in plancia comando e dominare la prora, e soprattutto, il mare al tramonto da lassù.

Il giorno successivo siamo ritornate al molo, puntuali al nostro appuntamento con il giovane Ufficiale. Con mia grande sorpresa questi non è stato di parola, strano comportamento che per fortuna non ho mai incontrato prima negli uomini della nostra Marina Militare. Pensa che era già impegnato, ed era già in giro sul ponte esterno con due ragazzine … Eh! … Questi marinai! …

Colto in flagrante, si è scusato e ci ha subito presentato un collega … forse anche perché devo averlo letteralmente fulminato con lo sguardo (non tanto per la sua nuova compagnia, ma proprio perché non ha mantenuto la parola. Mettiti nei miei panni; ci siamo fatte circa 400 km all’andata, e altrettanti sarebbero stati ovviamente quelli del ritorno, salgo apposta il giorno precedente per accordarmi con lui, e questo poi non rispetta la parola data!) … adesso capisco cosa intendono con: “marinai, DONNE, e guai”; penso proprio che in quegli istanti ha rischiato grosso!

Per sua fortuna, e mi riferisco sempre alla sua incolumità, ha trovato subito un “sostituto” per noi.

Quest’ultimo si è dimostrato subito un giovane molto serio, quindi posso tranquillamente dire che, passato il primo momento di delusione, siamo state più fortunate così. Il nostro “nuovo” Tenente di Vascello era un tipo veramente professionale e responsabile, e ci ha fatto da cicerone percorrendo tutto il ponte esterno. Ci ha spiegato molte cose e particolarità della nave, tra cui ad esempio il funzionamento manuale dell’argano, ci ha mostrato il particolare timone a quattro ruote, ci ha raccontato la storia e il funzionamento della nave, e ci ha riferito molte interessanti informazioni.

Siamo rimaste veramente colpite (e personalmente, sottolineo, nuovamente colpita!) da questo veliero, ma non solo, anche dalla cortesia dell’equipaggio e dalla minuziosa cura riservata a questo splendido ed antico veliero. Per finire in bellezza il T.V. ci ha portate anche in Quadrato Ufficiali. Che emozione per me percorrere il Corridoio Ufficiali e poter ammirare tutti quei Crest donati alla Regina dei Mari in questi numerosi anni di vita; che emozione vedere quell’antico pianoforte verticale in noce, presente a bordo da quasi 80 anni; che sensazioni scendere quelle ripide scale e poi raggiungere il Quadrato Ufficiali, uno dei luoghi prestigiosi della nave. Che locale molto elegante e ben curato! I bellissimi quadri e le fantastiche foto storiche, che fanno bella mostra, tra un piccolo oblò e l’altro, da cui filtra una ridotta luce, unitamente all’ordine e al tocco floreale che adorna la lunga tavola, ne fanno un luogo ospitale ed unico. Per un attimo mi è sembrato di essere a bordo di uno di quegli antichi velieri dei secoli scorsi.

Siamo state trattate veramente bene, con pazienza, signorilità ed eleganza. Il T.V. Davide *** è proprio un ottimo Ufficiale. Complimenti a tutti quelli che lavorano “per” la nave (sia a bordo, sia a terra) e alla Marina Militare Italiana!

Il martedì sera ci aspettava ancora un’altra giornata particolare!

L’Associazione “Insieme per la Vita” di Livorno, che contribuisce al supporto morale ed economico delle famiglie bisognose che hanno bambini affetti da malattie tumorali ed altre gravi patologie, e che è nata, nel 1985 a Livorno, da un gruppo di genitori che avevano perso i propri bambini a causa della leucemia, aveva avuto l’autorizzazione per organizzare una serata a bordo del Vespucci. Lo scopo era quello di presentare il resoconto dell’attività svolta durante l’anno a cui poi sarebbe seguito un buffet. Il tutto era organizzato, buffet compreso, dall’Associazione, anche se non va dimenticato che il primo grande ringraziamento va comunque al Comandante del Vespucci che ha permesso tutto questo. L’invito a questa particolare serata l’avevo ricevuto da Gianfranco, un amico che da anni segue e collabora con questa Associazione, e che qui ringrazio nuovamente.

Eccoci perciò all’ultimo di questi intensi ed emozionanti giorni trascorsi a Livorno (per la cronaca, è vero che sono innamorata del Vespucci e vedo solo lui, ma sappi che quando non eravamo sul Vespucci abbiamo approfittato del tempo libero per visitare la città e recarci anche a Montenero).

Il ritrovo per questa serata era presso il Vespucci e così la visione durante l’attesa è stata delle migliori. Arrivata l’ora prevista per l’inizio del nostro breve imbarco, abbiamo iniziato pian piano a percorrere quei fantastici gradini in legno.

In cima allo scalandrone, a sorpresa, ci aspettavano un picchetto d’onore e il Comandante del Vespucci, il C.V. Claudio Confalonieri, che accoglieva gli invitati ad uno, ad uno, con una indimenticabile stretta di mano e scambiando due brevi parole.

Il C.V. Claudio Confalonieri mi ha fatto una buonissima impressione, direi che rispecchia il detto che ho coniato: “signora la nave e signore il suo Comandante”. Una calorosa stretta di mano, un viso sereno, un bel sorriso, una calma ed una pazienza incredibile e allo stesso tempo “elegante” nel suo ruolo (non solo nell’abbigliamento). Che uomo distinto!

Che accoglienza: un picchetto d’onore e un Comandante … che onore per me e che occasione unica. E già qui le emozioni mi sarebbero bastate, ma non erano finite qui!

Sto preparando la galleria di foto, pertanto ti invito a tornare a trovarmi fra qualche giorno.

Si saliva, man mano, tutti sul cassero e così, da lassù, ho potuto assistere ai famosi fischi alla banda, (una delle tradizioni della nave: gli onori al barcarizzo. Questi vengono fatti suonando il fischietto del nocchiere; due alla banda, sei alla banda, ecc. a seconda del grado dell’Ufficiale o del particolare ospite che sta per essere accolto). Insomma … una emozione dopo l’altra!

Più tardi ha fatto una breve apparizione il cantante Andrea Bocelli per ritirare un premio, anche se purtroppo non ha cantato è stato ugualmente una bella presenza, ed è stato un vero piacere vederlo dal vivo e da molto vicino. Per finire poi si è passati al buffet! C’erano molte cose buone e soprattutto una mega torta alla crema veramente squisita!

In questi giorni a Livorno, a bordo delle belle navi della Marina Militare, ho anche potuto essere presente, per la prima volta, a quell’evento singolare che è l’ammaina bandiera.

In realtà ho assistito a ben due ammaina bandiera, ma il primo è stato meno emozionante. Eravamo infatti sul San Giusto al tramonto, e tutto è avvenuto però in silenzio in quanto c’era ancora il lutto per alcuni militari deceduti qualche giorno prima. La bandiera era già a mezz’asta e tutto intorno regnava il silenzio.

Il secondo invece l’ho vissuto a bordo del “mio” Vespucci, dopo gli avvenuti funerali e perciò la bandiera era ritornata nella sua classica posizione. Al tramonto il Comandante ci ha avvisato che a breve ci sarebbe stato il momento solenne dell’ammaina bandiera. Dopo l’inno, e dopo i vari ordini e fischi, la bandiera ha cominciato lentamente a scendere … peccato solo per il gran sceicco, e per i diversi ospiti davanti a me, che coprivano gran parte della visuale. Sbirciando tra le sartie però qualcosa sono riuscita a vedere … è proprio un momento che non può lasciare indifferenti!

In conclusione, in questa mia nuova “missione Vespucci” a Livorno, anche se è durata solo poco meno di quattro giorni, ho imparato altre cose marinaresche e, grazie a due amici legati anche loro al Vespucci, ho potuto vivere momenti indimenticabili ed opportunità uniche. Ho potuto così aggiungere altri importanti tasselli al mio puzzle, immergermi in questo mondo, e vivere ed assaporare per un po’ quella atmosfera unica presente sul Vespucci.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *