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L’amore vince sempre?

di Paolo Piva
Cari amici del marinaio,
con gli auguri di una serena e santa domenica, vi propongo una riflessione breve ma piuttosto impegnativa di un mio amico poeta, Paolo Piva, che ha provato a riportare nel campo del pensiero, inquadrandolo correttamente, uno slogan pseudo-cristiano usato recentemente per scopi politici.
Persino Dio non può sopportare la solitudine. Anche se la sua solitudine è la pienezza dell’essere, la perfezione. Perché la perfezione, il massimo di qualcosa, è anche una fine, corrisponde alla morte. Ecco perché Dio è uno e trino, ovvero una relazione, ma anche Creatore che definiamo col termine “amore”, “a-mors”, cioè rifiuto della morte. Dio ha creato l’universo e l’uomo per non essere solo, perfetto e quindi “morto”. Ecco perché Dio è il Dio della vita.
La prima frase che Dio rivolge agli uomini nella Genesi è un invito a collaborare alla sua creazione: “Siate fecondi e moltiplicatevi”, perché, come per Dio, “non è bene che l’uomo sia solo”.
Tutto l’universo si può considerare una conseguenza e una degradazione dell’amore puro e gratuito di Dio. Le creature “amano” in modi diversi qualcosa e l’oggetto del loro amore cambia e muore con loro, ma l’amore è eterno. Persino la volontà di potenza, che sembra muovere il mondo, è in realtà amore per sé stessi. Persino l’odio è in qualche modo una disperata espressione di un amore malato, ovvero un’estrema reazione a un amore negato o mal indirizzato.
Il vero amore è sempre dono di sé. Come ha detto Gesù, “chi vuole salvare la propria vita la perderà”, perché chi si chiude in sé stesso muore, mentre chi condivide la propria vita con gli altri vive. Più uno si dona agli altri più vive. Più l’amore è grande, più il dono è gratuito e disinteressato. Il massimo esempio dell’amore è stato dato proprio da Gesù, che pur essendo Dio e sapendo che il suo gesto sarebbe stato disprezzato, ha scelto di morire su un infamante strumento di tortura per tutti gli uomini. Il suo amore così grande è stato però apparentemente anche il massimo spreco della storia. Durante la prova della croce, infatti, Gesù era pressoché solo, deriso o ignorato dal popolo che era venuto a salvare. Ma proprio perché fino all’ultimo, nonostante tutto, ha scelto di restare sulla croce, il suo amore si è rivelato davvero divino, identico a quello totalmente gratuito che aveva dato origine all’universo. Ecco perché ancora oggi, nonostante tutto, esiste ancora una comunità di suoi seguaci, tra cui molti sarebbero disposti a farsi uccidere per lui. Ecco perché spesso chi sembra uno sconfitto dalla vita è in realtà un vincitore della vita.

Ecco perché l’amore, se segue quello di Cristo ed è unito al suo, vince sempre.
Saluti Guido Copes.

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