Storia

Il Colosso di Rodi

Questa gigantesca figura d’uomo venne costruita verso il 280 a.C. dallo scultore rodio Carete di Lindo, con un’unica colata di bronzo. L’opera fu finanziata col ricavato della vendita del materiale bellico abbandonato dal condottiero macedone Demetrio I, detto Poliorcete (= assediatore di città), dopo l’attacco da lui portato all’isola di Rodi, nel 304 a.C., e fallito per l’accanita resistenza degli abitanti. La statua rappresentava Elio, il dio del Sole, protettore della città. Si trattava di una enorme figura alta 70 cubiti, ossia 30 metri circa, e sorgeva all’imbocco del porto di Rodi, con le gambe divaricate poggianti su due grossi piedistalli di granito, in modo che le navi vi passassero sotto. Pare che la statua, di notte, servisse da faro ai naviganti. Si racconta che il “Colosso” come venne subito definito, richiese 12 anni di lavoro e aveva una eccezionale prestanza fisica, ma un terremoto nel 224 circa a.C., lo fece crollare a terra e vi rimase per quasi un millennio. Gli arabi nel 653 d.C. s’impadronirono dei rottami e li smerciarono come pezzi di antiquariato in Siria e in Palestina, dove vennero probabilmente fusi, e così la stupenda meraviglia venne dispersa senza lasciare traccia.

(Pancrazio “Ezio” Vinciguerra)

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