Racconti,  Sociale e Solidarietà

Amore e disabilità

di Lidia Serpetri

Era lì accanto a me nell’anfiteatro di un villaggio del sud dell’Italia mentre stava per cominciare lo spettacolo serale. E’ arrivata barcollando con uno sguardo perso sembrava ubriaca con tre piccoli figli urlanti che lei non tentava nemmeno di tenere a bada. Alta , mora un po’ appesantita, si e’ fatta spazio venendomi quasi in braccio, senza chiedere niente, senza scusarsi.

Durante lo spettacolo i suoi figli si alzavano continuamente, si litigavano,si tiravano botte. E lei lì, con lo sguardo dritto a sé. Uno dei suoi figli ha cambiato posto mi è venuto accanto, mi ha guardato. Per istinto gli ho sorriso e l’ho fatto appoggiare un po’ sulla mia spalla. Ogni volta che tentava di dimenarsi lo tenevo con dolcezza ma con fermezza, come fosse stato mio.

A un certo punto dello spettacolo uno degli animatori chiede al pubblico: “chi di voi non e’ felice? Alzi una mano!” .

E lei si è come svegliata e ha cominciato a dire: “Io! Io non sono felice! Io non sono felice!” alzando la mano e scuotendo il braccio.

Suo marito che stava lì di fianco a lei serio e composto, l’ha guardata e senza dire niente l’ha abbracciata. Di quegli abbracci che ti tirano a sé che sanno di conforto di protezione di amore.

E per tutta la vacanza e nei giorni seguenti li ho visti sempre così: abbracciati!

4 commenti

  • ezio

    Sei grande Lidia e non appena posso pubblico anche gli altri racconti.
    Colgo l’occasione per augurare a te e ai tuoi cari una serena Settimana Santa.
    Ti abbraccio Ezio

  • Lidia

    Sono commossa. Un abbraccio a te e alla tua famiglia per una Pasqua serena ed una vita serena.
    Lidia

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