Al mare di Giovanni Caruso
… Ezio mi hai ispirato una nuova poesia e te la dedico.
Ti ascolto, ti odoro e ti vedo ancora
Caro compagno d’infanzia
Che la vita t’allontana.
Ricordo l’alba sul tuo orizzonte
quella musica per le mie orecchie
E quell’odore di salsedine
Nelle pescate sullo stretto.
Mio padre a remi con braccia forti
Ed io gracile con le mie astuzie
“Tira tira e piglia u pruppu”
col nero in faccia e l’acqua in bocca
Tu che cullavi il riposo in prua
Mi sussurravi “un giorno crescerai”
E quando un dì saltavi in collera
Sapevo amarti più di prima.
Ti ho sempre amato e sempre temuto
Perché il rispetto va conquistato
Con osservanza alle tue leggi
Che con dolore hai pronunciato
Un giorno tornerò ad abbracciarti
E le mie ceneri saranno tue
Perché tu sei mio padre
Ed io il figlio tuo.
(Giovanni Caruso 8 marzo 2010)